Venezuela: storia e situazione 2019

La scoperta del Venezuela

Deviando dalla rotta tracciata da Colombo alla scoperta del Nuovo Mondo per Santo Domingo , dove era sorto il primo insediamento nell’ isola Hispaniola, nel suo primo viaggio del 1497 Amerigo Vespucci raggiunse la costa caraibica della Colombia continuando poco ad est nella laguna costiera che gli indigeni chiamavano Coquivacoa poi nota come il lago Maracaibo, dove vivevano su palafitte che gli parve simile a quella veneziana e ne venne il nome Venezuela. In un secondo viaggio nel 1499 partì assieme con Alonso de Ojeda incaricato di esplorare e tracciare mappe costiere dalla Colombia caraibica a Trinidad legata all’ altra isola di Tobago davanti la regione continentale della Guyana venezuelana , prendendo poi una rotta più a sud fino alla foce dell’ Orinoco, tornato l’ anno dopo a lui si deve la prima descrizione del Venezuela con luoghi e popolazioni incontrati nella Lettera sui due viaggi, come aveva fatto dopo la sua prima spedizione, all’ amico e gonfaloniere fiorentino della Signoria Pier_Soderini e una lunga relazione a Lorenzo di Pier Francesco de’ Medici. Dopo le esplorazioni della costa venezuelana nel 1515 gli spagnoli fondarono un centro dove poi sorse la città coloniale di Cumaná, sempre sulla costa occidentale venezuelana una decina di anni dopo la corona spagnola inviò il capitano Juan de Ampíes per fondare un’ altro centro da dove iniziare la colonizzazione del territorio e nel 1528 sorse Santa Ana de Coro divenuta la città costiera di Coro.

La colonia tedesca e le esplorazioni

La colonizzazione progettata dal principe Carlo d’Asburgo, che salì poi al trono imperiale spagnolo come Carlo V, fu finanziata dalla ricca e potente famiglia di banchieri tedeschi Welser, oltre che con loro il futuro imperatore si indebitò enormemente anche con l’ altra famiglia di banchieri Fugger e, non riuscendo ad onorare il debito in denaro si accordò per la cessione di parte di quel territorio nel 1528 che i banchieri chiamarono prima Welser Kolonie e poi Klein Venedig o Piccola Venezia, la prima ed unica colonia privata tedesca nel Nuovo Mondo durata fino al 1546. I banchieri tedeschi ottennero esenzioni fiscali, il diritto di nomina di governatori, militaRi e funzionari nella nuova colonia e il completo sfruttamento del territorio cedendo un decimo delle risorse minerarie in oro, argento e pietre preziose, la riduzione al lavoro servile gli indigeni e l’ importazione di schiavi africani con quella che divenne la triste Tratta atlantica. Il centro di Santa Ana de Coro fu ribattezzato Neu Augsburg quando vi giunse nel 1529 il primo governatore tedesco Ambrosius Ehinger con duecentottanta coloni, venne fondato poi quello di Neu Nürnberg, dove poi gli spagnoli edificarono Nueva Zamora de la Laguna nota come la città di Maracaibo, da qui i tedeschi dominarono il territorio brutalmente riducendo in schiavitù gli indigeni per il lavoro servile e la vendita assieme alla lucrosa tratta degli schiavi africani. Dalla loro colonia partirono le spedizioni tedesche per esplorare l’ ancora ignoto entroterra, nel 1530 Nikolaus Federmann raggiunse il territorio dell’ Alto Orinoco e l’ anno dopo vi tornò per cercare una delle leggendarie vie dell’Eldorado con centotrenta armati, indigeni e cavalli, tornando stremati e decimati dagli attacchi indigeni. Sempre nell’ affannosa ricerca dei leggendari tesori del mitico El Dorado che ossessionava gli europei nel Nuovo Mondo, le esplorazioni tedesche nel territorio venezuelano continuarono nel 1536 con le spedizioni di Von Speyer partito dalla costa attraverso la regione andina occidentale in Colombia , giungendo nel territorio che era stato regno della cultura precolombiana del popolo Chibcha, all’ epoca del suo arrivo già in parte invaso dai conquistadores iberici guidati da Jimènez_de_Quesada. Nel territorio colombiano incontrò la spedizione spagnola al comando del capitano Sebastiàn Belalcàzar e assieme nel 1539 rifondarono il centro già edificato l’ anno prima da Gonzalo Jimènez de Questada che divenne la città di Bogotà per poi tornare nella colonia di Klein Venedig e ripartire con un’ altra spedizione alla vana ricerca dell’ El Dorado assieme a Philipp von Hutten.

