L’ Uttar Pradesh ha condiviso la sua antica storia con il limitrofo Bihar nella diffusione della grande tradizione religiosa dell’ Induismo dall’ epoca fondamento dei vari regni e dinastie imperiali e poi dal VI secolo a.C. anche del Buddismo in Asia, mentre ad ovest decadeva la grande civiltà dell’ Indo dal II millennio a.C.vide la migrazione delle popolazioni indoariane che fondarono la più antica cultura indiana ispirata dai primi testi Veda . Vi sorse il vasto dominio del Mahajanapada con i sedici regni e stati oligarchici teocratici Solasa e tra essi dal VI secolo a.C. nella regione dell’Awadh si estese il regno di Kosala depositario della tradizione vedica e l’ induismo, narrato nei poemi epici del Ramayana e Mahabharata, i sacri test Purana hindu poi quelli jainisti e buddisti. Dal III secolo a.C. al medioevo la storia dell’Uttar Pradesh ha percorso quella delle limitrofe regioni con i domini degli imperi Maurya, Kushan e Gupta che si sono succeduti, poi dal XII secolo il territorio fu a lungo dominato successivi dai grandi imperi in India , dal sultanato di Delhi al grande impero Moghul, divenendo indipendente come principato di Oudh e assieme agli altri territori indiani dal 1858 anch’esso entrato nella colonia britannica come provincia Oudh e Agra per quasi un secolo con vari conflitti fino all’ indipendenza indiana nel 1947 divenendo il nuovo stato dell’ Uttar Pradesh. Dall’ epoca il suo vasto territorio è amministrato con le diciotto grandi Divisioni che comprendono settantacinque distretti, dai variegati ambienti naturali in parte protetti nelle riserve e parchi nazionali dell’ Uttar dalla ricca flora e fauna endemica, tra villaggi e città depositari delle tradizioni, idiomi, costumi dell’ antica Cultura espressa nella letteratura, musica, danze con gli antichi centrI induisti, buddisti e jainisti che ne hanno percorso la storia attraverso l’ arte e le maestose architetture tra palazzi, templi e santuari frequentati da fedeli pellegrini così come i centri religiosi e santuari islamici sorti nel medioevo ed in epoca Moghul da riscoprire in affascinanti itinerari nell’ Uttar Pradesh.
Mathura
A sud del Nepal dalle pianure del Terai e ad est attraverso la valle del Gange verso il Bihar tra gli altri stai indiani centro settentrionali si stende Il vasto territorio dell’ Uttar Pradesh dal clima monsonico tropicale con copiose piogge che alimentano le foreste popolate da una ricca fauna tra i colli e le pianure orientali e a nord lungo i confini nepalesi del Terai il territorio è protetto dal parco nazionale di Dudhwa anch’esso popolato dalla fauna endemica e una gran varietà di uccelli e poco distante il suggestivo territorio continua nell’ altro parco nazionale di Pilibhit con la riserva delle tigri. Dai santuari dell’ Uttarakhand seguendo la via dei pellegrini induisti si scende nella pianura per la storica regione dell’Uttar Pradesh occidentale in parte attraversata dal corso del sacro fiume Yamuna affluente del Gange ove lungo le sponde si stende la storica regione del Braj sacra all’ induismo e con i devoti a Krishna che la percorrono nel pellegrinaggio Vraja del Parikrama attraverso i vari templi e santuari. Nell’ omonimo distretto da un antico centro celebrato come luogo di nascita di Krishna, si è estesa la città di Mathura che ha percorso la storia della regione fin dall’ epoca Vedica fiorendo del IV secolo a.C. come grande centro culturale espresso nella grande e raffinata arte Mathura a che ne prende nomea lungo diffusa nel resto dell’ India, gran parte dei reperti più antichi, tra preziose statue di divinità e induiste e buddiste Gupta sono conservati nel museo archeologico di Mathura. All’ epoca della sua fioritura sorse il centro di pellegrinaggi con i suoi santuari, su un più antico sito nel 1670 fu edificata la moschea Eidgah e nel secolo scorso sono stati ricostruiti i venerati i templi del Janmasthan consacrato a Krishna, così come all’ inizio del XIX secolo nella raffinata architettura rajasthana tradizionale è stato ricostruito l’ antico tempio di Dwarkadheesh .Oltre gli altri templi di Peepleshwar e Yum Yamuna sulla via per Agra dalla simile architettura si erge di candido marmo il venerato tempio di Sadhna , mentre tra i santuari islamici della città nel XVII secolo venne edificata la moschea Jama in stile Moghul tra i suoi quattro alti minareti. Poco fuori affacciato sulla laguna nel XVIII secolo è stato restaurato il monumentale tempio di Kusum Sarovar, anch’ esso nello stile del Rajasthan Dagli interni finemente decorati con le rappresentazioni di Krishna e alte divinità, si erge sul sacro colle di Govardhan ove ogni anno a novembre si celebrano le mitologiche gesta di Krishna e i suoi seguaci con le cerimonie del Govardhan Puja nella grande festa dell’ Annakut .
