Al percorso la tradizione ha assegnato il nobile e importante nome di Via Sacra Longobardorum” perché la storia della Basilica di San Michele a Monte Sant’Angelo è strettamente intrecciata con le vicende di questo popolo. I nomi della regina Ansa, di Romualdo II, di Gisulfo II, ricorrenti sulle pareti della Basilica, documentano un rapporto privilegiato fra i Longobardi e San Michele. Lo stesso racconto delle apparizioni di San Michele è legato alla successione degli eventi relativi al loro arrivo. In tutta la zona si scoprono continuamente le loro presenze. I Longobardi furono i più fedeli ed entusiasti devoti di San Michele e i diffusori del suo culto in tutta Europa. Questo fatto ha conferito al percorso una singolare apertura alle popolazioni italiane e straniere più disparate. Sono espressive le antichissime tracce che i pellegrini provenienti dall’Irlanda, dalla Bretagna e da altre parti d’Europa hanno lasciato sulle pareti del Santuario. E’ noto che quello di San Michele era, nel Medio Evo, uno dei grandi santuari della cristianità. Durante il periodo delle Crociate, il Gargano con i suoi Santuari era uno dei punti dove, più frequentemente, s’incrociavano guerrieri e pellegrini. La dimensione europea della Via Sacra Longobardorum” è negli ultimi tempi confermata dal flusso incessante di pellegrini provenienti da tutte le nazioni europee ed extra europee dirette alla tomba di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo, attualmente il più grande dei Santuari del Gargano , anche se ultimo in ordine di tempo. Il tracciato della Via Sacra è scandito da resti di cappelle votive e da luoghi di sosta muniti di pozzi. Alcuni di questi luoghi, nel tempo, sono diventati Abbazie famose, come quella di San Giovanni in Lamis, oggi convento di San Matteo e San Leonardo di Siponto; altri sono diventati delle città come San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo. Di altri sono conservati i ruderi e sbiadite tracce; di alcuni sono rimasti i toponimi riportati su vecchie carte geografiche. I pellegrini attuali sono rimasti sostanzialmente fedeli al percorso tradizionale, legati a questi luoghi da rituali secolari che pongono in unica catena i santuari di: – Santa Maria di Stignano – San Matteo – Tomba di San Pio da Pietrelcina – Grotta di San Michele – Santa Maria di Siponto – San Leonardo – L’Incoronata di Foggia. E’ importante notare che la VIA è costituita da un complesso unitario di Santuari, i quali, nel loro insieme, introducono il pellegrino al magico mondo dell’arte sacra. Il Gargano, profondamente legato alla spiritualità benedettina e francescana, offre mille e più occasioni di pellegrinaggio spirituale e turismo culturale. Nel Gargano il ciclo dell’anno è scandito da momenti religiosi comunitari. Dalla montagna , al mare, il pellegrino può immergersi in un’apoteosi di colori festivi e di emozioni legate ad architetture sobrie ed eleganti, espressioni autentiche di un sentimento religioso che si conserva intatto nel tempo.Il cammino di conversione inizia con la benedizione di Maria Santissima di Stignano, prosegue nel segno di San Matteo, San Pio da Pietrelcina, San Michele, Maria Santissima di Siponto, San Leonardo, nostri avvocati; termina con l’abbraccio dolcissimo della Madonna Incoronata di Foggia. La Madonna di Stignano è la Paradisi Porta attraverso la quale Dio dona agli uomini il Suo Figlio Unigenito ed esorta i pellegrini a vivere le promesse battesimali seguendo le orme di Suo Figlio. San Matteo, col suo Vangelo, rappresenta la Via della Parola di Dio. San PIO da Pietrelcina è un esempio splendido di un uomo che ha seguito, fino in fondo, il Vangelo. La grotta di San Michele è il punto culminante dell’itinerario spirituale del pellegrino. La Vergine Incoronata di Foggia rappresenta ancora la Felix Coeli Porta attraverso cui, gli uomini, finalmente pacificati, entrano nella casa del Signore. Il Santuario dell’Incoronata di Foggia è la tappa finale della “Via Sacra Longobardorum” ma è anche al centro di una specifica e vasta zona d’influenza costituita dal percorso della transumanza. Su questa via si è realizzata quell’integrazione tra cultura europea e cultura locale, di straordinaria importanza per l’evoluzione sociale, amministrativa, politica ed economica dell’Europa medievale. Grazie ai Santuari ed ai pellegrinaggi, il Gargano è stato crocevia di popoli e di culture diverse.