Il territorio sud occidentale dello Utah fu popolato nella sua preistoria da cacciatori nomadi che vi inseguivano mammuth e le grandi prede dell’ epoca, con la loro estinzione alcune comunità seminomadi sopravvissero con la caccia di piccola selvaggina e la raccolta fino alla metà del III millennio quando sorsero le prime comunità agricole sedentarie che hanno lasciato il loro resti di selci, punte di frecce ed utensili. Dalle popolazioni di quell’ era arcaica dopo diversi secoli nel limitrofo territorio più meridionale sorse la cultura degli Anasazi fiorita dall’ VIII secolo d.C. mentre qui si diffuse quella analoga ma meno vasta e coesa di Fremont, entrambe sopravvissute per circa cinque secoli con i loro villaggi in mattoni adobe nelle caverne dei canyons poi abbandonati lasciandone i resti. Con il declino di quelle culture in epoca precolombiana il territorio fu popolato dagli antenati delle tribù meridionali d Paiute noti come Parrusit seminomadi che si spostavano tra i canyons dello Zion e i limitrofi che consideravano sacri, più tardi anche qui giunsero comunità di Shoshoni che, come nel resto dell’ Utah convissero, con i Paiute meridionali e il popolo di simile cultura e tradizioni degli Ute. Dopo l’ arrivo degli europei anche il territorio dello Zion seguì la storia dell’ Utah rimanendo a lungo isolato ed anche qui nel 1776 passò la spedizione guidata dai due missionari francescani Dominguez ed Escalante , mezzo secolo più tardi vi giunse una delle spedizioni del mercante di pellicce divenuto esploratore e cartografo Jedediah Smith nel 1828 cercando una pista verso l’ ovest e la costa del Pacifico lungo la California tra quelle poi che attraversavano questo territorio nelle diramazioni del Viejo Sendero Español noto anche come Spanish Trail. Quando dal 1847 iniziarono a giungere le prime carovane dei pionieri Mormoni, imponendo le loro rigide regole per creare un teocrazia dominante per decenni la storia dello Utah, alcuni ne esplorarono questo territorio meridionale dal 1851 cercando invano giacimenti minerari nel Kolob Canyons, pochi anni dopo il missionario mormone Nepi Johnson con una guida Paiute raggiunse il canyon di Sion Canyon nel 1858. Descrivendolo come nuova terra di pionieri, poi Johnson per attirare coloni fondò il centro che divenne la cittadina di Virgin sul fiume omonimo e ben preso arrivarono altri pionieri e coloni che vi fondarono il centro Rockville e la cittadina di Springdale, ma per il terreno poco fertile e soggetto ad alluvioni la colonia venne abbandonata. Il primo ad inoltrarsi nello Zion Canyon fu il pioniere Joseph Black e dalle sue entusiaste descrizioni vi andò a stabilirsi con la famiglia nel 1863 il colono Isaac Behunin battezzandolo con il biblico Sion come rifugio di pace isolato dal mondo. Dopo aver esplorato il Gran Canyon rivelandone lo straordinario ambiente, nel 1869 la Geographic expedition di Powell entrò nel teritorio del Sion tornandovi tre anni dopo per seguire il corso orientale del Virgin River battezzandoil canyon Mukuntuweap pensando che ne fosse il nome dato dai Paiute, nel frattempo il geologo Gk Gilbert dal lago Navajo discese il corso settentrionale del fiume attraverso le spettacolari gole che si aprono fino allo Zion Canyon. Il territorio nel 1909 fu dichiarato area protetta come come Mukuntuweap National Monument e dieci anni dopo divenne lo Zion Np dal nome biblico di Sion come venne chiamato dal 1860 il suo grande canyon da tutti i pionieri mormoni e dal suo primo abitante Isaac Behunin .
