Sorsero increspandosi alte tra il Mesozoico e il Cenozoico come corona rocciosa della penisola italica e Sesto Pompeo Festo dice che dall’ albus splendente delle sue nevi ne venne il nome,dalle Alpi Occidentali lungo la Provenza per Bocchetta Altare continuando nelle Alpi liguri tra le romane Gallia Narbonense e la Gallia Cisalpina, ove giungeva la via Aurelia da Roma imperiale e ai piedi dell’ intero arco alpino attraverso la pianura Padana v’era la Via Postumia.Le Alpi italiane continuano per la Svizzera e poi le Alpi retiche tra il Tirolo e l’Alto Adige lungo le Alpi austriache del Noricum tra l’Austria e la Raetia sul limes germanico. Proseguendo nelle Alpi Orientali verso le Alpenost delle Giulie, le Dolomiti e la Carnia fino alle Karavanke di Slovenia e aldilà il romano limes danubiano giungevano ramificazioni delle le Vie dello Stagno da ovest e le dell’Ambra da settentrione e di dove partivano le vie Noricum che andavano in Ungheria verso la Romania e la Moldavia fin nelle lontane terre degli Slavi in Ucraina. La storia delle Alpi è percorsa nei millenni attraverso i suoi valichi che l’hanno legata ad altre vie della storia, l’abitante più antico che s’è trovato è Otzi di Similaun ,così che si sa che la sua gente Oetzi fin dal terzo millennio stava nel territorio tra il Tirolo e l’ Alto Adige, ma popolati molto prima dell’uomo venuto dal ghiaccio, poi ne giunsero altri nei secoli a venire che hanno lasciato le loro antiche memorie nei siti tra Nago e San Cassiano a Egna, Isera, Laives e Malles, da Pons Drusi e Doss Zelor a Isola S.Andrea e Sanzeno.La Val Camonica era popolata nel primo millennio dai Camuni che hanno lasciato il loro ricordo nelle incisioni rupestri ,ebbero contatti con l’ Etruria Padana e poi con i i Galli celtici giunti dalla Gallia transalpina nel terzo secolo dopo la conquista di Rezia e l’arco alpino,alla quale seguì l’occupazione della Germania, con la dominazione romana furono la Civitas Camunnorum e delle incisioni rupestri rimangono le testimonianze nei siti alpini ove cercarne l’ arte rupestre. Dalle popolazioni di Polada e di Canegrate, appartenenti alla Cultura di Canegrate, nel dodicesimo secolo sorse la Cultura Golasecca, contemporanea alla più estesa cultura di Hallstatt del nord e l’italica Villanoviana, abitavano i territori di Como, la Valsesia, il Ticino e Bellinzona lasciandovi siti detti Golasecchiani, alla Canegrate della lombarda Insubria apparteneva anche quella della Scamozzina. Da essa discese la gente descritta da Strabone come coloro che parlavano la lingua leponzia e tribù dei Reti che dalle loro città di Oscela lepontorum Domodossola e Bilitio Bellinzona dominavano terre tra il Ticino, la Val d’Ossola e l’occidente di Lombardia, poi prese dagli Insubri e infine parte della Gallia Transpadana. Dal sesto secolo si diffuse la cultura Fritzens Sanzeno tra il Trentino e il Tirolo ch’era in commecri con l’ Etruria Padana attraverso la valle dell’Adige per i passi di Resia e del Brennero e poi con i Celti Cenomani ed è certo appartenere i reti a quella cultura estesa all’Engadina, nel Cantone Grigioni, in Svizzera. Racconta Plinio Secondo che dall’Etruria padana nella contesa tra Etruschi e Celti giunse gente guidata dall’epònymos Reto e con la discendenza da un gruppo di etruschi concorda Tito Livio nella sua Historia,li descrive Cassio Dione come barbari che “uccidevano persino tutti i maschi che c’erano tra i loro prigionieri, non solo quelli già nati, ma anche quelli che si trovavano ancora nel ventre delle donne, scoprendone il sesso in base ai responsi oracolari“.Dalle Alpi venivano per incursioni nei territori della