Vrindavan
Le vicende nel passaggio sulla terra di Krishna sono ricordate con il tempio del Rang Mahal nella sacra foresta di Nidhivan interdetta dopo il tramonto quando per la tradizione Krishna e la consorte Radha vi si riuniscono per la sacra danza Krishna Tandava, rappresentata nelle cerimonie tradizionali popolari danzanti della Raslila. Sempre per la mitologia induista come manifestazione di Visnù il venerato Krishna trascorse la sua mitica infanzia ove sorse un centro religioso a lui consacrato esteso dal nel XVI secolo nella città di Vrindavan distesa sulle sponde del sacro fiume Yamuna e considerato uno dei più venerati centri nell’ antica tradizione del Vaishnavismo. Tra le centinaia di templi Mandir animati da fedeli e pellegrini, nei pressi del Kaliya Ghat sul fiume si erge il più antico santuario con il tempio di Mohan ricostruito nel XVI secolo nello stile tradizionale Nagra in arenaria rossa. Nello stesso periodo consacrato a Krishna e la sua celeste consorte Radha fu edificato il tempio di Radha Raman in stile rajhastani, tra i sette santuari Goswami nel quartiere Seva Kunj sempre per la venerazione della divina Radha nel 1542 fu edificato il tempio di Damodar dal simile ma più sontuoso stile e decorazioni nel 1585 venne completato il tempio di Vallabh , mentre al 1864 risale la fondazione del vicino e venerato tempio di Banke Bihari, anch’ esso meta di pellegrinaggi, tutti i templi consacrati di Krishna e la sua consorte sono animati dai devoti a settembre nelle cerimonie della grande festa Radhastami. Tra i più recenti sorti a Vrindavan per le venerate due divinità oltre ad altre si trova il tempio Balaram edificato Vaishnava dal movimento religioso fondato in Usa nel 1966 diffuso nel mondo e in India come Hare Krishna , dal centro storico verso la periferia nel 2019 è stato inaugurato il grande Tempio dell’ Amore di Prem Mandir consacrato a Rama, Radha Krishna e la dea Sita.
Agra
Passando per Mainpuri che conserva i suoi vecchi quartieri, edifici e templi così come l’ altra storica città di Firozabad , seguendo il corso del fiume Yamuna sulle sue sponde in epoca Moghul dal XVI secolo si estese la fiorente città di Agra divenendone il grande centro di potere e culturale con nuovi quartieri, palazzi , moschee ed imponenti mausolei nello stile dell’ epoca che rimangono come gli affascinati monumenti di Agra. Con i suoi edifici e padiglioni il vasto giardino al chiaro di luna del Mehtab Bagh venne aperto nel XVI secolo sulla sponda sinistra del Yamuna, nel successivo l’ imperatore Shāh Jahān alla morte della sua adorata consorte Mumtaz in sua eterna memoria fece edificare il maestoso mausoleo del Taj Mahal completato neI 1648 come uno dei grandi capolavori dell’arte indo islamica Moghul che splende di candido marmo tra i suoi minareti, edifici e giardini dichiarato patrimonio culturale Unesco. Furono chiamati artisti d’ogni angolo dell’Impero, marmisti ottomani, maestri calligrafi arabi e persiani, decoratori veneziani e orafi francesi ad impreziosire questo Sacrario d’Amore, nella sontuosa architettura del Taj Mahal i vari edifici diramano dal centrale Rauza-i Munauwara dalla grande cupola con il Mausoleo che appare magnifico di candido marmo su una piattaforma di granito rosa dagli archi pishtaqs e diversi pilastri chhatris su quattro piani in perfetta simmetria