Il Gran Sion e Kolob
A ritroso per oltre duecentocinquanta milioni di anni inizia la storia geologica dei canyon di Zion e_ Kolob, quando durante l’ ultimo periodo del Paleozioico noto come Permiano , prima della divisione e deriva dei continenti, si apriva un vasto oceano nella regione più orientale dell’ammasso di terre emerse noto come Pangea, dagli antichi fondali marini prosciugati nei millenni si sedimentarono vasti strati che assieme alla litificazione sprofondarono quelli inferiori mantenendo i nuovi superiori nell’ equilibrio gravitazionale sul livello del mare nella fase geologica nota come isostasia. La vasta e lunga sedimentazione continuò per circa duecento milioni di anni fino ai grandi sollevamenti tettonici della massa continentale nordamericana che, oltre alle catene montuose, portò alla formazione dell’ altopiano del Colorado con gli immensi movimenti del suolo che ne provocarono profonde fratture ed ampie faglie e dopo una cinquantina di milioni di anni un altro grande movimento tettonico creò i vari altopiani come giganteschi gradini su quello del Colorado nel grande Staircase che fece innalzare quelli di Paria, Aquarius, Kaiparowits, Paunsaugunt, Markagunt e Kaibab ove si formarono profonde gole dal Gran Canyon, scavato poi dall’ erosione del Colorado, attraverso un ampio territorio fino al canyon di Bryce, tra essi nell’altopiano di Markagunt durante le fasi finali formative dei due si aprì il canyon di Sion . Qui i diversi strati hanno sedimentazioni distinte che variano nella forma e nei colori in magnifiche composizioni, l’ arido clima e la scarsa vegetazione espongono ampie distese di roccia che raccontano la la storia geologica del Sion con gli strati sollevati, inclinati ed erosi, formando quello che è definito il grande Staircase, con l suggestive scogliere policrome che si estendono dal più distante Gran Canyon che qui forma lo strato inferiore dello Zion e dal vicino canyon di Bryce che ne ha modellato quello superiore. In questo territorio che si stende nell’ altopiano del Colorado si trovano gli ambienti simili delle vaste regioni che vi convergono dal Great Basin orientale ad ovest e da sud l’ estensione settentrionale del deserto di Mojave con simile flora e fauna e diverse specie endemiche, ma nell’ arido e particolare clima del Sion si trovano quasi ottocento di piante in microambienti creati dall’ elevazione del terreno, temperature e fonti d’ acqua diverse che appaiono come giardini pensili tra gli anfraiti dei canyons e macchie di vegetazione al fondo delle gole o sui rilievi. Oltre trenta specie di rettili ed anfibi, otto di pesci, tra le duecentosettanta di uccelli alcune rare come il falco pellegrino, il gufo macchiato messicano, il pigliamosche del salice del sud-ovest, settantacinque di mammiferi di varie dimensioni anch’ esse in gran parte simili alla fauna del Mojave. Tutto ha modellato la suggestione di un territorio tra rilievi e magnifiche formazioni policrome nei maestosi e suggestivi canyons di Sion da dove si stagliano torri di roccia lungo i torrenti e le gole che ne diramano con gli strati che variano i colori in splendidi contrasti dal perla al giallo e arancio, dal marrone al ruggine fino all’ ocra intenso in slendidi contrasti con ilverde della vegetazione e il blu del cielo.Un tempo popolato da comunità puebloan ancestrali di origine Anasazi che ne hanno lasciato anche qui le loro antiche tracce tra grotte ed anfratti, seguendo l’antica storia del Sion che ne ha modellato magnificamente ambienti unici al mondo, sono molti e vari gli itinerari che diramano nel suo indimenticabile parco.