La colonia spagnola

Mentre continuavano le spedizioni per esplorare le regioni interne della colonia, la Spagna revocò la concessione ai banchieri tedeschi e riprese il Venezuela con il governatore Juan de Carvajal che fece imprigionare il contingente tedesco e giustiziarne il governatore assieme al residente della famiglia Welser. Con la scoperta di giacimenti auriferi nella regione nord occidentale del Yaracuy nelle miniere vennero ridotti in schiavitù gli indigeni, ma poi considerati poco produttivi vennero importati altri schiavi africani come in tutte le altre colonie spagnole nel Nuovo Mondo, mentre nelle pianure centrali degli Llanos si diffondevano i grandi allevamenti e il latifondismo dei proprietari terrieri criollos ove era sfruttato il lavoro servile indigeno e in gran parte schiavi africani come poi dal XVIII secolo nelle grandi piantagioni di cacao sulle regioni costiere. La colonia venezuelana entrò nel vicereame di Nueva_Granada creato nel 1717 e più tardi nella seconda metà del XVIII secolo come la provincia coloniale Capitanìa Venezuela, dove si impose il lucroso monopolio commerciale internazionale della Compañía Guipuzcoana di Caracas. Il dominio coloniale spagnolo continuò fino all’ inizio del XIX secolo quando la popolazione iniziò a sollevarsi per giungere alla guerra per l’ indipendenza_in Venezuela scontrandosi a lungo contro l’ armata coloniale con l’ esercito di milizie indipendentiste guidate da quello che divenne il leggendario Simón Bolívar, simbolo della riscossa sudamericana che con la vittoria riunì i paesi liberati della Colombia e il Venezuela, i territori panamensi e il più occidentale Ecuador, indipendenti dal giogo spagnolo e la monarchia nella nuova repubblica della Gran Colombia. Il sogno libertario espresso in quello che fu poi definito Bolivarismo ebbe breve vita con le forze conservatrici del nascente capitalismo sudamericano che nel 1830 favorirono la creazione di stati indipendenti tra loro e dall’ epoca per quasi tutto il XIX secolo il nuovo Venezuela fu dominio di dittature che imponevano regimi oppressivi favorendo i ricchi proprietari terrieri e l’ aristocrazia imprenditoriale che lucravano sprofondando il resto della popolazione nella povertà con varie rivolte.

Il Venezuela indipendente

Con le due presidenze di Guzmàn Blanco tra il 1879 e il 1886 l’ economia venne risollevata a beneficio dei proprietari terrieri, mantenendo sempre nell’ indigenza la popolazione controllata da caudillos locali con uno stato repressivo continuato dal successore Joaquìn_Crespo alla fine del XIX secolo, seguita dalla presidenza autoritaria del dittatore Cipriano Castro che all’ inizio del nuovo secolo rifiutò di pagare il debito estero del paese contratto con i regni di Gran Bretagna, Germania ed Italia che compromise l’ economia del paese provocando quella che fu definita la profonda Crisi venezuelana. Risolta alla maniera statunitense nel 1904 con l’ intervento o corollario di Roosevelt a sancire il diritto degli Sati Uniti all’ ingerenza nell’ economia e politica dei paesi sudamericani che non riuscivano a far fronte al debito estero ristabilendo la vecchia Dottrina Monroe sul controllo statunitense nel resto del continente, origine di tutti i suoi mali fino al presente. Destituito Cipriano Castro al potere salì Vicente Gómez che consolidò il dominio presidenziale autoritario rafforzando l’ esercito, con la scoperta e lo sfruttamento dei vasti giacimenti petroliferi dagli anni venti arricchì gli imprenditori venezuelani in affari con le compagnie petrolifere statunitensi divenute le più ricche e potenti del mondo accentuando l’ ingerenza nordamericana nel paese, mentre la popolazione rimaneva esclusa da ogni beneficio. Con la presidenza di López Contreras e la nuova costituzione liberale nel 1936 furono aperti alcuni spazi di democrazia preclusi alle formazioni di sinistra e nel 1941 prese il potere il generale Medina Angarita che entrò tra gli alleati nella seconda guerra mondiale attuando poi alcune riforme sociali che non ridussero l’ indigenza della popolazione, alla fine della guerra venne eletto il socialdemocratico Romulo Betancourt che nel 1946 fece promulgare la nuova costituzione. Con essa suo partito Acciòn Democratica candidò nelle prime libere elezioni l’ intellettuale e scrittore Ròmulo_Gallegos, divenuto presidente troppo a sinistra per compagnie petrolifere e multinazionali statunitensi, inviso all’aristocrazia imprenditoriale e proprietari terrieri favorendo il colpo di stato militare del generale Pérez Jiménez che negli anni cinquanta aprì il paese all’ immigrazione di europei in maggioranza italiani con produttive comunità a risollevare l’ economia del paese. Dall’ inizio degli anni sessanta per i successivi quaranta anni il partito Acciòn Democratica socialdemocratico e il centrista Partido Cristano Social de Venezuela, con il comitato politico elettorale indipendente Copei, hanno governato alternativamente come puntofijismo, incrementando l’ economia del paese per un decennio dal 1968. Alla fine degli anni ottanta iniziò un periodo di crisi economica che suscitò la reazione popolare e il presidente socialdemocratico Carlos Pérez,per reagire alle manifestazioni e scontri, sospese i diritti costituzionale suscitando ancor più le proteste duramente represse in quel periodo che fu chiamato Caracazo. Le sollevazioni popolari giunsero al tentativo di destituirlo nel 1992 con un movimento rivoluzionario ove partecipava il colonnello Hugo Chavez che fu tra i fondatori del Movimiento Bolivariano Revolucionario noto come Mbr200 , ispirato dal nazionalismo libertario di sinistra che coniugava il socialismo rivoluzionario con il Bolivarismo derivato dal pensiero ed azione di Simon Bolivar.

