Le vie himalayane
Nella vasta regione dell’ Himalaya le maestose montagne hanno a lungo impedito il popolamento delle valli, mentre a sud dal tardo neolitico iniziarono insediamenti di popolazioni simili a quella che fondò la grande civiltà dell’Indo dalla metà del II millennio a.C. estesa per la vasta valle dal Pakistan a parte della regione settentrionale per le vie che la collegavano al Kashmir, che poi furono tra le rotte di migrazioni e commerci dalle regioni orientali dell’Asia centrale. Nella la metà del I millennio a C. con la migrazione dei popoli indoariani nella regione si diffuse la prima cultura Vedica originando le successive civiltà indiane fondate sull’ Induismo , più tardi il buddismo cominciò a diffondersi ove erano sorti i regni Ellenisti fondati dopo la divisione del vasto impero di Alessandro in Asia, tra essi sorse la raffinata cultura della civiltà Gandhara estesa nei territori attraversati dalle carovaniere per l’ India e la Cina, collegando i percorsi con le grandi rotte dell’epoca. Dal VII secolo la via occidentale lungo l’alto Indo si incrociava con quelle che attraversavano il Ladakh e il limitrofo territorio pakistano settentrionale del Baltistan , entrambe diramazioni della Via della Seta ad est attraverso la regione nord occidentale pakistana sulla via del Kyber. La via orientale lungo il Bhramaputra per la regione occidentale del Tibet da Lhasa si collegava con una nuova che attraversava gli altopiani del Qinghai provenendo da Lanzhou nel Gánsu attraverso il Xinjiang, un’altra via arrivava da est proveniente dal cinese Sichuan. Dopo la diffusione del buddismo rimase la tradizione induista in regni indipendenti, Il più potente nel Kashmir fiorì come transito nei commerci tra India e le dinastie che si sono succedute nella storia della Cina sul passaggio delle vie dall’Asia Centrale per il Xinjiang cinese. Nel frattempo, tra le montagne e vallate del Ladakh si erano insediate popolazioni tibetane, dal VII secolo entrate nei domini del potente impero del Tibet e con le sue varie scuole anche nella regione si diffuse il Buddismo con Il primo regno del Ladakh che dalla regione di Leh si estendeva attorno ai centri fortificati e i primi tra i vari monasteri in Ladakh. Nell’XI secolo il regno fu riunificato ed esteso fino allo Zanskar, con il controllo di parte della rotta carovaniera verso il Xinjiang, dal XII secolo iniziarono le conquiste musulmane nell’ India settentrionale minacciando il regno, mentre l’ invasione travolse l’ ultimo dei regni in Kashmir con la popolazione convertita dalla regione di Srinagar verso nord fino ai confini del Ladakh a Kargil ove la resistenza buddista fermò l’avanzata islamíca, mentre dal vicino Baltistan si apriva la prima rotta attraverso il Karakorum per la regione del Xinjiang entrando nelle di rotte dall’Asia centrale alla Cina, alla fine del XVI secolo gran parte del territorio occidentale venne invaso dal vicino Baltistan islamico devastando templi e monasteri buddisti. Nell’VIII secolo le tribù Newar si erano insediate nella valle di Kathmandu ove poi fondarono il primo regno nepalese con il controllo dei valichi himalayani sulla rotta per Lhasa, aprendo un’altra via tra Cina ed India aggirando l’Hindokush verso la Valle dell’Indo. Fiorendo di commerci il regno del Nepal si rese indipendente dall’influenza indiana accogliendo la diffusione del Buddismo tibetano, l’unica via dalla Cina all’India non controllata dall’Islam rimase quella che raggiungeva il regno nepalese e da qui attraverso il Terai per l’ India settentrionale e il Bihar verso la valle del Gange ove diramavano altre vie dalla città santa di Varanasi. Attraverso la loro storia e cultura, tra magnifici e variegati ambienti, città, centri e villaggi ho percorso tutte quelle antiche vie in indimenticabili itinerari nell’ Himalaya indiano, dal Qinghai al Tibet, dal Nepal al Sikkim fino al Regno del Drago in Bhutan.