Il parco Zion
Per il suo isolamento il territorio protetto del Mukuntuweap divenuto lo Zion Np o Sion National Park , come era ancora chiamato da molti ricordando le sue origini, rimase poco frequentato fino al 1930 quando venne completata la strada dal piccolo centro di Springdale, collegato alla regione sud occidentale nota come Dixie, la tra le contee di Iron e Washington con l’ omonima National Forest di Dixie, che si estende nel suggestivo territorio dei canyons e altri parchi limitrofi attraversata dell’ Utah State Route Sr 12. Nota anche come la lunga via panoramica Scenic byway, tra le meridionali contee di Garfield e Wayne, passando dalla cittadina di Cedar in quella di Iron scendendo a sud ovest nella Washington passando per Springdale fino allo Zion. Parte dello stesso percorso si può prendere venendo da St. George nella Washington County collegata dall’ Interstate I-15 verso sud attraverso la Contea di Ironfino a Cedar da dove per una quarantina di chilometri si giunge alla cittadina di Springdale per entrare nel vicino territorio meridionale dello Zion Np. Altra via attraverso la Kane Country, sempre poco a nord del confine con l’ Arizona, lungo il Kabab Creek che ha scavato l’ omonimo canyon come affluente del Colorado, si trova la cittadina di Kanab sulla via del lungo itinerario noto come il grande Circle tra i più suggestivi parchi della regione, collegato alla panoramica via Utah State route Us 89 continuando tra magnifici scenari fino ad incrociarsi con l’ atra scenic drive dell’ Utah State Route Sr 9 che attraversa gran parte del suggestivo territorio protetto dal magnifico Zion Np. Nota come Sion-Mount Carmel highway, la panoramica State Route di Sion per cinquantina di chilometri attraversa grandiosi scenari passando dalle grandi aperture scavate nella roccia ove si apre il tunnel del Carmel da dove la strada scende in un suggestivo paesaggio verso il fondo dello Zion Canyon, continuando ad est la strada termina nella Junction di Mt.Carmel ove si prosegue con la sua congiunzione alla panoramica Utah State Route Sr 9 che, sempre tra magnifici scenari collega gli indimenticabili parchi di Bryce e Zion e continuando su un percorso unico al mondo attraverso il Canyonlands verso il limitrofo territorio dell’ Arizona dove si apre la magnificenza del Gran Canyon.
Zion Scenic Byway
Tra i più noti e suggestivi percorsi nello Zion Np, la Scenic Byway che corre sulla State Route Sr 9 entra dal lato occidentale attraversando il parco fino all’ uscita est, nota come la Sion-Mt.Carmelo o Highway di Sion, è l’unica via transitabile con mezzi propri tutto l’anno a differenza dell’ altra panoramica Scenic Drive da percorrere con le navette shuttle del parco, collegando l’ entrata sud dal vicino centro di Springdale con l’ East Zion Road all’ accesso orientale del parco di Sion dove si trovano i vari edifici e le più vecchie costruzioni storiche del parco nell’East gate. Una strada laterale conduce verso destra al Visitor Centre e al Watchman campground da dove partono i percorsi stagionali in navetta dello shuttle e dal grande parcheggio nei pressi del centro iniziae torna il sentiero circolare del Pa’rus sulla sinistra per un breve percorso si giunge all’ Human History Museum di Sion. Salendo per i tornanti nello spettacolare ambiente la via attraversa il lungo e stretto tunnel di Sion a senso unico ove attendere il turno per il passaggio. Uscendo dal tunnel dal parcheggio a sinistra parte il il panoramico Trail del Canyon Overlook che si snoda tra le formazioni di arenaria scendendo verso il torrente impetuoso del Pine Creek nell’ omonimo canyon, sempre sormontato dal percorso panoramico su sentiero dell’ Overlook si può discendere in canoa tra le pareti rocciose e piscine naturali, così come l’altro affluente del Clear, o continuando per la formazione rocciosa che pare un scacchiera nella mesa di Chessboard dalle suggestive fessure che si incrociano sotto la cupola candida proseguendo fino all’ omonimo Arch. Tornando sulla via si riprende la strada che dall’ ingresso orientale esce dal parco o per tornare nel magnifico canyon di Sion dai percorsi accessibili ai mezzi privati nei periodi quando le navette dello shuttle non sono in funzione, dal percorso lungo il fiume del Riverside, continuando nella gola del Virgin river, si può raggiungere la formazione con le suggestive cascate nel Tempio di Sinawava ove si aprono le pareti del canyon di Sion verso le gole dei Narrows. Tornando oltre il Canyon Junction verso il Visitor Center nel Lower Zion Canyon il fiume si unisce al Pine Creek che scorre per il Pine Creek Bridge scendendo sotto l’ ingresso orientale del tunnel e per la East Fork del Virgin River lascia il territorio del parco, da dove un’ altro percorso porta al canyon di Parunuweap .
