Nativi dell’Alaska

Yupik e Aleut

La più antica storia dell’ Alaska iniziò con la migrazione di cacciatori nomadi antenati  dei popoli Yupik e Aleut,  mentre le tribù dei Yupik popolarono la regione nord occidentale, gli Aleut si spinsero nell’  arcipelago che si allunga nel Pacifico settentrionale delle isole Aleutine che ne prende nome. Dalle origini e parte delle tradizioni culturali simili al popolo degli Inuit  noti anche come Eskimo diffusi nelle regioni occidentali del  Grande Nord canadese, anch’essi  discendenti dai primi paleo americani giunti dalla Siberia attraverso il tratto di mare all’epoca ghiacciato nello stretto di Bering che lo la collegava all’estremità settentrionale del continente americano e a quell’ epoca risale anche la preistoria dell’Alaska. Cacciatori e pescatori  dalla vita e tradizioni in parte simili a quelle della religione Inuit legata all’animismo e lo sciamanesimo con diverse cerimonie e rituali, ispirati anch’essi alla stessa mitologia Eskimo e le altre native diffuse tra le popolazioni del grande nord nelle varie religioni dell’Alaska. L’intera esistenza era legata all’intimo rapporto del loro mondo con quello  popolato dagli spiriti  che potevano apparire solo nelle visioni rituali degli sciamani che comunicavano misticamente con essi per risolvere le avversità della comunità o curare le infermità attraverso le pratiche dello sciamanesimo diffuso tra tutti  i popoli  nativi del grande nord, ma gli Yupik e Aleut in parte seguivano pratiche ispirate e alla tradizione sciamanica degli Inuit dai riti e cerimonie guidate dallo sciamano noto a tutte le popolazioni artiche come Angakkuq. Oltre alle ritualità di guarigione e i percorsi spirituali per comunicare con gli spiriti, lo sciamano apriva le danze Yurak cerimoniali accompagnate dai tamburi cauyaq ove gli iniziati indossano le maschere kegginaquq o Cup’ig nei rituali cerimoniali della comunità, come per la festa annuale del Nakaciuq propiziatrice alla caccia delle foche nel sostilzio d’inverno, quelle per esorcizzare gli spiriti degli animali dopo la caccia e le cerimonie rituali nella celebrazione del messaggero Kivgiġñiq o Kevgiq per la caccia alla balena.

Athabaska del nord

Dopo la diffusione di Yupik e Aleut  nei più remoti territori artici occidentali,  il resto dell’ immensa regione dell’ Alaska venne occupato dalle popolazioni più settentrionali di nativi del Nord ovest, in parte  si diffusero le tribù e le comunità più settentrionali del grande  popolo degli Athabaska di stirpe,  tradizioni e lingue simili. Nello steso periodo vi giunsero altre tribù e comunità native dello Yukon che la popolarono fino alla valle attraversata dal Deh-Cho, come chiamavano  il lungo fiume  Mackenzie attraverso un vasto territorio dalla tundra e le foreste  boreali con vari affluenti che scorrono più a sud fino alla British Columbia canadese verso il Pacifico, da dove il grande  popolo dei Tlingit  avevano le comunità più nord orientali  lungo il corso del fiume Teslin che divenne uno dei percorsi durante la corsa  all’ oro del Klondike nell’ omonima regione dello Yukon alla fine del XIX secolo con migliaia di cercatori ed avventurieri che ne invasero il territorio. Le varie  e più numerose popolazioni Athabaska dell’ Alaska erano divise in undici i grandi tribù con comunità diffuse nella  vasta regione del Northwest canadese ad alcune in quelle del limitrofo territorio più a sud est dello Yukon , di simile stirpe  erano anche i nativi Kutchin, noti anche come Gwich’in, con le comunità dei Teechik ribattezzati dai primi coloni come Old Crow dello Yukon che ne popolano il territorio nord orientale. Dal nord della British Columbia al sud est dello Yukon era terra tradizionale dei Kaska e ad ovest nel territorio del lago Tangish le comunità tribali dei ribattezzati  Tagish un tempo noti come Kwaa che dal lago hanno preso il nome.