Dal Kashmir al Ladakh
Le vie dei pellegrini nell’ Himalaya indiano segue l’antica rotta attraverso la regione settentrionale del Madhya Pradesh per l’ alta valle del Gange attraverso i templi e santuari induisti dell’ Uttarakhand , da qui sale per le montagne da dove inizia il sacro circuito del Chota Char Dham, attraverso i quattro venerati santuari della regione per discendere nella cittadina di Badrinath. Dall’ Uttarakhand una delle vie continua a nord nel Kashmir salendo verso la capitale nella storica città di Srinagar e il suo territorio con templi ove sostano i pellegrini prima di continuare sulla via di Amarnath verso la sacra grotta dal santuario consacrato a Shiva. Da Srinagar si segue la vecchia via che sale oltre l’alto passo del Zoji La verso nord tra le montagne e vallate del Ladakh dagli antichi centri, villaggi e monasteri a lungo centri di potere e soste per le carovaniere che sulle vie del Ladakh erano seguite dai pellegrinaggi buddisti verso la regione di Leh ove nel XVII venne esteso il grande monastero di Hemis, mentre sulle sponde dell’ Indo al XV risale quello di Tingmosgang e all’ XI secolo il più antico altro monastero di Likir , meta di pellegrinaggi come quello di Likir. Su un colle si erge il grande e candido stupa di Shanti che domina gli antichi quartieri della storica città di Leh con i suoi palazzi e templi, poco fuori il monastero di Spituk fondato nell’XI secolo, oltre il vicino e moderno di Sankar sul colle più alto si erge il monastero di Namgyal Tsemo che domina la valle assieme al vicino palazzo reale di Leh edificato nel XVII secolo come residenza del sovrano, spostata poi ove si trova IL monastero di Stok. Ad ovest venne fondato il monastero di Phyang, non distante all’XI secolo risale il più antico di Likir che amministra anche il vicino monastero di Alchi dello stesso periodo come il tempio di Mangyu. Su un colle dal XV secolo si erge il grande e venerato monastero di Thiksey riferimento per le carovaniere sulla valle dell’Indo, ad est domina la vallata quello di Chemrey , continuando il sacro sito con i templi attorno le grotte dipinte di Saspol e nel più remoto territorio himalayano l’ antico tempio di SumdaChun fondato nell’ XI secolo. La via continua seguendo il fiume Shyok verso nord da dove si apre la valle del Nubra, su una sponda si erge l’ imponente statua di Maitreya sulla via del grande monastero di Diski, poco distante la via passa per i resti del monastero di Hundur da dove proseguire nella valle territorio del popolo nomade Changpa che a sud est si stende tra le più suggestive montagne e le vallate del Ladakh, fino ove splende il grande sacro lago Tso Moriri con sulla sponda nord occidentale il monastero di Korzok , mentre per l’antica rotta verso il confine tibetano nel XVII secolo fu fondato quello di Hanle. Sull’ altopiano il percorso attraversa il distretto di Kargil nella regione sud occidentale attraversata dal fiume Suru ove sulle sponde si trova la capitale Kargil e vi si incrociava giungeva un’altra via dalla regione del Baltistan ove transitava la lunga la via del Karakorum per la regione cinese occidentale del Xinjiang. Sull’ altra carovaniera proveniente dal Kashmir si trova il monastero di Mulbekh del XII secolo, nell’ omonimo e remoto villaggio si trova quello di Lingshed e sulla via da Leh si erge l’altro grande monastero di Lamayuru , oltre la statua del Khar Buddha scolpita nella roccia si apre la valle del Suru , frequentata dalle tribù nomadi dei Bakarwal e tra le montagne venne fondato il monastero di Rangdum. Poco distante si sale per l’alto passo del Pensi La per scenderne nella vasta ed isolata regione dello Zanskar ove nell’ XI secolo fu edificato il grande monastero di Karsha, per la valle di Stod allo stesso periodo risale il monastero di Dzongkhul, da qui si apre la pianura centrale con il centro di Padum che ha conservato la sua storia con il vicino monastero di Stongdey fondato nel 1052, non distante il più antico e venerato monastero di Sani e da qui la via continua ad est tra montagne e vallate verso il Tibet.
