E’ chiamata Triangolo d’ oro la regione montuosa coperta di foreste che si stende tra la Birmania centro orientale, il territorio settentrionale della Thailandia e quello nord occidentale del Laos, popolata da un mosaico di comunità tribali rimaste a lungo isolate che tradizionalmente coltivano oppio e per decenni è stato il centro più lucroso da dove diramano le vie della droga asiatiche. Anche se la sua vasta produzione di oppio rimane al centro del grande traffico mondiale di eroina, ha lasciato da tempo il suo nefasto primato all’ Afghanistan che, tra guerre ed integralismo islamico disteso come un morbo sui territori asiatici occidentali, ha aperto il suo devastante percorso centroasiatico. Le popolazioni di quella regione tradizionalmente coltivavano oppio è la sua denominazione è iniziata quando è aumentata la narcotica produzione pagata con lingotti d’ oro dai primi trafficanti che poi si cominciò a trasformare sul posto nella micidiale eroina che ha devastato generazioni nel resto del mondo. Conosco bene quei territori e il loro antico mosaico di popolazioni tribali sfruttate e devastate dai trafficanti e ripercorrendone la storia e tradizioni forse si può meglio comprendere quanto quei popoli siano stati anch’ essi a volte ignari protagonisti e vittime del devastante traffico.
Le tribù dell’ oppio
Nel territorio birmano del Triangolo d’ Oro tra Ie popolazioni più numerose sono le grandi e diffuse comunità dei Karen, coinvolti nel lungo conflitto con i regimi birmani dopo l’ indipendenza sconvolgendone l’ antica identità in una guerra senza fine tra le aspirazioni per una remota indipendenza e i lucrosi interessi dei trafficanti. Tradizionalmente divisi in Karen Bianchi e Rossi dai colori predominanti in alcuni capi di abbigliamento, noti anche come popolo dei Kayahli o rossi Karenni, condividono parte dei territori birmano e thailandese della regione con i vicini Kayan, di tradizioni, cultura e stirpe simili le tribù dei Kayan Lahwi, chiamati colli lunghi o Padaung per l’ antica tradizione di sottomissione femminile applicando fin da bambine collari che allungano il collo, simili ai Ta’ang o De’ang meglio noti anche come Palaung. Tra le altre varie popolazioni tribali vicine quella degli Akha , rimasti a lungo isolati in questo territorio ove si rifugiarono resistendo ai potenti Shan e ai domini estesi dai regni anticamente fondati dal popolo birmano dei Mon, spingendosi tra le foreste di montagna meno accessibili in villaggi sorti in posizioni difensive. I Miao o Meo, anch’ essi come altre popolazioni della regione originari dello Yunnan cinese, diffusi in un vasto territorio dal Vietnam a quelli laotiani, birmani e thailandesi noti anche come Hmong. La regione è popolata dalle grandi comunità delle tribù Lu, diffuse anche nello Yunnan cinese e il Laos, vi migrarono successivamente anche comunità di Wǎzú di origini cinesi meridionali qui chiamati Va o Wa e a nord est l’ altra popolazione cinese dei Guǒgǎn Zú ai birmani noti come Kokang, mentre dal vicino territorio laotiano sono arrivati in poche più recenti i Lao diffusi anche nella regione thailandese nord orientale dell’Isan. Il territorio montuoso coperto da foreste nella Thailandia del nord compreso nel Triangolo d’ Oro è popolato anch’ esso varie comunità tribali in gran parte di simili origini e tradizioni di quelle che popolano la limitrofa Birmania. Anche qui se ne trovano diverse dei Kariang o Yang meglio noti come Karen che in madrepatria da decenni sono organizzate nel Karen National Union o Knu in un lungo conflitto rivendicando l’ indipendenza, villaggi di rifugiati Karen Bwe provenienti dallo stato Kayan sempre chiamati Padaung. Come nel territorio birmano anche in quello thailandese si trovano i Meo o Miao di origine cinese meridionale e diffusi nella regione indocinese come Hmong, diversi villaggi delle comunità tribali anch’ essi di origine cinese come Lìsù zù chiamati anche Yawyin e nel Triangolo d’ Oro noti come Lisu, di simile origine i Wǎzú cinesi in questa regione chiamati Va o Wa, diffusi anche nel territorio vietnamita come Người Dao, l’ altra popolazione dei Dao o Mien migrati nei secoli dallo Yunnan cinese che qui sono noti come Yao. Tra le comunità più a lungo isolate quelle degli Iko o Akha di medesima stirpe del popolo cinese meridionale Haqniq o Hānízú, chiamati anche Hani, il popolo diff