La tradizione sciamanica

Come per le altre popolazioni native del grande nord, anche per essi l’ esistenza era governata dal rapporto con il mondo degli spiriti nelle pratiche dello Sciamanesimo  fondato sugli spiriti degli animali diffusi nella regione che dominavano il mondo sovrannaturale e all’ origine dei diversi clan. Attraverso le cerimonie sciamaniche entravano in contatto con le comunità per regolarne la vita tribale oltre alle pratiche  del guaritore o Uomo Medicina  per curare le infermità del corpo e lo spirito. Tra le  popolazioni Athabaska lo sciamanesimo era praticato sia da uomini che da donne come tramite tra gli spiritì e la comunità tribale attraverso le cerimonie collettive o pratiche  di divinazione e guarigione, come nel resto dei popoli di medesima stirpe e cultura Athabaskan  l’ unità tribale era mantenuta nelle grandi cerimonie del Potlatch con scambio di doni, ritualità accompagnate da canti e danze tra le varie comunità che si riunivano ogni anno. Diffuso tra tutte le popolazioni costiere, il centro della vita sociale e spirituale di ogni villaggio era il palo del Totem finemente scolpito con figure policrome di animali, personaggi mitologici, antenati ed esseri soprannaturali che rappresentano i vari clan raccontandone la storia da leggere dal basso verso l’ alto e sempre al centro di cerimonie e ritualità collettive, il significato simbolico del Totem , oltre all’ unità tribale saldata dai clan rappresentati era manifestata dagli  animali raffigurati legati all’ astrologia sciamanica dei nativi.

I popoli della costa

Nel territorio sud orientale e di antica discendenza Yupik, della tribù Kaiyuhkhotana o Deg Hit’an, ne rimane  la piccola comunità Gitr’ingithchagg nel villaggio di  Anvik sulla sponda dell’ omonimo fiume, scendendo per la regione centro meridionale anch’ essi di origine e cultura Athabaska erano gli Ahtena o Tanaina , come sono anche noti i Dena’ina, avevano le loro terre tradizionali nel Dena’ina Ełnena esteso alla baia di Kachemak  che si apre nella costa sud occidentale ove si allunga la Kenaitze come era a loro nota la penisola di Kenai, fino la territorio più nord orientale  nel Matanuska Susitna ove poi sorse la città di Anchorage. Un tempo cacciatori e pescatori dalle tribù divise in clan matrilineari, mentre di origine Yupik Aleut dalle tribù ancestrali Sugpiaq erano i Chugachigmiut o  Chugach  e altre comunità che popolarono il territorio tra la penisola Kenai e Prince Williams, mentre si definivano gente di ghiaccio i nativi del popolo  Ahtna che avevano le loro terre tradizionali attraversate dall’ Atna’tuu, poi ribattezzato dagli europei fiume Copper per i giacimenti di rame, ove nel suo vasto delta tra le cittadine di Cordova e Yakutat sopravvivono i Gdəlahɢəyu noti come Eyak, del delta erano originari anche gli antenati dei Inyupik o Inupiat poi migrati più a nord sulla costa affacciata sul mare di Bering. Tra le altre popolazioni  native dell’ Alaska, nel territorio più meridionale alcune comunità dei Ts’msyan o Tsimshian che oltre il confine nella limitrofa British Columbia nord occidentale è tra i più numerosi della regione, alcuni migrati nella Taak’w Aan come chiamano l’isola di Annette dell’arcipelago Alexander ove si trovano con la comunità di Maaxłakxaała nel villaggio di Metlakatla. Sulle coste del Pacifico nord occidentale il Popolo delle Mareee come si definiscono i Tlingit o Tlinkit estendevano il loro territorio tradizionale dal confine tra l’Alaska e il British Columbia canadese sul conteso canale di Portland verso la costa sul delta del Copper River e gran parte dell’arcipelago di Alexander. Fu il popolo nativo fondatore dell’omonima cultura Tlingit dalla società divisa nelle diverse tribù o ḵwáanscon con comunità di clan e famiglie legate dalle tradizioni ispirate dalla complessa filosofia religiosa Tlinkit mitologicamente sorta dai primi clan del Corvo Yeil, il lupo Gooch e l’Aquila Chaak che hanno dato inizio alla lunga storia del popolo Tlingit fino alle comunità che sopravvivono in questo territorio. Sul litorale ed alcune isole della Panhandle, come è nota la costa Southeast dell’Alaska, si trovano comunità del popolo degli Haida o Xaayda, in gran parte diffuse tra le vicine isole dell’arcipelago di Gwaii ribattezzato Queen Charlotte nella British Columbia settentrionale dalla cultura simile alle altre popolazioni costiere ed anche per loro l’unità tribale e l’antica cultura si manifestava nelle cerimonie dei grandi raduni del Potlatch ove si riunivano tutte le comunità per celebrare miti e tradizioni tra riti e danze, ispirati dall’antica mitologia Haida, anch’ esso retaggio di un mondo che scompare e cerca di sopravvivere come le ultime comunità di nativi che un tempo popolavano gli immensi  territori dell’Alaska.

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