Zion Scenic Drive
Oltre la Scenic Byway che collega gli ingressi est ed ovest attraversando il territorio dello Zion Np, un altro percorso è per lo Sion Canyon Scenic Drive con l’ itinerario delle navette shuttle da metà marzo a novembre che possono partire dal centro di Springdale direttamente o dal vicino ingresso sud del parco dove si trova il Visitor Center, da qui partono i percorsi e sentieri più brevi e frequentati e l’itinerario in navetta dello shuttle che porta alle zone più suggestive del parco e da dove partono i percorsi più noti nel Sion con i vari sentieri che ne diramano, iniziando dal grande museo del Sion con una vasta raccolta di documenti, immagini e mappe sulla storia del parco, l’ ambiente, la storia naturale e gli insediamenti umani dalla preistoria all’ epoca di pionieri, oltre al’ esposizione dei vari itinerari. Nei pressi del Visitor Centre inizia anche il breve percorso del Pa’rus che termina nella tappa successiva dello shuttle a Canyon Junction dove si incrociano la panoramica Utah State Route Sr 9 e l’ancor più spettacolare Floor of the Valley Road nota come Scenic Drive. L’ itinerario continua ove si innalzano le magnifiche scogliere e formazioni rocciose nella sul sentiero del Patriarchs dedicate ai biblici patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe da dove, lungo il lato sinistro della Floor of the Canyon Road parte il sentiero circolare del Sand Bench sotto i massicci rilievi del Sentinel per la zona sabbiosa ove correva una vecchia pista per cavalli che entra nello Zion Canyon con i resti di antiche frane sempre in un ambiente suggestivo. Lasciato il percorso del Sand l’ itinerario continua per il non distante vecchio centro del parco aperto nel 1927 come Zion Lodge e devastato da un incendio quaranta anni dopo per essere ricostruito nello stile originario. Dal lato opposto del sentiero Sand Bench parte quello per le Emerald Pools che per un magnifico percorso porta alle piccole cascate che precipitano nelle omonime e splendide piscine naturali di Emerald dalle indimenticabili immagini. Dopo un paio di chilometri sul sentiero circolare delle Emerald Pools, dalla sosta successiva dove si trovava il primo Visitor’s Centre di Sion Grotto con il vecchio campeggio, parte l’omonimo sentiero del Grotto e i più lunghi percorsi che si snodano per il suggestivo percorso circolare in una qundicina di chilometri attraverso il West Rim e quello più breve per circa otto chilometri sempre tra suggestivi scenari dell’ Angel trail lungo l’orlo orientale dello Zion Canyon che sale per raggiungere quello che fu definito il luogo ove atterrano gli angeli nell’ affascinante Angels Landing dalla maestosa lastra di arenaria che si protende al centro del canyon, l ’impegnativo sentiero circolare dell’ Angel ridiscende poi ad una delle soste dell’ itinerario seguito dallo shuttle. Dalla successiva con un breve percorso tra la vegetazione si raggiunge la magnifica Roccia piangente di Weeping da dove partono altri percorsi più lunghi di varia durata, il suggestivo dell’ East Rim che segue il lato orientale del canyon o quello che sale ripidamente tra strapiombi e scenari indimenticabili fino al magnifico panoramic point di Observation da dove si gode una delle più suggestive viste che spazia sulla grandiosità del canyon di Sion affacciato sul ripido fianco della montagna dalla splendide formazioni di arenaria ocra Navajo. Dall’ Observation Point ci si può avventurare nella profonda gola del canyon di Echo dalla sommità con la candida formazione rocciosa del Temple Cap da dove si godono altre spettacolari vedute sui territori attraversati dal West Rim, sulla destra e dall’altra la vista del rilievo che si erge come una cattedrale di roccia nota come la montagna di Cathedral affacciata sul canyon centrale ove poco distante si staglia la magnificenza dell’ Angels. Nei pressi il Great White Throne e i sontuosi rilievi tra le gole attraversati dall’ East Rim , la lussureggiante vallata ove scorre il Virgin River e l’altro percorso che ne dirama per la montagna di Cable mentre più in basso si ergono i tre picchi dei Patriarchi , più distanti sullo sfondo il panorama si stende sulle formazioni ove si snoda il sentiero del Watchman e più oltre i confini del parco il panorama giunge fino ai rilievi del lontano monte Canaan. Un’ altro sentiero sempre tra suggestivi scenari conduce al nascosto canyon di Hidden e seguendo i canyons che diramano laterali si può prendere il percorso del Cable trail per raggiungere il rilievo del Cable Mountain e più oltre tra le magnifiche formazioni rocciose l’ altra montagna di Deertrap attraverso l’ omonimo percorso del Deertrap. Passando per Big Bend si gode una magnifica vista sulle formazioni che si ergono maestose nel grande White Throne dalla candida arenaria bianca, altro suggestivo simbolo di questa parte del parco Zion assieme a quelle vicine che contrastano d’ ocra dell’Angels Landing, proseguendo con il magnifico anfiteatro naturale dalle formazioni rocciose verticali noto come il Tempio di Sinawava. Nel Big Bend termina l’ itinerario dello shuttle con le varie soste da dove prendere i percorsi e sentieri per poi tornare sul Riverside lungo il fiume o partire per il lungo percorso circolare di una giornata del Narrows tra altri suggestivi scenari.