con terrazze finemente decorati ove la sala di quello inferiore ospita il sepolcro di Mumtaz con accanto quello di Shāh Jahān. Dalla terrazza Chameli Farsh che affaccia sul fiume agli angoli si elevano quattro alti minareti, sul lato occidentale spicca rossa d’arenaria la moschea del Taj a contrasto delle bianche architetture dei padiglioni, ad est nel simile stile il palazzo Mihman Khana utilizzato come Jawab per ospitare i visitatori di rilievo, entrambe decorati con i pavimenti a motivi geometrici e preziosi tappeti. Tra le meraviglie del mondo come poema d’amore scritto con il marmo per vent’anni fino alla deposizione si Mumtaz raggiunta poi da Shāh Jahān nel mausoleo del Taj , meta del quotidiano omaggio di migliaia di visitatori di tutto il mondo, poco distante vicino al fiume si erge in arenaria rossa l’ imponente forte di Agra edificato come residenza reale nel XVI secolo. Si accede anche dalla più antica porta di Ghaznin , tra gli altri vari siti ed edifici nel forte di Agra si trova il palazzo di Muthamman Burj, oltre l’ altro in marmo bianco Khas Mahal, il Jahani Mahal anch’ esso sorto durante il regno di Shāh Jahān e poco distante in arenaria rossa si erge il più maestoso palazzo di Jahangiri edificato nel XVI secolo come una delle residenze di Akbar. Al XVII secolo risale la moschea di Moti in arenaria rossa dagli interni in marmo bianco decorati, nei pressi dal simile stile si erge candida di marmo l’ altra moschea Nagina. Davanti al forte, circondata da un animato baazar nel 1648 fu completata la moschea Jama tra le più grandi indiane nel monumentale stile dell’ epoca in arenaria rossa con il portale in marmo bianco affacciata su un vasto cortile , dalle raffinate decorazioni all’ interno con le pareti e i soffitti all’interno de dipinti di blu. Nella sontuosa architettura Moghul degli edifici nel Forte e del Taj Mahal all’ epoca ne sono sorti vari in città, tra gli altri il mausoleo Bachcha Taj con il sepolcro di I’timād-ud-Daulah completato nel 1628 sula sponda orientale del fiume in marmo bianco intarsiato che spende tra i giardini, non distante attorno la tomba dello studioso e poeta Afzal Khan Shirazi venne edificato l’ altro mausoleo di Chini con la facciata che splende delle piastrelle kashi smaltate. Lasciato il centro nel villaggio di Sikandra sulla via per Delhi tra i giardini nel 1613 fu completato il sontuoso mausoleo di Akbar in arenaria rossa e marmo dagli interni finemente decorati, tra i capolavori dell’ architettura Moghul nel sincretismo con stili indo persiani tra pilastri terrazze e padiglioni, con gli altri edifici in arenaria rossa decorati di marmi e pannelli intarsiati da motivi geometrici, floreali e calligrafici, simili ai più raffinati poi utilizzati nel Taj Mahal e l’altro monumentale mausoleo di Itimâd-ud-Daulâ . Ai lati del recinto che circonda il sepolcro svettano quattro minareti in marmo bianco con un monumentale portale sul mausoleo piramidale su quattro livelli, sormontata da un padiglione anch’ esso in marmo, mentre la tomba del sovrano è posta sotto il piano terra. Vicino nello stesso stile si trova mausoleo di Mariam-uz-Zamani che ospita il sepolcro della consorte di Akbar completato nel 1627 anch’ esso in arenaria rossa dai marmi bianchi intarsiati sotto le cupole, pannelli finemente decorati tra gli archi e colonne scolpite.