La via del Qinghai
Dalla storica regione del Sichuan cinese nord orientale si stende il vasto territorio del Qinghai attraversato da antiche vie a nord ovest verso il Xinjiang e a sud ovest per il suo vasto altopiano verso il Tibet , tra le montagne e gli altopiani percorsi dai nomadi, sono sorti centri, città e villaggi. Alla storia del Tibet è in gran parte legata quella dell’antica regione con i popoli del Qinghai di simile stirpe e tradizioni , a metà del III secolo d.C. dalla Mongolia migrarono poi tribù nomadi e vi fondarono il regno dinastico di Tuyuhun esteso ad est fino alla storica regione cinese dello Shaanxi unificando il vasto territorio e controllando il percorso meridionale della Via della Seta attraverso il Xinjiang riaprendo i commerci e gli scambi culturali. Il potente impero fondato in Tibet a metà del VII secolo conquistò la regione mentre si impose la cultura tibetana assieme alle tradizioni con le sue scuole del buddismo nel Qinghai , nel secolo successivo anche il Tibet entrò nel controllo dell’ impero Tang rimanendo indipendente fino alla sua conquista dalla dinastia Song entrando definitivamente nei domini imperiali cinesi. Con la dinastia mongola Yuan fu al centro delle rotte carovaniere dall’ ovest per il percorso dell’ Hexi che collegava la ramificazione sulla Via della Seta del Nord e da un centro sulla carovaniera venne fondata la città di Xining estesa con moderni quartieri, ma che ha conservato parte del suo passato. Tra gli altri nel quartiere islamico si trova la grande moschea di Dongguan fondata nel 1380 e restaurata, non distante sacro al buddismo il monte Riyue sulla via per secoli transito di commerci con il grande monastero di Kumbum e il tempio Ta’er, riferimento per le carovane come l’ altro il tempio di Tulou . Sul percorso dell’ antica via è stata completata la linea ferroviaria del Qingzang da Xining attraverso l’ altopiano del Qinghai fino al Tibet in un lungo itinerario che prima dell’ apertura lo ricordo con vecchi bus locali sulle vie tortuose tra le montagne attraverso il vasto altopiano frequentati dai nomadi. Inizia ove splende il grande lago Qinghai dal suggestivo ambiente sui percorsi dei nomadi con la ricca fauna endemica e la prateria di Jinyintan che splende fiorita di colza gialla in estate. A sud si erge il tempio di Quatan fondato nel 1392 che conserva il suo maestoso aspetto sulla via che continua attraverso le province di Haixi e Huangnan , tra le montagne verso il Xinjiang parte del territorio è protetto dalla riserva e di Hoh Xil , la via continua tra magnifici scenari e la cultura tibetana espressa nei vari monasterie templi dell’ Huangnan. In un suggestivo paesaggio si trova il parco nazionale di Kanbula esteso fino allo splendido lago verde di Lijiaxia da dove si raggiunge la città di Tongren ove all’inizio del XIV secolo risale la prima fondazione del monastero di Rongwo con nove templi riccamente decorati. Scendendo per le province di Yushu e Golog sud occidentali dall’antico mercato si è esteso il centro di Gyègu divenuto un quartiere della città Yushu e nel suo territorio tra altri edifici sacri tibetani si trova il tempio di Wencheng Nella vicina contea di Huangyuan dalla la città di Chengguan per l’ altopiano si trova il santuario di Gyanak-mani, continuando tra l villaggi e gli accampamenti nomadi, oltre la città di Tanggulashan sgorgano le sorgenti dei fiumi Yangtze, e Lanchang nel territorio protetto dalla riserva naturale Sanjiangyuan. Scendendo per regione sud orientale la prefettura di Golog è territorio tradizionale delle popolazioni riunite nella confederazione dei Golok e le vaste praterie si stendono fino ai laghi da dove sgorgano le sorgenti del fiume Giallo e il Golog.
Attraverso il Tibet
Dal Qinghai a sud ovest l’antica via continua attraverso l’ altopiano da dove si apre il Tibet tra le antiche città, centri e villaggi tradizionali ove si ergono i più suggestivi templi e monasteri, ha condiviso parte della storia con le altre regioni dell’ Himalaya rimanendo a lungo isolato. Mentre si diffondeva il buddismo in Cina nella prima metà del VII secolo il sovrano Songtsen Gampo fondò Il nuovo impero tibetano , celebrato come il diffusore della la dottrina con le sue scuole del Buddismo tibetano e nello stesso periodo iniziarono le relazioni con il Celeste Impero cinese della dinastia Tang . Divenne crocevia delle grandi rotte himalayane tra la Cina e l’India con il suo e variegato territorio tra montagne e vallate percorse da fiumi, dall’ altopiano a sud si allunga la maestosa catena dell’ Himalaya fino all’ India nord orientale, tra massicci e vallate con ben quattordici vette Ottomila. Scendendo nella regione meridionale scorre il fiume Yarlung Tsangpo attraverso la sua vallata ove si apre la profonda e lunga gola del Tsangpo , un territorio di grandiosa suggestione percorsa dalle antiche vie tra città, centri e villaggi ove il Buddismo diffuso con le sue scuole è fondamento nelle tradizioni della grande cultura tibetana. Nelle sue varie manifestazioni l’ arte del Tibet appare anche sintesi dell’antica tradizione religiosa del Bön con le divinità rappresentate nelle statue e dipinti, conservati come scrigni nei templi e monasteri della grande architettura Buddista che si ergono, assieme agli altri edifici nell’ inconfondibile architettura