I sentieri del Sion Canyon
Tra i vari percorsi e sentieri del Sion , oltre quelli che diramano dalla Scenic Byway e dalla Scenic Drive dello shuttle che attraversano agevolmente lo Zion Np, dalle varie soste di entrambe se ne possono prendere diversi per altre vie, poco fuori dalla Carmelo che porta al Mt. Zion, dove inizia il percorso panoramico di Scenic Drive, appena passato il Canyon Junction sulla Route 9 verso la via per il tunnel di Zion-Mount Carmel con il breve trail di Pine Creek si scende nell’ imponente canyon omonimo del Lower Pine Creek. Poco a nord della sosta di Big Bend con il breve sentiero del Menu Falls trail si giunge alle piccole e suggestive cascate di Menu da dove continuare sul sentiero lungo il canyon e il Virgin River per la formazione del Sinawava Temple, prendendo poi la via del Riverside . Sempre lungo il fiume si può continuare sul middle trail dell’ Echo con i canyon che diramano principale e scendendo nella gola del centrale si può proseguire in canoa nel torrente in un magnifico ambiente, davanti all’ Echo canyon si trova lo sbarco per le canoe che vengono dall’ Angel Landing. Dal breve trail del Pa’rus si può proseguire per quello che porta ai tre picchi chiamati con i nomi dei patriarchi biblici Abraham, Isaac e Jacob noto come la Patriarch’s Court , un sentiero a nord che viene dallo Zion Lodge passando per i picchi dei Patriarchi e il non distante vecchio centro di ingresso del Grotto con l’ omonimo sentiero, poco distante inizia il percorso sull’ affascinante sentiero dell’ Emerald Pools che tra piccole cascate porta alle splendide piscine naturali dai riflessi smeraldo. Da un’ altro percorso sul sentiero per il canyon di Behunin in un maestoso scenario attraverso le formazioni magnifiche formazioni di White Cliffs che scendono dall’ altopiano fino alle piscine di Emerald , mentre distante dal circuito dell’ Emerald Pools si può prendere il sentiero che sale con l’impegnativo trail di Lady Mt. nel grandioso scenario attorno all’ omonima montagna. Sempre dal Grotto parte il lungo percorso che dal basso sale sul West Rim uscendo dall’ ovest del canyon per la suggestiva formazione rocciosa che si protende verso il centro del canyon nell’ indimenticabile Angel landing, Un tempo nota come Eolo Temple. Dalla magnifica formazione dell’Angels poco distante si erge massiccio di candida arenaria il grande White Trone e da qui scendono i ripidi tornanti di Walter’s Wiggles passando per e lo Scout Lookout con una magnifica vista tra le rocce sul Virgin River, attraverso Il canyon Refrigerator dalle ripide pareti policrome il percorso si collega al sentiero sul bordo inferiore del West Rim di circa venticinque chilometri tra gli ambienti grandiosi dello Zion occidentale con magnifici panorami. Dal trail di Weeping un breve sentiero scende sotto la scogliera del canyon, un’ altro sale sull’orlo orientale attraversando altre rocce a strapiombo per raggiungere il nascosto canyon di Hidden passando sotto un piccolo