Il bolivarismo di Hugo Chàvez

Con la fondazione del Movimiento Quinta República o Mvr fu eletto presidente nel 1998 ponendo fine al lungo dominio dei puntofijismo tra i due partiti i centristi del Partido Cristano Social e i socialdemocratici di Acciòn Democratica, che si erano alternati al potere negli interessi della casta imprenditoriale e latifondista venezuelana oltre le compagnie petrolifere statunitensi. Hugo Chàvez inaugurò una nuova epoca nella storia venezuelana con la sua República Bolivariana de Venezuela, sancita dal primo referendum popolare del paese per riscrivere la Constituciòn venezuelana risollevando le classi sociali da sempre indigenti e sottomesse al potere di quelle dominanti che si arricchivano delle risorse del paese e del petrolio assieme alle multinazionali nordamericane. Ispirata dalla sua nuova Rivoluzione Bolívariana la politica di Chàvez ha promosso l’integrazione tra i paesi latinoamericani per liberarsi dalla pesante ingerenza statunitense e dal neoliberismo selvaggio della globalizzazione governata dalle multinazionali, riconfermato presidente nelle successive elezioni del 2000 e del 2006. Chàvez realizzò la sua nuova rivoluzione bolivariana, per combattere la povertà, analfabetismo, malattie e ogni condizione di indigenza della popolazione fino all’ epoca emarginata, quello che la drogata informazione internazionale definiva caudillo creò il sistema delle Misiones bolivarianas che provvedevano ad assistere la popolazione finalmente emanciapata. Nella sua politica estera Chàvez sostenne la crescita economica con la cooperazione dei paesi poveri sudamericani e del resto del mondo in contrasto con il devastante neoliberismo statunitense, considerando il socialismo come unica via possibile all’emancipazione dei popoli, ribadito nel discorso di Chavez in un incontro internazionale a a Copenhagen. Una sorta di democrazia diretta venne organizzata dai sostenitori nei circulos bolivarianos per diffondere il progetto socialista popolare, osteggiato da parte dei media e pubblica opinione internazionale, scandalizzata dal culto della personalità di Chàvez e ancor più dalla sua lotta al neoliberismo dilagante, istigata dagli interessi statunitensi che cercavano di isolare il paese con embarghi vari e ostacoli d’ ogni genere per evitarne gli investimenti esteri e le esportazioni. Tutto ciò provocò una crisi economica che fece risollevare le opposizioni fin dal 2001 con manifestazioni e uno sciopero nazionale e l’ anno dopo un tentativo di colpo di stato che fu chiamato Carmonazo dal nome di uno dei suoi ideatori che ne doveva divenire il nuovo presidente Pedro Carmona, seguito da altri scioperi e manifestazioni ben orchestrate chiudendo per due mesi la compagnia Petróleos de Venezuela nazionalizzata Pdvsa che forniva la maggior parte degli introiti all’ economia venezuelana. Nel 2004 Chàvez indisse il Referèndum che fu detto revocatorio per la sua riconferma popolare, la sua vittoria venne ovviamente contestata esibendo non si sa quali statistiche elaborate dalle università statunitensi, riconfermato ancora nel 2006 e nella successiva elezione del 2012, mentre il suo governo elaborava il secondo piano socialista che doveva continuare la rivoluzione bolivariana, nel 2013 quella parte del popolo venezuelano e tutti coloro che lottavano contro il neoliberismo piansero la morte di Chavez dopo una lunga malattia.