Fatehpur Sikri
L’ imperatore Akbar su un colle non distante da Agra come sua residenza e nuova capitale nel 1571 fondò la cittadella di Fatehpur Sikri divenuta centro dell’ impero Moghul e tale rimase per un decennio prima di essere abbandonata e trasferita in Pakistan a Lahore, dall’ epoca disabitata come sorta si città fantasma ha conservato i sontuosi edifici nella monumentale e raffinata architettura Moghul tra palazzi, mausolei e moschee nei pressi di un lago artificiale, magnificamente distesa sui rilievi dichiarata patrimonio culturale Unesco. Salendo per la via degli elefanti s’apre con la sua magnificenza il sontuoso Jahangir, da una parte il il palazzo Khas con la sala delle udienze Diwan i-Khas in marmo cesellato e poco oltre della stessa epoca e simile stile le suggestioni nel palazzo Sheeshl, tra gli atri affascinanti edifici nel 1569 sorse il sontuoso palazzo di Jodha Bai per Mariam-uz-Zamani preferita tra le consorti di Akbar e vicino all’ edificio del Zenana che ne ospitava l’ harem, fece edificare il palazzo su cinque livelli del Panch Mahal dallo stile che richiama quello buddista su colonne . Come una delle più grandi moschee indiane si erge la sontuosa Jama Masjid edificata alla fondazione della cittadella nel 1571, rettangolare su una piattaforma sopraelevata in arenaria rossa e marmo bianco decorato, dall’ampio cortile con quattro maestosi portali con a sud la monumentale Buland Darwaza in arenaria rossa, splendidamente decorata di marmo bianco e nero, le altre pareti da piastrelle smaltate, intagli, pietre intarsiate e dipinti. Nel vasto cortile sempre animato da fedeli si erge Il mausoleo di Salim Chishti con il sepolcro del venerato maestro Sufi completato nel 1581 dalle raffinate decorazioni ed incisioni. Nel suo eclettismo culturale del Din-i Ilahi rivolto ad altre religioni, nel 1575 Akbar fece edificare la casa delle preghiere nell’ Ibadat Khana divenuto centro di studiosi , teologi e mistici delle varie fedi. Tra gli altri edifici sorti durante il regno di Akbar la residenza del suo fedele ministro Birbal , la decorata torre dell’ elefante nota come Hiran Minar, la zecca imperiale Taksal, i palazzi che ospitavano i registri del Daftar Khana, la tesoreria Khazana, l’ officina reale Karkhana, i bagni Hammam, i Darogha e Hakim i con vari alloggi, oltre le stalle il grande caravanserraglio che assieme agli altri continuano ad affascinare i visitatori .
Kanpur e Jhansi
Poco ad ovest l’ itinerario attraverso le antiche città, sontuosi palazzi e templi può continuare nel limitrofo Rajasthan , mentre continuando nella regione centrale seguendo il corso del Gange si passa per la grande città di Kanpur fondata all’ inizio del XIX secolo che conserva i quartieri ed edifici di epoca coloniale, poco distante il mitologico sito che vide la nascita di Kusha e Lava figli di Rama sulla sponda destra del sacro Gange ove è sorto il grande centro di pellegrinaggi a Bithur con i vari templi e Ashram animati dai fedeli. Scendendo nella storica region del Bundelkhand , che si estende in gran parte nel limitrofo Madhya Pradesh, dall’ antico centro di Balwant Naga lungo Il fiume Pahuj si è estesa la città di Jhansi ove della sua storia rimangono quartieri, edifici e templi, tra tutti su un colle dal XI secolo si erge la poderosa fortezza Ka Kila ampliata in epoca Moghul all’ inizio del XVII come la si trova e poco distante il palazzo regale Rani Mahal edificato con analogo stile nel XVIII secolo.
Allahabad
Continuando nel vasto e più popolato distretto di Prayagraj sud orientale dal II millennio a.C. vi sorsero alcuni centri più orientali durante grande civiltà dell’ Indo, ove i sacri fiumi Gange e Yamuna si incontrano con il corso del Sarasvati anch’esso celebrato nell’antica mitologia induista e venerata come la santa confluenza del Triveni ove Brahma celebrò il primo sacrificio yāga. Qui da un antico centro del I millennio a.C. come Prayaga ha percorso i secoli successivi attraverso le varie dinastie la storia di Allahabad lasciando le sue memorie tra palazzi, monumenti, tempi e mausolei. Dal V secolo a.C. si diffuse il buddismo con la dinastia Vatsa n fondando la sua capitale che ha lasciato i suoi resti nel sito di Kosambi con edifici e monasteri buddisti sul fiume Yamuna, oltre altri resti dell’ antica Kosambi ,recante uno degli editti dell’ imperatore Ashoka diffusore del buddismo, vi si trovava anche il Pilastro di Allahabad In arenaria levigata e decorata che in epoca Moghul venne trasportato nel forte di Akbar in città ove si trova. Dopo l’ indipendenza indiana l ‘antico centro fiorito in epoca Mughul si è estesa come una grande metropoli nella città di Allahabad, seguendone la storia il suo più antico territorio si stende per lo storico quartiere orientale di Jhusi popolato fin dal neolitico divenendo centro