Cisalpina,così Tiberio e il fratello Druso Minore furono inviati dall’Augusto Ottaviano a sottometterli nella conquista dell’arco alpino ed inseriti nella provincia di Rezia. Gli Elvezi d’origine simile ai Celti Boi e Belgici , imparentati con le tribù degli Insubri e dei Tigurini,popolavano il territorio alpino tra la Svizzera e il sud Germanico .Si sa che nel secondo secolo con Teutoni, Ambroni e Cimbri entrarono nella Gallia Narbonense facendo strage di romani ad Angen e poi li sconfissero di nuovo ad Orange, ma l’avanzata fu arrestata ad Acquae Sextiae.Il loro territorio entrò nella Raetia romana ove fu posta a presidio Aventicum e fondata poi Augusta Raurica, quella che divenne Basilea, Curia Coira, Genibra Ginevra,la futura Losanna, Salodurum Soletta e Turicum Zurigo.Alle opposte estremità delle delle Alpi s’erano insediate grandi popolazioni, ad occidente i Liguri ed a oriente i Venedi che ne fecero la storia fino alla conquista della Gallia e la nascita delle province Narbonense da una parte, la Cisalpina e Venetia et Histria dall’altra. A occidente delle Alpi i Liguri dominavano un vasto territorio dalle foci del Rodano alla Lunigiana e lungo le Alpi Occidentali, citati nel settimo secolo da Esiodo e poi variamente descritti da Ecateo, Erodoto e Tucidide, in territorio italico erano distribuiti in diversi gruppi dagli Apuani Ingauni ai Salluvi. Abili navigatori, commercianti e guerrieri nella seconda delle guerre puniche, si allearono con i Cartaginesi di Magone e poi nel secondo secolo sottomessi con la conquista della Gallia. I Venedi dal loro territorio iniziale tra il lago di Garda ai colli Euganei popolati dagli Euganei che ne danno nome, s’estesero nell’ intero Veneto e il Friuli con vari gruppi dagli Obodriti agli Evelli fino alla Slovenia, dominando da parte delle Alpi Orientali tra le Dolomiti e il Cadore, la Venezia Giulia all’Alto Adriatico in Istria e la Dalmazia su quella che fu poi la RegioX Venetia et Histria dopo la conquista romana.
Dalle vie romane per la Liguria, la Valle Aosta, Piemonte e Svizzera, fu essenziale Il ruolo delle strade,furono maestri nella realizzazione e manutenzione, per le vie antiche , quelle militari e tutte le altre che per secoli fecero la storia dell’Alto Adige e del Trentino alla Lombardia, dall’Alto Garda al Veneto e Friuli, dalla Venetia all’Adriatico.La Gallia Cisalpina andava dai confini della Gallia_Narbonense lungo le Alpes_Cottiae e Maritimae da Augusta Prætoria Salassorum Aosta,il Pedem montum Piemonte e la tirrenica Liguria della IX Regio Italiae tra le Alpi Maritimae e Alpes_Cottiae e i fiumi Magra e Trebbia. Si estendeva sulla pianura padana limitata a sud dal Rubicone e attraversta dal fiume Po dalle sorgenti nelle Alpi piemontesi scorrendo tra la Lombardia e l’Emilia Romagna fino all’Adriatico ove sfocia il delta del Po nella RegioX di Venethia et Histria, un vasto territorio attraversato dalle strade settentrionali delle vie consolari. A nord contenuta nell’arco delle Alpi ed erano indicati nella Tabula Peutingeriana molti di quei passi dalle province Alpes, a ovest le Maritimae e Cottiae e ad est Raetia e Noricum ove poi transitarono le vie storiche. Dalla Raetia e il Noricum si traversava il Trentino per Sebatum e Tridentum, attraverso il passo Resia e il Brennero giungeva la via Claudia Augusta. Collegata alle Vie Noricum la Claudia Augusta valicava le Alpi sul passo Resia scendendo a Merano e Bolzano quindi nella val d’Adige fino a Tridentum, passando per la Valsugana attraversava la Venethia et Histria lungo il Piave giungendo nell’antico porto di Altinum in Quarto Altino all’epoca nella laguna veneta