Il mito la vuole fondata dall’eroe Pelope al ritorno dalla guerra di Troia, la storia racconta che ’era un antico sito villanoviano ove sorse un centro degli etruschi legato alle altre città dell’ Etruria settentrionale commerciando con Liguri, la gente di Luni,i greci Pelasgi ,Fenici e Galli. Al fine delle guerre Puniche fu la romana città di Pisae divenendo porto sull’Arno che ne rimangono i resti del Portus Pisanus e delle antiche navi tra le memorie della Pisa archeologica. Quella gente commerciava con Cartagine, con greci e romani e come loro navigavano le rotte del Mediterraneo tra Corsica e Sardegna, le terre dei Celti oltre la Gallia fino alla penisola Iberica, passavano le Colonne d’Ercole lungo coste atlantiche in Normandia per la Britannia incrociando le rotte delle Vie dello Stagno.Decaduta all’ epoca di Augusto, la marineria di Pisae risorse con Traiano estendendo il Portus Pisanus dalla foce del Calambrone in San Piero Grado, ove nel medioevo sorse la Basilica S.Pietro, lungo il litorale per il Sinus Pisanus fino alla Triturrita di Livorno che per i secoli a venire fu Porto Pisano.
Alla fine di Roma con l’arrivo dei Goti continuò ad esser Portus Pisanus del Regno Ostrogoto e poi dei Longobardi fino all’Impero Carolingio e dall’anno mille fu il comune Pisa divenendo la potente marinara Repubblica di Pisa che dominava le rotte mediterranee con il suo territorio esteso dal Valdarno e lungo l’antica Costa degli Etruschi fino al Principato di Piombino,in conflitto con Lucca per le sue terre ove transitavano le vie commerciali sui tracciati della Via degli Abati da nord e la Francigena Toscana a meridione. Sui mari in contesa prima con Amalfi poi a lungo con la Repubblica di Genova dalla quale fu sconfitta nella battaglia di Meloria e dalla fine del tredicesimo secolo iniziò il suo declino mentre sorgeva il dominio di Venezia. Nel secolo quindicesimo venne presa dalla Repubblica Fiorentina in un duro dominio che ne spopolò la città fino alla rivolta profittando della calata in Italia di CarloVIII di Francia, dopo il dominio dei Medici entrò nel Granducato di Toscana e della Marina Toscana continuò ad essere Porto Pisano assieme al porto di Livorno, poi con l’Unita d’Italia ne seguì il resto della storia.Dall’anno mille il comune_Pisa andò dominando il suo territorio ove sorsero castelli, fortezze e borghi, qui ne rimangono le antiche mura verso il porto pisano, poi nella Pisa nascosta con i suoi miti e leggende, musei, pinacoteche e antichi documenti. Sulle facciate_delle chiese più antiche San Michele Borgo, San Sisto e Sant’Andrea, alla duecentesca San Nicola e la preziosa Chiesa della Spina, le chiese di San Pierino, San Paolo e San Michele degli Scalzi, la cinquecentesca Chiesa de’ Cavalieri Santo Stefano, fuori la Pieve in Vico Pisano e a Calci la Certosa di Pisa.La storia si percorre sui lungarni e ponti ove affacciano parte dei palazzi storici ed atri diramano tra i suoi monumenti, da Piazza de’Cavalieri alla Piazza del Duomo con la sua storia di Piazza de’Miracoli, dalla pendente torre_di_Pisa lungo il camposanto monumentale per il Battistero che fronteggia la cattedrale, dei suoi magnifici interni e la ricchezza del museo dell’Opera.Dalla piazza del trecentesco Convento del Carmine con la chiesa Santa Maria ove Masaccio ha lasciato il suo magnifico Polittico, a piazza Gambacorti e si va per il corso Italia nel quartiere Sant’Antonio trovando il colonnato seicentesco delle Logge de’Banchi ove era il vecchio mercato, poi in piazza del Comune il trecentesco palazzo Gambacorti sul lungarno S.Antonio.Davanti le Logge di Banchi si trova il Ponte di Mezzo d’ epoca romana che accede al Lungarno ove si svolge il Gioco del Ponte.Sul Lungarno Galileo si trova il cinquecentesco palazzo Lanfranchi poi la chiesa del Santo Sepolcro edificata nel dodicesimo secolo dai Cavalieri Ospitalieri,verso il Ponte della Fortezza sorto sul Ponte della Spina del Sangallo.