della mitica dinastia lunare di Somavamsa poi fiorito dal VI secolo a.C. lasciando i suoi resti sulla nel sito archeologico Pratisthan Pur di Jhunsi. Sulla sponda del fiume Yamuna verso la confluenza con il Gange durante il suo regno nel 1583 venne edificato Il forte di Akbar nel monumentale stile e decorazioni e raffinato stile dell’ epoca, nei pressi sul fiume si erge Il ghat di Saraswati. verso l’ animato antico e grande baazar. Per il centrale quartiere di Chowk tra gli storici edifici in parte sorti in epoca coloniale venne eretta la torre dell’ orologio Ghantaghr e nel 1887 fu fondata la grande università di Allahabad dagli edifici nel tradizionale stile indo islamico. Nei pressi all’ epoca risale l’ apertura del vasto parco Chandrashekhar di Azad , tra i giardini con il memoriale dedicato a Chandra Shekhar Azad e quello alla regina Vitoria, ove si trova il grande edificio che ospita il museo di Allahabad. Come memoriale del celebrato presidente indiano Motilal Nehru rimane la monumentale residenze del Swaraj Bhavan con il museo, continuando per la periferia sud occidentale immerso nei suoi giardini si trova il mausoleo di Khusro Bagh completato nel 1605 con il sepolcro dello Shah Begum e la famiglia reale nel raffinato e monumentale stile Moghul. Ogni dodici anni la città si anima di fedeli e pellegrini per le suggestive cerimonie nella grande festa del Kumbh Mela alla confluenza Triveni dei tre sacri fiumi come la più grande manifestazione religiosa al mondo che attira a milioni i devoti per i bagni di purificazione, processioni, meditazioni e tutti gli i vari rituali del Kumbha nel digiuno vrata con l’ unico pasto in comune mahaprasada tra i canti devozionali kirtan, le riunioni religiose pravachan sulle dottrine Shastrarth, oltre le rappresentazioni Kalagram delle varie arti induiste indiane, i sermoni spirituali dei monaci e le pratiche yoga. Lasciata la città ad ovest lungo il Gange si trova la città medioevale di Kara a lungo centro di pellegrinaggi per il venerato tempio di Shitala Devi poi capitale regionale durante il Sultanato di Delhi e ne rimangono le memorie nel forte di Jaichand, i vari templi, mausolei e la moschea Jama Masjid, sulla via per Lucknow ove per la mitologia Rama attraversò il Gange sorse un centro che ha lasciato i suoi resti nel sito di Shringverpur.
Lucknow
Nella storica regione centrale dell’Awadh per l’ epica induista e i sacri testi dei Purana sorse il regno fondato dalla mitica dinastia solare Sūryavaṁśa di Ikshvalu che generà Rama, e il fratello Lakshmana sulle sponde del sacro fiume Gomti fondò Lakshmanpurm, oltre il mito storicamente da quell’ antico centro sorse la città di Lucknow che dal medioevo, attraverso i vari domini imperiali fino alla colonia britannica percorse la storia dell’ Awadh , dopo l’ indipendenza nel 1947 si estese d sulle sponde del fiume nella grande metropoli di Lucknow, conservando nelle tradizioni e costumi il sincretismo culturale induista ed islamico Ganga Jamuni del Tehzeeb. Del suo passato per il centro e lungo il fiume Gomti rimangono vari luoghi storici di Lucknow nei i vecchi quartieri edifici, palazzi, mausolei e baaza , tra tutti da riscoprire in affascinanti itinerari i numerosi edifici degli Imambara, ove tradizionalmente nei Majlis si riunivano le comunità islamiche della dottrina Shia per le cerimonie, le pratiche religiose e le processioni dell’ Azadari. Alcuni ospitano mausolei e moschee e dal XVIII secolo vi sorsero sontuosi palazzi ed nel centro storico in gran parte durante il regno vassallo di Asaf-ud-Daula nel locale stile indo islamico e Moghul. Al centro storico si accede dalla monumentale porta turca del Rumi Darwaza completata nel 1784 con la vicina moschea Teele Wali Masjid, adiacente allo stesso periodo risale l’ Imbabara di Bara con i due monumentali portali che accedono al grande edificio centrale da dove diramano gli altri, la grande moschea Asfi, il sepolcro di Asaf ud-Daula , i padiglioni del labirinto Bhul-bhulaiya e il pozzo con gradinate Bowli. Sulla via Rana Pratap si trova il vicino Imbabara di Shah Najaf che tra i suoi edifici ospita il mausoleo di Ghazi-ud-Din Haidar, nei pressi si apre il vecchio e grande baazar di Hazratganj con il suo animato mercato che si è esteso con i vari edifici che ospitano ristoranti, cafè, teatri ed uffici, simile all’ altro e più esteso antico baazar di Aminabad. Continuando per il quartiere di Chow sulla via Maulana Kalbe Hussain tra gli altri Imambara venne edificato il Ghufran Ma’ab nel 1790, divenuto il più frequentato dai fedeli sciiti nelle riunioni del Majlis per celebrare il sacro mese del Muharram .Oltre gli altri palazzi e residenze sorte in epoca coloniale sulla sponda del fiume Gomti all’ inizio del XIX secolo venne edificato il Chattar Manzil come residenza dei governatori.