in Tibet. Oltre a centri per fedeli e pellegrini gli edifici religiosi nella storia e cultura tibetana erano anche centri di potere e per essi passavano le vie di commerci, crocevia ne è la storica la città di Lhasa fondata nel VI secolo come tra le più alte al mondo , centro della cultura e tradizione religiosa e ne ricordo i fedeli e pellegrini sulle vie diramanti dal maestoso Potala dai grandiosi edifici che si erge sul colle del Marpo Ri per il sacro circuito tradizionale Kora rituale attorno ai santuari e monasteri del Jokhang da dove le animate vie diramano per i quartieri con gli altri palazzi, templi e monasteri di Lhasa Dalla piazza centrale parte il percorso circolare del Barkhor per il giro devozionale attorno ai venerati edifici del di Jokhang, le residenze di funzionari e mercanti affacciano sulle vie del quartiere di Zhol, poco a sud come porta occidentale si eleva il Pargo Kaling sulla via che conduce al vicino al monte Chagpori ove nel XVII secolo sorse la prima scuola di medicina tradizionale Mentsekhang. A nord ovest allo stesso periodo risale la fondazione del monastero di Ramoche nella combinazione di stili cinese e tibetano con glie edifici collegati da corridoi decorati. La più diffusa scuola Gelug oltre qui ha i suoi tre grandi centri il grande monastero di Sera fondato nel 1419, allo stesso periodo risale il vicino monastero di Drepung e nel 1540 come centro di potere vene fondato il palazzo del Ganden_Phodrang fino a quando fu spostato nel Potala e nei pressi si trova il monastero di Nechung. Lasciata la città le vie carovaniere seguivano per i vari monasteri di Lhasa , poco ad est all’inizio del XV secolo fu fondato quello di Sanga, su un colle vicino il più antico monastero di Yerpa, continuando sulla via da Lhasa lungo il fiume Kyichu sul monte Wangbur si trova il monastero di Ganden fondato nel 1417 meta di pellegrinaggi . Ad est sull’ altopiano tra i villaggi, oltre ad altri gompa tra tutti emerge il grande monastero di Drigung edificato nel 1179 come centro della scuola Kagyu e a sud si trovano i resti del palazzo di Gyama edificato nel VI secolo. La via da nord ovest a sud est attraversa le storiche province di U-Tsang e Shannan , per la più occidentale prefettura di Ngari alla fine del X secolo fu edificato il monastero di Tholing, continuando a sud come grande centro dell’ omonima scuola nel 1073 venne fondato il grande monastero di Sakya . Dall’ Ü-Tsang sud occidentale una delle vie collegavano il territori di Shigatse e Gyantse con le omonime città grandi centri culturali fioriti di commerci, ove sorsero templi e monasteri, nel più meridionale di Shigatse verso il Nepal, si innalza maestoso il massiccio dell’ Everest con la più alta vetta al mondo sacro ai tibetani .Dalla città di Xigazè poco ad ovest nel 1447 venne fondato il grande il monastero di < em>Tashilhunpo, , poco a sud al 1040 risale il piccolo monastero di Shalu e verso la frontiera nepalese si eleva il maestoso monte Cho Oyu, nei pressi si snoda l’antico sentiero di commerci e pellegrinaggi attraverso l’ alto passo del Nangpa ove come il più alto al mondo, si trova il monastero di Rongbuk. Continuando per la valle di Nyang Chu si trova la storica città di Gyantse, fondata su un centro lungo l’ antica via carovaniera per il regno del Bhutan ove su una scogliera nel 1390 sorse lo Dzong di Gyantse a proteggere la via che continuava attraverso la valle del Chumbi, per la vicina valle del Nyangchu si trova il monastero di Palcho esteso con vari edifici, santuari e il suo splendido Kumbum. Non distante a nord ovest il monastero di Drongtse sorto nello steso periodo e restaurato, poco a sud il monastero di Tsechen fondato nel 1366.Dell’ Ü-Tsang è parte il territorio di Wu in gran parte disteso per lo Shannan tra montagne e vallate, come uno dei tre sacri tibetani si trova il lago Yamdrok ove su una penisola che si allunga a sud sorge il monastero di Samding . Continuando a sud est la via passa per il sacro lago Lhamo, frequentato dai pellegrini, lungo il fiume Yarlung Tsangpo si aprono le profonde e suggestive gole del Yarlung , proseguendo per altri villaggi e luoghi sacri dello Shannan, dalla sua fondazione nel XVI secolo la diffusa scuola del Nyingma ha uno dei suoi più venerati centri nel tempio e il monastero di Dorje Drak. Nella contea di Zhanang si trova l’ altro monastero di Mindrolling da dove la via diramava nel limitrofo Sichuan cinese, mentre la via sud occidentale attraversava la regione del Yarlung che fu tra i centri della cultura tibetana ove si trova la città di Tsetang, per secoli storica residenza imperiale. Poco a sud l’ antico tempio di Tradruk del VI secolo e su un colle vicino si ergono i resti dell’ antico palazzo Yungbulakang , sul monte Mure la necropoli imperiale ospita i sepolcri con le tombe dei Re tibetani e nella valle di Chimpu all’ VIII secolo risale il monastero di Samye sulla sponda del fiume Tsang-po. Per la regione sud orientale si stendono i territori del Nyingchi e Chamdo tra magnifici scenari ove si eleva il sacro monte Namcha Barwa che assieme alle altre vette si riflette nel lago Pagsum ove dalla sponda meridionale l’ isola di Tashi ospita il monastero di Tsozong del XIV secolo. Oltre l’altro lago Yigong , si eleva il maestoso ghiacciaio di Midui e dalla sponda settentrionale del