arco naturale. Sempre passando dal Weeping si continua sul sentiero delll’ Observation Point trail fino all’ omonimo panoramico Observation , tornando sul sentiero di Weeping Rock dopo Observation Point si scende per un altro trail che porta al nascosto canyon di Hidden venendo dall’ alto, mentre dal basso lungo il torrente che si può navigare per un tratto in canoa sale l’ altro e più impegnativo percorso dell’ Hidden . Sempre dal Weeping Rock si può prendere il più impegnativo sentiero del Cable Mt., così chiamato dai cavi usati all’ inizio del XX secolo per trasportare materiali tra il bordo est e il canyon fino agli anni trenta lasciandone i resti, più impegnativo è il meno frequentato nella zona più remota sul bordo che affaccia con una magnifica vista sul canyon. Come Cable Mountain anche il monte Deertrap è piuttosto remoto da raggiungere con un lungoitinerario, ma offre una delle viste più spettacolari sulle maestose scogliere di White Cliffs che circondano il canyon principale, poco oltre l’ Angels Landing e lo Zion Lodge con sullo sfondo a sud Springdale. Con il circolare Panoramic trail in dodici chilometri si sale sul Monte Baldy con una vista spettacolare per poi discendere tra magnifici paesaggi, dai percorsi e sentieri dei Narrows si lascia il parco e il vasto terriorio del Grand Sion a sud ovest di Springdale dove si stendono le pianure deserto .
East Canyon
Tra i percorsi tracciati come Zion Trails quello più prossimo alla via di accesso porta al The Root Canals o The Twins ,come sono chiamate le le varie e splendide piscine naturali raggiungibili con il sentiero di Many Pools , dall’ East Entrance verso il Weeping Rock si snoda l’ East Rim tra i suggestivi trails che si inoltrano nei magnifici scenari dell’ East Canyon e, sempre nel territorio orientale del parco, il percorso dell’ East Mesa che inizia ad est sull’altopiano superiore per collegarsi unirsi all’ Observation Point Trail, lungo il corso asciutto del torrente Clear Creek è il principale torrente secco che segue la Route 9 per l’ intero East Canyon, lasciando la via ci si può inoltrare lungo il torrente sul trail del Clear Creek ad est del tunnel Zion-Mount Carmel e a sud della Route 9. Davanti il Canyon Overlook Trail parte il percorso che sale per il canyon di Gifford fuori dal lato ovest del canyon principale ove incrocia il Bridge Mountain trail dell’ Arch continuando a salire nell’ impegnativo sentiero per Hepworth Peak fino a scalarlo. Anche l’ east trail del Temple inizia alla fine del Canyon Overlook Trail salendo nord est fino alla formazione sovrastata dal Temple con una splendida vista sull’ East canyon, continuando lungo un canyon laterale nell’Upper trail di Pine Creek da dove tornare indietro e, come l’ altro, anche questo percorso richiede capacità di ascensione su roccia, mentre sono di varia durata ed impegno gli altri itinerari sui vari sentieri dell’ Upper East che si snodano tra i magnifici scenari sulla parte superiore del canyon orientale.