Oltre il ponte si percorre il Lungarno Mediceo trovando il convento San Matteo dell’undicesimo secolo con il suo museo. Il duecentesco Palazzo Medici dimora di Cosimo e Lorenzo de’Medici quando Pisa fu nel dominio fiorentino, poi il rinascimentale palazzo Roncioni e continuare il palazzo Toscanelli con l’ Archivio di Stato.Da piazza Cairoli si trova la chiesa San Pierino dell’undicesimo secolo e davanti al capolavoro gotico di Santa Maria della Spina, tra Ponte di Mezzo e Ponte Solferino corre il lungarno Pacinotti ove affacciano imponenti tra i più suggestivi palazzi pisani, come quello della nobile famiglia Upezzinghi e Il palazzo Agostini, proseguendo Il trecentesco Rettorato Studium Generale dell’Università,Il palazzo_Reale con la galleria Nazionale, Il palazzo Lanfreducci detto alla Giornata e la vicina chiesa Madonna de’Galletti.Dal Ponte Solferino al Ponte Cittadella sul lungarno Simonelli affaccia la cittadella duecentesca sorta sulle antiche mura,v’erano gli Arsenali della gloriosa Repubblica di Pisa,poi sostituita sul lungarno Fibonacci dalla quattrocentesca Cittadella Nuova perfezionata dal Sangallo, dominata dalla torre Guelfa.Passando il Ponte detto della_Cittadella si va per il Lungarno Sonnino ove si trova il trecentesco monastero delle Benedettine e l’ antica chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno verso la Porta a Mare usciva da Pisa per Livorno quand’ era Porto Pisano. Sul lungarno Gambacorti tornando oltre il Ponte di Mezzo si trova Borgo Stretto che accede al cuore della storia di Pisa passando per San Michele Borgo, in stile Romanico Pisano,consacrata a San Michele degli Scalzi e sorta nel del mille che fu prima dei Benedettini e poi dei Camaldolesi. All’interno di tre navate si trova un crocefisso di Nino Pisano e i dipinti raffiguranti una Madonna col Bambino e santi e le Virtù di Aurelio Lomi, la Concezione di Matteo Rosselli e la Natività di Giuseppe Melani,mentre gli originali del tabernacolo di Lupo di Francesco sono al Museo di San Matteo.Per Via San Lorenzo si giunge alla piazza che prende nome dalla duecentesca chiesa Santa Caterina, al’interno sull’altare stava il Polittico di Santa Caterina di Simone Martini che si conserva nel museo San Matteo, sotto si trova il trecentesco sepolcro di Beato Giordano Rivalto, da una parte le contemporanee sculture di Andrea Pisano e il figlio Nino Pisano e poi dipinti raffiguranti il Trionfo di San Tommaso di Lippo Memmi, la Madonna fra i Santi Pietro e Paolo di Fra’ Bartolomeo ed altri seicenteschi. Da via Consoli del Mare si giunge a Piazza_Cavalieri e nell’ immagine della piazza v’è gran parte della storia_di_Pisa,fu centro di potere del comune e poi della Repubblica di Pisa, mentre ne era di quello religioso Platea Episcopalis la Piazza del Duomo, nel cinquecento divenne sede dei Cavalieri di Santo Stefano, l’ordine creato da CosimoI de’ Medici che ne fece edificare anche la chiesa. Sulla piazza de’Cavalieri affaccia il palazzo della Carovana che ospita la Scuola Normale voluta da Napoleone ad affiancarsi alla trecentesca Università come Scuola Superiore, d’una parte Il palazzo dell’Orologio e la torre della Muda tragico teatro del conte Ugolino della Gherardesca narrato nel XXXIIl dell’Inferno da Dante. Vicine le piazza delle Vettovaglie ch’era detta de’maiali per il mercato medievale, piazza Dante e l’antica chiesa San Sisto, per via Martiri e poi via Cardinal Capponi s’arriva in Piazza Duomo con la sua storia che fu detta Piazza de’ Miracoli. Dominata d’un lato dalla pendente torre di Pisa iniziata nel 1173 poco fondata su terreno sabbioso e poi la Torre cominciò a inclinarsi cent’anni dopo, di qui la vista ruota sul Patrimonio dell’Umanità.
Il Camposanto monumentale progettato nel 1277 da Giovanni di Simone e terminato nel quattrocento, monumentale anche nelle mura intensamente affrescate con il Trionfo della Morte di Buonamico Buffalmacco, le Storie della Genesi di Pietro di Puccio alle Scene del Testamento di Taddeo Gaddi, i Miracoli dei Santi Potito ed Efeso di Spinello Aretino e da una meravigliosa serie di altri dipinti dei grandi maestri dell’ epoca Benozzo Gozzoli,Andrea da Firenze e Antonio Veneziano, devastati da un incendio nella seconda guerra mondiale, i resti degli affreschi salvati sono nel vicino museo Sinopie. Lo splendore Romanico pisano del Battistero San Giovanni iniziato da mastro Diotisalvi e completato da Nicola e Giovanni Pisano, nel suggestivo interno spicca il Pulpito di Nicola Pisano, molte decorazioni sono perdute e le rimaste s’ammirano nel Museo del Duomo.Difronte al Battistero lo splendido Duomo che incanta con le indimenticabili immagini della cattedrale,dei suoi magnifici interni e la ricchezza del museo dell’Opera.Il Duomo, fu iniziato sul progetto di mastro Buscheto nel1046 ispirato a stili bizantini e lombardo emiliani con parte del bottino ricavato dallo scontro a Palermo araba con i Saracini di Sicilia, trent’anni dopo divenne Chiesa Primaziale quando l’arcivescovo Daiberto venne nominato Primate dal pontefice Urbano II.Consacrato poi a Santa Maria Assunta dal pisano Papa GelasioII, in quel dodicesimo secolo venne ampliato dal progetto di Rainaldo con la facciata scolpita da Guglielmo e Biduino, al portale di Bonanno Pisano dopo un incendio alla fine del cinquecento si aggiunsero devono le porte bronzee di Gasparo Mola.Le splendide vetrate Illuminano l’interno sotto soffitto rinascimentale di Domenico Atticciati ove troneggia il Pulpito di Giovanni Pisano, Da una parte il sepolcro dell’imperatore ArrigoVII di Lussemburgo scolpito da Tino da Camaino e meta di pellegrini erano le reliquie di San Ranieri che pregavano innanzi la Madonna di sotto gli organi,di Berlinghiero Berlinghieri e il San Giovanni di Cimabue. Dietro l’altare maggiore, di vari pittori toscani e Andrea del Sarto sono le raffigurazioni del Vecchio Testamento e Storie di Cristo,accanto Santa Agnese del Sodoma,i Santi Pietro e Giovanni Battista, e le Sante Caterina e Margherita di Beccafumi. Nel seicento gli inerni s’arricchirono di opere ed arredi come il gruppo dil Giambologna, il ciborio argento di G.Battista Foggini e vari dipinti che vanno a celebrare quest’altro tra i Miracoli di Pisa.