fiume Yarlung Tsangpo il monte Benri, anch’esso sacro alla tradizione Bon e al buddismo. Dalla moderna città di Bayi poco distante su un colle si erge il monastero di Buchu e a sud fondato nel VII secolo il vicino monastero di Lamaling . Limitrofa a quella di Nyingchi la storica regione del Chamdo sull’antica via carovaniera a cavallo del tè Chamagudao tra le montagne per il Sichuan e lo Yunnan. Centro ne era la città di Chengguan ove nella prima metà del XV secolo venne fondato il grande monastero di Japaling divenuto centro di pellegrinaggi e ove splende il suggestivo lago Ranwu tra alte guglie e grotte è arroccato il monastero Zezhol sorto a metà del XIV secolo .I territori centro settentrionali Nagqu e Nagari erano tra i percorsi delle carovaniere e pellegrinaggi ad ovest ove si erge il maestoso e venerato monte Kailash, sacro all’antica tradizione religiosa Bon, l’ induismo e il buddismo come rappresentazione del mitico monte Meru, così come è sacro e anch’esso frequentato dai pellegrini il vicino grande lago Manasarovar. Nella circumdeambulazione rituale nel pellegrinaggio Kora da secoli quotidianamente i pellegrini affrontano il sacro percorso attorno al monte Kailash ad oltre cinquemila metri, da quella regione i percorsi continuavano lungo il fiume Tsangpo che si collegava ad una via per l’alto Indo al Ladakh dai templi e monasteri tra montagne per scendere nel limitrofo Kashmir ove rimase il precorso per il pellegrinaggio ad Amarnath sacro all’ induismo e per l’ India nord occidentale attraverso i santuari dell’ Uttarakhand. Le vie principali seguivano le antiche carovaniere himalayane collegati ai monasteri di Lhasa che dopo la traversata del Tibet ho seguito attraverso il territorio del Khumbu oltre il massiccio dell’ Everest per scendere nella valle di Kathmandu in Nepal.
Nepal
Il regno del Nepal è stato a lungo crocevia delle vie himalayane e i percorsi di pellegrini con i grandi santuari hindu e buddisti nella storica valle di Kathmandu , che prende nome dal più’ antico centro ove come capitale si è estesa come capitale la città di Kathmandu che conserva edifici, palazzi, templi hindu e buddisti edificati nella sontuosa ed inconfondibile architettura tradizionale di Kathmandu e la sua valle. Anche qui i percorsi di fede pellegrinaggi seguivano le vie dell’ Himalaya che si incrociavano nella regione con la popolazione legata alla cultura del Nepal fondata sull’ induismo e buddismo che la popolazione esprime nelle suggestive Cerimonie. Oltre gli edifici e templi nel centrale ed antico quartiere di Maru, che ricordo sempre animato tra botteghe e mercati, altri diramano dalle vie della piazza Durbar, dopo averne seguito i percorsi dalla periferia nord orientale si giunge al centro di Chabahil con i templi induisti e buddisti, seguendo il corso del sacro fiume Bagmati sulle sponde si celebrano le cerimonie funebri hindu con i vicini sacri centri dal grande tempio di Pashupatinath e i venerati santuari. Nel vicino villaggio di Chobhar si trova il tempio Adinath Lokeshwar anch’ esso sacro ad hindu e buddisti, non distante il Jal Binayak da dove la via continua per il grande stupa di Boudhanath, ad ovest su un colle che domina la valle i templi di Swayambhunath. Per la valle poco più a sud l’ antica città di Kirtipur venne fondata nell’ XI secolo come grande centro induista che ne conserva templi con il Bagh Bhairab del XVI secolo, nel successivo su un colle fu edificato l’ Uma Maheshwar e su un altro il monastero con il santuario di Chilancho . Riferimento per le antiche carovaniere nella valle verso est la storica Bhaktapur con i suoi centri sacri e templi, tra glie altri si erge quello di Changu Narayan oltre al popolare santuario consacrato a Ganesh di Suryavinayak e sul colle di Dolagiri il più antico tempio di Changu Narayan. Da Bhaktapur l’ antica via seguita anche dai pellegrini continua a sud est ove si trova il tempio Doleshwor , in questa nella regione si è diffusa la dottrina induista del Vaishnavismo che ha uno dei santuari nel tempio di Budhanilkantha, nella valle si continua per lo storico territorio del popolo Newar dalle comunità nei centri e villaggi e uno dei centri è la storica nella città di Sankhu ove venne edificato il santuario buddista tantrico con i templi del Bajrayogini sacro anche all’induismo. Dalla valle di Kathmandu altre vie diramavano attraverso gli alti passi e le vallate dell’ Himalaya nepalese in splendidi scenari tra antichi centri e villaggi con una che si snoda in un impegnativo e suggestivo percorso tra l’ Annapurna e l’ Everest dominato dai maestosi massicci, una dal versante nepalese dell’ Everest verso il Tibet attraversa il territorio del Khumbu a nord, dalle montagne distese attorno all’Annapurna un percorso porta alla remota regione del leggendario Mustang tra villaggi tradizionali e centri ove anche qui sono sorti templi e monasteri con la diffusione del Buddismo tibetano, riferimento per le carovaniere da dove continuavano in Tibet sulla via per Lhasa. La via principale a sud andava dalla città di Lumbini al Terai ove si stendono le lussureggianti pianure verso l’India e la Valle del Gange altre percorrevano le valli himalayane del per l’ estremità orientale ove si eleva il Kangchenjunga come altra montagna sacra al buddismo che domina il confine con il Sikkim.