sulle rotte tra l’ Histria e l’ Adriatico con Aquileia, il porto di Tergeste e Ravenna. Nel suo percorso incrociava la grande via Postumia , la via Annia proveniente da Hatria Adria passando per Patavium Padova e Altinum e la via Romea dalla romana città di Ariminium che fu poi Rimini. Dalle prime militari delle legioni romane e le commerciali da Sebatum, partirono altre vie dall’ Alto Adige e dal Trentino, nel medioevo giungendo dal Brennero si passava per Vipiteno scendendo a Bressanone per Trento ove diramavano vie tra i castelli collegati attraverso Trento con il nord dell’ Italia medievale, poi dal Tirolo s’aprì la strada dello Stelvio. In Veneto attraverso le Alpi orientali passando da Feltria e Opidergium o da Brixia per Verona proseguendo a Patavium e Trevisum fino ad Altinum ove passava la via Annia scendendo ad Aquileia e il porto di Tergeste, a nord si transitava in Friuli a Julium Carnicum e Cividale Forum Julii collegata a Iulia Concordia ove incrociavano le Vie Noricum. Dalle Maritimae In Liguria si passava per Clastidium, l’etrusca Melphum e Laus Pompeia per Libarna poi in Piemonte a Taurinorum proseguendo verso Emporedia Ivrea o in Lombardia. Attraverso l’ Alta Rezia si giungeva a Sibrium e Como legata per la via di Chiavenna, la Via Regina che partiva dalla Svizzera, un tratto da Bellinzona e l’altro da Lugano per Valsolda e Porlezza giungendo a Como continuando a Chiavenna e passando per Bergomum a Mediolanum.La prima via del Sempione sorse con Settimio Severo a collegare Martiniacum poi Martigny superando il Gran San Bernardo in Valle Aosta ad Augusta Praetoria, quindi in Piemonte per Eporedia Ivrea e Vercellae Vercelli giungendo a Mediolanum, dopo la decadenza dell’Impero riprese importanza nel medioevo per poi divenire la strada del Sempione.Tra le vie storiche delle Alpi una dalla Svizzera superava il San Gottardo per scendere in Lombardia divenuta la strada del Gottardo, la via dello Spluga attraverso il passo omonimo e la via del Gries perfezionata dal Ducato di Savoia tra l’ antico forte degli Elvezi divenuto la medievale Berna e Milano passando per Domodossola e il lago Maggiore, scendendo nella Mediolanum augustea. Da essa si passava per Brixia verso l’antica Etruria Padana a Mantua e lungo il Po ove a presidio della Gallia Cisalpina nel terzo secolo furono rifondate Brimonia Cremona e Placentia poi Piacenza. Qui s’incrociava la via Postumia da Genoa con la Via Emilia dal territorio sull’Adriatico di Ariminum attraverso l’Emilia per gli itinerari etruschi di Felsina che fu poi Bologna, quindi la pianura e colli di Mutina divenuta Modena, proseguendo a Regio Lepidis Emilia e Parma. Sulla via tracciata da Marcus Lepidus, nella bassa tra Reggio Emilia e Parma, s’arrivava poi dal castrum bizantino di di Ferrara e Ravenna capitale imperiale di Onorio e poi culla dell’italico Bisanzio. Nel medioevo numerose furono le vie delle Alpi, i pellegrinaggi transitarono sulle antiche vie dei passi alpini per i valichi dal Gran San Bernardo al San Gottardo e l’antica via del Sempione, oltre lo Spluga, i minori San Bernardino e Septimer ,in seguito altre venivano da Bellinzona e la Francigena Svizzera transitava per il Gran San Bernardo nell’Aosta Romana proseguendo per Vercelli e Pavia. Quasi tutte le vie delle Alpi giungevano a Milano, quindi Lodi per Piacenza ove incrociavano quelle dalla Valle d’Aosta attraverso il Piemonte e la Francigena da Pavia, continuando tra la Francigena di Piacenza e la Francigena di Parma, unendo le altre vie storiche sulle emiliane e dei Romei, la Via degli Abati collegata alla Francigena Toscana.
Fonti: strade romane bibliografia