Ayodhya
Lasciata Lucknow ad est nel distretto di Faizabad sulle sponde del sacro fiume Sarayu , ove per la mitologia induista nacque Rama, sorse l’ antico centro di Sàketa che dal VII secolo a.C., divenne capitale del regno di Kosala, negli antichi testi gli epici Ramayana e Mahabharata identifica con la leggendaria città di Ayodhya. Storicamente in epoca Gupta da IV a.C. l’ antica Sàketa divenne un fiorente centro sul fiume che venne chiamato come quello leggendario che percorse la storia della regione attraverso le varie dinastie fino ad epoca recente come la si trova estesa nella città di Ayodhya. Divenuta un grande centri di pellegrinaggi con i vari templi che diramano dall’ antico sito di Janmabhoomi che ha lasciato i suoi resti sulle rive del Sarayu sul mitico luogo che vide la nascita di Rama, nel XVI secolo vi sorse la moschea di Babri , dalla controversa demolizione nel 1992 per edificarvi il grande e venerato santuario induista di Ram frequentato da fedeli e pellegrini che per tradizione devono prima sostare al non distante tempio di Garhi consacrato ad Hanuman ove si celebra la nascita di Rama assieme al Ram Mandir e gli altri templi di Nageshwar Nath e Ramkot ogni anno nella grande festa del Navami. con le suggestive cerimonie e rituali. .Tra gli altri templi, santuari e siti storici di Ayodhya, nello stile e decorazioni tradizionali della regione si trovano il Treta-ke-Thakur di Kaleram e il Nageshwarnath , oltre il mausoleo di Smarak Bhawan consacrato al venerato maestro Goswami Tulsidas, nel quartiere di Santuari si trova il più grande tra i santuari consacrati la Jainismo, nel più raffinato stile Awadhi Il mausoleo con il sepolcro di Unmatuzzohra consorte del sovrano Shuja-ud-Daula. Seguendo gli animati ghat con i padiglioni sul sacro fiume Sarayu ove i fedeli si immergono per i bagni rituali. nei pressi del Naya si trova tempio in stile Dinamalar di Raghunayaka consacrato alla dea Sita e continuando dal 2016 si erge il memoriale della regina buddista coreana Heo Hwang-ok regnante nel XIII secolo che la tradizione locale vuole sia stata di origine indiana.
Kushinagar
Nel suo distretto all’ estremità nord orientale dell’Uttar Pradesh l’antico centro di Kusavati dal VI secolo a.C. fu capitale del Malla tra i sedici stati del Mahajanapa, durante l’ impero Maurya nel III secolo a.C. divenne un centro nella diffusione del buddismo seguendo poi la storia della regione con i successivi domini imperiali fino al XIX secolo in epoca coloniale estesa nella città di Kushinagar. Tradizione vuole che Buddha nella sua prima incarnazione come Gautama qui lasciò la sua vita terrena ed è considerato tra i più sacri centri di pellegrinaggi con l’antico sacrario del V secolo che contiene l’antica e venerata grande statua distesa dell’ Illuminato nella posizione di passaggio al Nirvana, nel 1958 vi venne edificato lo stupa Parinirvana per commemorare il XXV secolo dal Mahaparinivana e la sua dipartita. Dell’antico sito rimangono i resti di Vihara e Chaitya sorti dal III secolo a.C. e per tutto il periodo Maurya, altri nel successivo Gupta fino al V secolo d.C. , tra gli altri il santuario Mata Kunwar con la venerata immagine del Buddha nel mudra del Bhumi Sparsha che tocca la terra sotto l’ albero del Bodhi risalente al X secolo, circondato da un parco lo stupa Rambhar sorto ove Gautama fu cremato e le reliquie divise in otto parti. I templi più recenti sono stati edificati dai diversi consigli buddisti thailandesi, cinesi e giapponesi nel loro stile e decorazioni tradizionali e poco distante a Turkpatti al V secolo risale il più antico tempio del Sole ove sorge una pagoda in stile birmano così chiamato per le due preziose statue della divinità solare Surya in pietra nera Neelmani.