Sikkim
Si stende per suggestivi ambienti tra le vallate dominate dalla catena himalayana con sorti centri, città e villaggi ove i popoli del Sikkim da generazioni si tramandano antiche tradizioni poi legate alla diffusione del Buddismo tibetano, tra essi nei villaggi circondati da risaie che da secoli hanno modellato i rilievi le comunità dei Lepcha . Dal Nepal sulla via che attraversava il suggestivo territorio del Kangchenjunga considerato sacro al Buddismo tibetano, all’inizio del XVIII vi venne edificato il monastero di Tholung raggiungibile per un lungo percorso, un’ altro porta al campo base attraverso il passo del Goecha La, mentre il suggestivo territorio è in parte protetto dal vasto parco nazionale del Khangchendzonga popolato da una ricca fauna endemica. Un’ altra via più a sud tra le montagne collegava il Nepal alla regione occidentale nei territori di Yuksom e Pelling e all’ inizio del XVIII secolo vi venne edificato il primo grande monastero di Dubdi da dove inizia il circuito dei pellegrinaggi buddisti passando per la città di Pelling dai vari edifici storici e religiosi, tra gli altri il monastero di Sanga Choeling e poco fuori su un colle sempre al XVIII secolo risale quello di Pemayangtse, il percorso continua oltre suggestive cascate ove splende il lago Khecheopalri sacro ai buddisti come quello di Kuthok con il chorten di Norbugang e termina ove si erge l’ altro venerato monastero di Tashiding . Seguendo la via a sud est si entra nelle regioni di Namchi e Pakyong distese tra i vari villaggi, nella cittadina di Ravangla per celebrare la nascita di Gautama è stato edificato il parco del Buddha e, consacrato all’ antico culto himalayano il monastero Bon di Yung Dung, poco fuori è stato ricostruito e il nuovo monastero di Ralang Continuando si stendono le grandi piantagioni di tè del Temi nel suggestivo territorio per giungere nella città di Namchi divenuto un centro di pellegrinaggi, sul colle di Samdruptse si erge la grande statua del venerato Padmasambhava, poco fuori il monastero di Ngadak e nei pressi del villaggio di Barfung il gompa Doling. Da qui si continua nel distretto più orientale ove scorre il fiume Teesta per seguirne il corso ove si trova la cittadina di Rangpo e su una sponda sorgeva l’ antico centro esteso nella città di Rorathang. Ad est si accede al territorio protetto dalla riserva del Pangolakha che continua nell’altrettanto suggestivo territorio dell ’Aritar tra le montagne ove si trova arroccato il villaggio di Dzuluk , vi transitava l’ antica via per il Tibet lungo il fiume Rangpo , da un altro antico mercato si è estesa la città di Rongli e continuando si trova il capoluogo del distretto a Pakyong. Da un villaggio con la costruzione del monastero di Enchey nel 1840 si estese il centro divenuto la città di Gangtok, divenuta anche grande centro di pellegrinaggi hindu e buddisti con i vari templi, tra gli altri nel 1909 venne ricostruito il grande monastero di Enchey nello stile di pagoda con una splendente cupola dorat . Tra tutti i grandi centri di pellegrinaggi buddisti poco fuori si erge il e venerato monastero di Rumtek nel più tradizionale e sontuoso stile tibetano dalla facciata splendidamente decorata con gli interni ricchi di affreschi, dipinti, statue ed arredi sacri. Lasciata la città per risalire tra le montagne splende il lago Tsomgo sacro all’induismo e buddismo ove ogni anno in estate si riuniscono fedeli e pellegrini nelle cerimonie del Purnima. Per l Himalaya orientale si aprirono altre vie, quella dal Tibet scendeva per la regione nord orientale indiana attraverso la valle del Chumbi con i suoi centri e villaggi ove per l’alto passo himalayano Nathu La si collega alla regione al Bengala Occidentale per il territorio e la città di Darjeeling. Dalla storia legata a quella del Sikkim, fondata durante la colonia britannica nel XIX secolo con le piantagioni del pregiato tè Darjeeling che si stendono sui colli in un affascinate paesaggio, collegata alla città bengalese nord occidentale di Siliguri attraverso suggestivi paesaggi, piantagioni, centri e villaggi dalla vecchia ferrovia dell’Himalayan a scartamento ridotto con i vagoni dell’ epoca, mentre ad est sempre tra maestosi scenari si continua per l’antica cultura e le tradizioni buddiste nei palazzi e monasteri nel Regno del Drago
in Bhutan.