Kolob Canyon
Nello Zion Np le magnifiche formazioni di arenaria rossa che sfumano policrome dal canyon di Sion continuano a nord ovest verso il suggestivo territorio scavato dal maestoso canyon di Kolob, anch’ esso con la sua agevole scenic drive circolare di sedici chilometri in auto, da dove diramano altri percorsi e sentieri di vari durata e difficoltà che si inoltrano nelle zone più affascinanti del Kolob. Più elevato del canyon di Sion vi si erge la più alta vetta del parco con i duemilaseicento metri dell’ Horse Ranch Mountain e vi si concentra la maggior parte dell’ endemica fauna del parco tra i suoi rilievi, formazioni rocciose e gole, raggiungibile anche dall’ altro canyon dello Zion, il magnifico territorio di Kolob diviso in due ampie zone, a poco meno di trenta chilometri a sud della cittadina di Cedar City di accede al canyon di Kolob , mentre da quella di Virgin ad una ventina di chilometri dall’ ingresso meridionale del parco si entra all’altra parte nota come Kolob Terrace attraversata dal suggestivo percorso del Left Fork of North Creek dal profondo canyon di arenaria ocra sul percorso noto come Subway nella splendida biforcazione a destra del North Creek. Inizia dall’ altro sentiero del Wildcat che porta all’ omonimo canyon sulla Kolob Reservoir Road fino a raggiungere il Left Fork Canyon e Russell Creek scendendo nella gola nella parte inferiore della Subway in discesa si trova una piccola e spettacolare cascata con le pareti del canyon che si inarcano in alto quasi a chiudersi come un tunnel, continuando tra magnifici scenari e riprendere la Subway in salita per la cresta verso l’ uscita. Chiamati anche Kolob Fingers agli altri vari percorsi e sentieri nel Kolob si accede dalla strada I-15nei pressi di Cedar City per entrare nel maestoso canyon di Kolob tra magnifiche formazioni di arenaria rossa che si ergono sulle gole ed ambienti suggestivi attraversati dai Kolob trails da dove si può continuare per il lungo percorso circolare dell’ Arch trail per raggiungere uno dei più lunghi archi di roccia al mondo divenuto un’altro dei simboli dello Zion come lo splendido Arch. Qui si incrocia il lungo percorso del Verkin Creek Trail che inizia da Lee’s Pass proseguendo dal magnifico sperone roccioso Kolob Arch nello scenario tra il canyon e le gole attraversato dal Verkin Creek. Proseguendo un’ altro percorso porta nella gola scavata dal torrente del Taylor tra le maestose pareti del canyon che si restringono continuando tra piccole cascate che precipitano dall’ alto attraversando poi un magnifico doppio arco di pietra, da questo sentiero si può prendere il più lungo della North Fork per il Taylor Creek che dai resti della casupola di Larsen sale per il Pink Spire passando per un magnifico arco in alto sulla scogliera e sempre tra suggestivi scenari il sentiero North Fork del Taylor Creek termina tra Tucupit Point e Ranch Mountain. Dal percorso settentrionale del Taylor si può proseguire per quello centrale circolare sull’ ancor più spettacolare e frequentato sentiero del Middle Fork che parte dalla storico edificio costruito nel 1929 da Gustav Larsen, tra Tucupit Point a nord e Paria Point a sud che sovrasta la formazione chiamata Double arched alcove dove il Middle Fork del Taylor si restringe tra le pareti del canyon per scendere dal ripidamente dalll’altopiano sotto l’ Horse Ranch Mountain. Tornando tra Paria Point e Beatty Point si snoda l’ altro sentiero circolare del South Fork che, sempre tra i suggestivi ambienti del canyon, si inoltra per tre chilometri nel territorio più meridionale del Taylor. Tra il grande canyon di Sion e quelli che si aprono nel territorio del Kolob, raggiungibili anche da Cedar City e la più vicina Virgin si trovano le terrazze di Kolob attraversate per una trentina di chilometri dalla panoramica Kolob Terrace Road, da dove iniziano gli agevoli percorsi del canyon di Wildcat con il sentiero che in un paio di chilometri incrocia quello del Connector procedendo verso nord est per prendere l’altrettanto agevole e suggestivo sentiero di Northgate attraverso gli omonimi picchi. Come il West Rim anche il territorio di Kolob Terrace è attraversata dal lunghissimo percorso tra le due parti del parco su vari sentieri noto come Trans Zion da dove diramano i vari percorsi e sentieri che raggiungono e attraversano il Kolob , dalla parte centrale del Trans Zion noto anche come Zion Traverse, parte il trail dell’ Hop Valley collegato al Connector Trail, il Wildcat e il sentiero di Verkin lungo l’ omonimo torrente La Verkin Creek che completano il lungo percorso nel Kolob legato al West Rim dal Sion canyon.
Ambienti i unici al mondo dominati da una natura grandiosa tra rilievi, impetuosi torrenti che hanno scavato profondi canyons, policrome formazioni rocciose che si aprono come anfiteatri e che dall’ indimenticabile Zion National Park continuano per gli altri magnifici parchi dello Utah.