Varanasi
Nel distretto di Varanasi sud orientale attraversato dal sacro fiume Gange dalla sua fondazione nel VI secolo a.C. si estese il fiorente regno di Kashi come uno dei sedici Mahajanapada e da un antico centro sulle sponde del fiume all’ epoca risale la fondazione di Benares divenuta la più venerata città santa sacra all’ Induismo, nel 528 a.C. vi giunse Siddhārtha Gautama e nel parco dei cervi Mrigadava nella vicina Sarnath tenne il suo primo celebre sermone ai discepoli recitando il Sūtra del Dharmachkra, fondando la dottrina che da qui si diffuse come la grande tradizione Buddismo. Dalla mitologia hindu che la vuole fondata da divinità al più antico periodo e quello medioevale la lunga storia di Varanasi ha percorso i secoli estesa con quartieri e venerati templi durante le varie dinastie imperiali indiane dominanti l’ Uttar Pradesh e le regioni limitrofe. Dal XVI secolo continuò ad estendersi rimanendo grande centro di pellegrinaggi, mentre assieme ai più antichi templi hindù e buddisti ne sorsero anche islamici, dal 1737 come regno di Benares e poi stato principesco durante il periodo coloniale britannico fino all’ all’indipendenza indiana nel 1947. Del suo passato rimangono gli antichi e maestosi templi induisti di Varanasi venerati da secoli, così come da fedeli e pellegrini sono animati per preghiere e i rituali bagni nel sacro fiume gli edifici dei monumentali Ghat sul Gange con alcuni riservate alle cremazioni nelle cerimonie funebri. Il più celebre venne edificato alla fine del XVIII secolo come maestoso il Ghat di Dashashwamedh animato da fedeli e pellegrini al tramonto per le offerte e i riti Nel suggestivo Ganga Aarti, Sulla sponda occidentale del sacro fiume consacrato a Shiva si erge il maestoso tempio di Vishwanath , ricostruito varie volte fino al 1780 come lo si trova dalle cupole che splendono dorate tra i santuari delle altre divinità, come uno dei più venerati templi induisti frequentato da fedeli e pellegrini. Alla manifestazione di Paravati consacrato il vicino tempio di Annapurna edificato nel 1729 e continuando lungo il Gange con il suo santuario si trova il più antico Ghat di Manikarnika tra i più sacri per le cerimonie funebri e le cremazioni sul fiume. Poco distante all’ inizio del XIX secolo sovrano nepalese Rana Bahadur Shah fece costruire Il Ghat di Lalita con i sui edifici sul Gange ove alla divinità manifestazione di Paravati venne consacrato il tempio Lalita Gauri completato nel 1804 e nello allo steso periodo consacrato a Shiva dallo stile tradizionale nepalese a pagoda il tempio di Kanthwala in legno intagliato simile a quelli di Pashupatinath a Kathmandu. Vicino ai sacri luoghi per le cremazioni di Manikarnika all’ emanazione di Paravati è consacrato il venerato tempio di Vishalakshi dagli interni finemente decorati con le raffigurazioni della dea Viśālākshī e altre divinità ove i fedeli ad agosto si radunano nelle suggestive cerimonie Kajali Tij e in autunno in quelle celebrate nella grande festa del Navaratri dedicate alle nove manifestazioni di Durga che culminano nelle suggestive cerimonie rituali del Dasara con le processioni sul fiume recanti le effigi delle divinità tra musica e canti per poi immergerle nelle sacre acque. Alle cremazioni e anche dedicato il vicino Ghat di Scindia completato nel 1830 da dove diramano gli animati vicoli del Siddha Kshetra, sul Ghat di Sankata aperto nel XVIII secolo si trova l’ unico tempio di Sankata Devi consacrato alla dea invocata con preghiere ed offerte dai fedeli per scongiurare i pericoli. lungo il Gange si continua per agli altri sempre animati Ghat di Assi, Raj , Maan-Mandi e Bachraj con i loro templi e le scalinate su fiume ove si radunano i fedeli per i bagni di