Bhutan
Il Bhutan è magnificamente disteso per la catena Himalayana sud orientale dominato dalle sue imponenti montagne che si allungano ove si aprono ampie ed isolate vallate verso risaie e fertili pianure fino alle foreste meridionali, suggestivi e diversi territori in parte protetti dai parchi del Bhutan popolati dalla ricca fauna endemica. Tra antiche città e villaggi, templi e monasteri, tradizioni secolari scandite da cerimonie il Regno del Drago ha percorso la sua storia in armonia con la grandiosa natura che l’ha accolta, rimasto a lungo isolato fino al VII secolo d.C quando giunsero popolazioni tibetane che poi vi diffusero il Buddismo , divenuto fondamento della cultura e tradizione di tutti gli altri popoli del Bhutan. Nella sua propria espressione si fondano gran parte delle manifestazioni nelle tradizioni, cultura ed arte del Bhutan definita come le tredici arti Zorig Chosum espressa nel raffinato artigianato in legno, carta, bronzo e altri metalli, tessitura, scultura e dipinti.L’ architettura si esprime magnificamente negli Dzong e imonasteri dalle imponenti mura che racchiudono cortili con gli edifici, alloggi monastici, templi e gompa decorati, dagli arredi sacri, dipinti e statue in gran parte sorti nel XVII secolo, anche qui oltre a centri religiosi e di potere erano riferimento per le vie himalayane che attraversavano il Regno del Drago.Nel distretto dzongkhag di Chukha sud occidentale dal nord ovest del Bengala indiano arriva la via che continua in Bhutan da Phuntsholing a Paro, come la porta del Bhutan sul confine nella città di Phuntsholing si trovano alcuni templi , con un percorso si attraversa attraverso il parco nazionale di Jigme Dorji , mentre la via segue quella ove transitavano commerci e cultura con il limitrofo Tibet . Continuando al centro della sua valle si trova la storica città di Paro, che conserva edifici e templi affacciati sulle le vecchie vie animate da baazar, poco fuori si trova il tempio di Kyichu edificato nel VII secolo e oltre un ponte coperto il maestoso dzong di Rinpung dall’antico monastero, ove come in altri si tengono le suggestive cerimonie con le danze mascherate del Tsechu e per a valle arroccato nella scogliera il grande monastero di Taktsang si raggiunge in un suggestivo e mistico percorso, che per la sua magnifica posizione è noto come la Tana della tigre .Un’altra via giungeva dal Sikkim attraverso la valle di Haa tra villaggi tradizionali e luoghi sacri ove sulla rupe del cristallo sacro si trova il tempio di Shelkardrak arroccato nella scogliera, al VII secolo risalgono i templi Karpo e Nagpo più antichi e alla fine del XVIII il Takchu Goemba di Haa. da dove la via per la regione occidentale giunge al monastero di Jangtsa_Dumtseg del XV secolo, sui colli settentrionali nella valle di Thimphu il monastero di Tango consacrato al venerato Ngawang Namgyel nel XVII secolo così come il vicino monastero di Chagri. La via continua nella regione centro occidentale con la sua valle ove da un piccolo centro si è estesa la città di Thimphu con i vari edifici e templi, tra gli altri sul colle Doeboom Lam si erge il candido stupa di Thimphu edificato nel 1974 nel classico stile tibetano, a nord il resti del monastero Phajoding fondato nel XIII secolo, poco distante su un’altro colle al 1629 risale lo dzong di Simtokha e alla fine del XIX venne ricostruito l’antico dzong di Tashichho ove in autunno si riuniscono fedeli e pellegrini per le suggestive cerimonie nel Tsechu di Thimpu nei costumi tradizionali e le rituali danze Cham mascherate.Nell’ omonimo distretto centrale si trova la storica città di Punakha, a lungo capitale del regno e conserva edifici e templi sulle vie del centro, dal 1638 come una fortezza si erge il maestoso dzong di Punakha cinto da mura e dagli edifici del monastero decorate da statue e dipinti, a marzo vi si celebrano le grandi e suggestive cerimonie del Dromche nei costumi tradizionali con le danze rituali mascherate Cham. Dalla città per la sua valle modellata dalle risaie si erge il chorten Namgyal edificato per la pace e l’armonia e seguendo il fiume Mo Chhu su una roccia Il tempio di Nyingpo del XVIII secolo nello stile e decorazioni tradizionali come il monastero di Talo, su un crinale che domina le valli di si