Il golpe in Venezuela

Per capire gli eventi più recenti in Venezuela e nel resto dei paesi latinoamericani occorre tornare brevemente a ritroso negli ultimi decenni con il progetto militare statunitense nel perseguire tenacemente la superiorità nel mondo, consolidata dalla Network centric warfare o Ncw elaborata negli anni novanta dallo stratega John J. Garstka l’ ammiraglio Arthur K. Cebrowski per consolidare la superpotenza Usa. Considerata costosa, destabilizzante e da molti di stupida inefficacia, quella che è stata definita la dottrina Cebrowski è stata rispolverata dal psicopatico presidente Trump per porre fine ai governi di sinistra latinoamericani e scacciare la minaccia comunista. Nell’ ambito di quel vasto progetto per la destabilizzazione dei paesi caraibici e sudamericani, il Consigliere per la sicurezza della Casa Bianca John Bolton ha avviato un piano di sostegno delle opposizioni pseudo democratiche ai governi legittimi nella prospettiva di una vera guerra tra latinoamericani. A seguito della scomparsa di Chàvez la situazione politica ed istituzionale venezuelana divenne problematica e, con anni di ingerenze, ostacoli commerciali e embarghi vari sollecitati dalle multinazionali, il paese precipitò in una seria crisi_economica che continua ancora, salì alla presidenza il vicepresidente di Chàvez, che fu prima ministro degli esteri, Nicolàs_Maduro nella speranza della popolazione che ne continuasse la rivoluzione bolivariana ispirata da quello che è definito Chàvismo. Nella crescente crisi politica ed economica Nicolàs Maduro fu ricandidato e riconfermato nella carica dalle elezioni del 2018 con un’ opposizione in parte istigata dalle forze avverse anche internazionali che hanno provocato una seria crisi presidenziale portatando il paese quasi al baratro della guerra civile con manifestazioni quotidiane e violenti scontri. L’ attacco Usa al governo bolivariano venezuelano è iniziato fin dal suo insediamento democratico con un piano per destabilizzare il paese e creare le condizioni per un’ invasione Usa del Venezuela, riconfermando embargo e sanzioni Donald Trump le ha aggravate provocando la diminuzione della produzione e il commercio del petrolio nazionalizzato con conseguente recessione economica, inflazione, penuria di alimenti e medicinali, sostenendo l’ opposizione populista che ha scatenato le piazze, mentre senza essere eletto il capo dell’ opposizione in Parlamento Juan Guaidò si è proclamato presidente ben accolto dalle multinazionali e governo statunitense come atto democratico che copre un vero golpe petrolifero. Proclamato da un governo fantoccio fuori da ogni legalità subito riconosciuto da colui che sarebbe una macchietta se non avesse in mano i destini del mondo Donald_Trump , seguito da alcuni pavidi e servili governi assieme all’ abbandono all’ incerto destino venezuelano dell’ altrettanto servile Unione Europea . Si è assistito all’ immediato riconoscimento di Trump per gli interessi statunitensi e il penoso seguito di altri governi compresa la cialtroneria servile del Parlamento europeo in nome del sostegno a una non bene definita opposizione democratica legittimando quello che è solo un vero golpe guidato dal fantoccio Juan Gualdó, organizzato dal Congresso e della Casa Bianca e concordato con i sedicenti dissidenti venezuelani per rovesciare il governo di Maduro legittimamente eletto e che aveva già denunciato piani di una cospirazione Usa compreso il suo assassinio. Tutti uniti a condannare l’ epoca e l’ ostacolato tentativo per un paese più indipendente dai loro interessi del defunto Chàvez dipinto come un regime dittatoriale mentre, oltre ad emancipare la popolazione nei diritti dei lavoratori, istruzione e sanità considerata una politica troppo socialista, finanziava quel nuovo stato sociale con la nazionalizzazione dell’ estrazione petrolifera togliendola al dominio della multinazionali statunitensi che, assieme alle opposizioni di destra nel paese, hanno favorito la destabilizzazione per una crisi venezuelana , sollecitata dall’ amministrazione Trump per riprendere il controllo e il dominio sul petrolio in quella che è divenuta la guerra degli Usa contro quel paese annoverato tra i pericoli comunisti latinoamericani. Dopo aver plaudito all’ascesa del fascista Bolsonaro come legittimo presidente, eletto a seguito del periodo degli odiati e destabilizzati i governi di sinistra in Brasile , il colpo di stato in Venezuela porterà al potere il classico fantoccio liberista Juan Guaido già pronto a servire gli interessi statunitensi, sarà poi la volta del presidente Evo Morales con il suo governo troppo socialista che ha cercato di emancipare la secolare miseria popolare in Bolivia.

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