purificazione, offerte e gli antichi riti funebri Antyeshti completati dalle cremazioni. Lasciando il fiume sulla Visheshar Ganj si trova il Il tempio Kaal Bhairav edificato nel XVIII secolo cosacrato alla feroce e temuta manifestazione di Shiva come il terribile Bhairava , continuando nel quartiere su più antichi santuari contenuti all’ interno allo stesso periodo risale il tempio di Mrityunjay, consacrato alla manifestazione di Shiva come divinità della medicina Dhanvantari venerata dai devoti che lo invocano con i rituali del Mrityunjay paath. Nei pressi dell’ Università Hindu di Banaras, edificata nel 1916 in stile indo vittoriano, con la sua alta e candida guglia si erge il grande tempio di Vishwanath , ricostruito più volte con il nuovo completato nel 1966 mantenendo parte dello stile tradizionale, con nove santuari, come simbolo della rinascita culturale è aperto a tutte le caste e le altre religioni. Per lo storico quartiere di Bhelupur più a sud nel XVIII secolo è stato edificato il tempio di Tilbhandeshwar, ove venne redatto il poema epico Ramcharitmana dal venerato maestro di Benares Tulsidas nel 1964 consacrato a Rama è stato completato il tempio di Tulsi, continuando a sud per la via Sankat Mochan alla dea distruttrice e della forza è consacrato il tempio di Durga del XVII secolo e dalle pareti rosse tra vari sikhara collegati tra loro e gli interni finemente decorati. Oltre il palazzo reale di Vijayanagaram del XVIII
secolo e gli edifici di Vijay Nagar, il quartiere ospita il i tempio di Parshvanath legato all’ antica tradizione religiosa jainista e sorto per celebrare uno dei suoi grandi maestri. Tra i più recenti santuari non legati alle altre più diffuse religioni, per i fedeli dalla setta Ramdasia derivata dalla tradizione Sikh , nel 1965 è stato edificato il tempio Janam Asthan come venerato centro di pellegrinaggio. All’epoca medioevale e Moghul risalgono i santuari islamici e moschee di Benares , tra le varie ove sorgeva il più antico tempio di Vishweshwar demolito nel 1669, venne edificata la moschea di Gyanvapi in stile Moghul, nello stesso periodo sopra il Ghat di Panchganga sul Gange sorse l’ altra monumentale moschea di Alamgir con grandi cupole e alti minareti in stile indo islamico. Poco fuori dalla città vicino confluenza del Gange con il fiume Varuna fedeli e pellegrini buddisti animano Sarnath nella storica Isipatana tra i resti dei più antichi templi e monasteri assieme ai più recenti che si stendono nel venerato sito di Sarnath , prezioso scrigno di gran parte dell’ arte buddista indiana dagli edifici che diramano dal grande stupa di Dhamek edificato nel V secolo d.C. su uno più antico. Sacro alla tradizione Jainista e non distante nel 1824 fu edificato il tempio di Tirth nel villaggio di Singhpuri, mentre allo stesso periodo del Dhamek risale l’ altro venerato stupa di Chaukhandi eretto ove Buddha radunò i primi discepoli, non distante sorgeva il grande e più antico stupa di Dharmarajika che ha lasciato pochi resti. Nel 1931 su un più antico sito fu completato il venerato Vihara di Mulagandhakuti ove durante l’ impero di Ashoka venne eretto uno dei pilatri con i suoi editti con il capitello dei leoni di Ashoka divenuto simbolo dell’ India, come gran parte dei reperti ospitato nel museo archeologico di Sarnath , tra gli altri al V secolo d.C. di epoca Gupta risale la celebre statua del Buddha nel mudra Dharmachakra Pravartana.
Dalle suggestioni dell’ antica Benares si continua seguendo il corso del sacro Gange per l’altra storica città di Patna da ove proseguire un affascinante itinerario per le città, gli antichi centri induisti e buddisti, templi e monasteri del limitrofo Bihar.
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