trova il monastero femminile Sangchhen-dorji , la via continua nel territorio di Lobesa con il maestoso tempio di Chimi del XV secolo e ad est si trova il tempio con il monastero di Yonphula, con ricchi arredi interni e dipinti, ogni anno vi viene celebrato il cerimoniale del Yonphu Choedpa.La via continua nel territorio centrale ove si apre la valle di Phobjikha dal magnifico ambiente, tra centri e villaggi ove dal XVII secolo sorge il monastero di Gangteng con il suo santuario, da qui si prosegue nel territorio centro settentrionale del Bumthang tra centri tradizionali e dzong con i loro monasteri riferimenti per i percorsi nella regione. Tra gli altri quello Kurjey del XVI secolo, nell’ omonima cittadina lo dzong di Jakar e non distante al VII secolo risale la prima fondazione de di Jambay , continuando per la sua valle, oltre il lago ardente Membar Tsho, sacro al buddismo, al XIII secolo risale il venerato monastero di Thowadra , mentre nel 1501 fu edificato l’ altro grande monastero di Tamzhing .La via prosegue lungo il fiume Chamkhar ove si trova il più antico monastero di Kenchogsum del VII secolo, nella valle di Trang su una parete rocciosa il suggestivo di Kunzangdrak e su una sponda del fiume riva del fiume Tang Chuu il tempio di Tang Rimochen, continuando ad est è sorto recentemente il monastero di Lhodrak Karchu per preservare la cultura tibetana. Nelle regioni nord orientali del Lhuntse e Mongar passando per il magnifico ambiente protetto dal vasto parco di Wangchuck e nell’ omonima valle la riserva di Bumdeling tra laghi, foreste e villaggi tradizionali, suggestivi dzong, templi, santuari e centri di pellegrinaggi del Lhuentse anch’ essi riferimento per le antiche vie e pellegrinaggi che continuano attraverso il parco nazionale di Phrumsengla tra montagne e foreste , salendo poi per l alto passo Thrumshing e tra spettacolari scenari si scende a sud est ove si erge lo dzong di Mongar .Verso il villaggio di Thidangbi i resti dell’ antico dzong di Zhongar, dal villaggio di Serzhong un percorso sale alla sacra grotta di Aja Ney ove giungono pellegrini in una mistica atmosfera. Continuando s lungo fiume Drangmechu e la sua valle lo dzong di Trashigang fu edificato nel 1659 contro le incursioni tibetane, non distante tra le lussureggianti risaie al VIII secolo risale la fondazione del tempio Gom kora ampliato nei successivi. Dal Mongar a nord est si entra nel distretto del Trashigang ove si incrociano i confini indiano e tibetano dal territorio in parte protetto dalla riserva naturale di Bumdeling e seguendo il corso del fiume Chu Kulong si erge il chorten di Kora edificato nel XVIII secolo, passando per villaggi tradizionali tra campi e risaie si scende a sud nel limitrofo distretto di Trashigang, percorso dalle antiche vie che collegavano l Assam indiano e il Tibet, verso l India vi scorre il fiume Drangme Chhu attraverso un suggestivo territorio in parte protetto dal reale parco nazionale del Manas dalla ricca fauna endemica. Su una scogliera nel 1659 venne edificato lo dzong di Trashigang con il suo monastero a difesa delle incursioni tibetane ove si è estesa la città di Trashigang che conserva edifici in stile tradizionale, da est vi giunge la lunga via della Lateral Road che percorre l intero Bhutan meridionale da Phuentsholing. Attraverso il territorio ove si stende la riserva di Sakteng, si scende per l estremità sud orientale nello Dzongkha di Samdrup Jongkhar lungo il confine meridionale con l’ Assam indiano con i suoi dzong e templi sul confine di allunga la riserva di Jomotsangkha tra le foreste, la regione orientale era parte della storica provincia del Kurmaed ove si incrociavano le vie tra la Cina e l India a sud attraverso l Assam e il Bengala nord occidentale indiano giunge nella città di Darjeeling da dove risalendo per
le montagne si torna nel Sikkim, mentre a nord dal Trashiyangtse oltre il confine un ‘altra via collega il Regno del Drago al Tibet.
“Imbocco il sentiero e sento la mente svuotarsi… come se entrassi in un altro mondo dove il passato non esiste.. non mi accorgo della fatica, perchè la mia mente lascia spazio solo ai sensi per captare i profumi che arieggiano in quella brezza che riempie i polmoni e tutta la mia anima di gioia che trovo solo sul sentiero che mi porta in alto tra le montagne”.
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