uso in altri territori indocinesi limitrofi come Isan che nella regione montuosa birmana e thailandese è conosciuto come Lahu. Nella limitrofa regione settentrionale thailandese dell’ Isan si trovano grandi comunità del popolo Lao originari del paese che ne prende nome come Laos, da dove provengono anche le isolate comunità tribali di stirpe Khmu degli Yumbri o Ma ku che nelle lingue locali sono nchiamati Mlabri, mentre degli antichi popoli Mon-Khmer sono i Ta’ang o De’ang come erano definiti dai cinesi i Palaung divisi con i territori limitrofi nelle cominità tribali Shwe, Palé e Rumai, dalle origini e tradizioni simili ai vicini Lawa. I contatti con i potenti regni della Thailandia e gli scambi con la popolazione Thai, assieme a quelli con la Birmania e i territori settentrionali, dominati dagli stati fondati dal bellicoso popolo Shan, portarono tra le tribù montane del Triangolo d’ Oro la dottrina buddista Theravada, assimilata al loro antico animismo, il culto degli spiriti e le pratiche sciamaniche dei pagho. Uscite dal secolare isolamento continuarono a lungo le tradizioni nella vita tribale tra quelle montagne coperte di foreste vivendo di agricoltura ove in piccoli appezzamenti si coltivava anche il papavero del genere somniferum che dal lattice dei suoi fiori ancora da sbocciare si ricava l’ oppio, secolare coltivazione di quelle delle tribù isolate che divenne maledizione per quella gente e ricchezza per altri. Quel territorio divenne il Triangolo d’ Oro per i primi trafficanti cinesi e poi per mercanti di droghe quando scoprirono che in questo Triangolo tra i monti laotiani, birmani e thailandesi il vero oro che produceva immense ricchezze era la coltivazione di quel papavero da oppio tradizionalmente affidata alle donne e dopo il raccolto gli uomini si dedicano ad estrarne la resina per gli oppiacei. Comincia a diventare preziosa quando viene trasportata dai mercanti nei centri di trasformazione in morfina e ancor più ottenendone l’ essenza di degradazione, devastazione e morte dell’ eroina che alimenta e avvelena il mondo nei percorsi del vasto e devastante narcotraffico ove diventa il vero oro in micidiale polvere ramificato nelle lucrose e criminali vie dalla droga .
Dall’ oppio all’ eroina
Prima delle sue devastanti dimensioni la storia del narcotraffico iniziò nella prima metà del XIX secolo quando la potenza coloniale britannica con la sua potente compagnia East India decise di assicurarsi il lucroso commercio della preziosa resina con quelle che vennero chiamate le Guerre dell’oppio per imporre di nuovo il consumo della droga che, per il suo devastante dilagare tra i cinesi, era stato proibito dall’ imperatore Daoguang. A quella prima guerra iniziata nel 1839 e durata tre anni fino alla vittoria britannica che impose il libero commercio dell’ oppio, ne seguì una seconda nel 1856 e conclusa quattro anni dopo con una nuova vittoria britannica completando la colonizzazione commerciale della Cina fondata anche sul libero traffico e consumo della droga. Intanto erano nate le potente società segrete cinesi chiamate Mimi shehui che volevano assicurarsi il lucroso commercio dalle piantagioni di oppio in patria, per la reazione britannica ampliarono e intensificarono le tradizionali nelle colonie francesi in Indocina e in quello che divenne il Triangolo d’ Oro tra la regione montuosa della Birmania coperta da foreste e il limitrofo territorio settentrionale della Thailandia ove le popolazioni tribali lo coltivavano tradizionalmente. Mentre l’ ipocrita commercio di oppio britannico con la Cina continuò legalmente fino agli anni venti del secolo scorso, il grande traffico internazionale venne monopolizzato e continuato in gran parte dalle potenti Triadi cinesi Sànhéhuì dalle piantagioni sempre più vaste. Nel frattempo al consumo di oppio si aggiunse quello più lucroso degli oppiacei che se ne traevano e nella diffusione devastante della loro più micidiale sintesi con l’ eroina divenuta ben presto una piaga mondiale, tanto che fin dal 1914 negli Stati Uniti fu limitato il commercio dei derivati dall’ oppio provenienti dall’ Asia e la libera vendita della sudamericana cocaina, dieci anni dopo venne vietata qualsiasi droga e con l’Heroin Act fu considerato crimine federale anche il solo possesso della micidiale eroina, alla fine degli anni trenta fu vietato definitivamente anche ogni prodotto della canapa indiana e la marijuana. Ormai la dipendenza dalle droghe era dilagata e il loro commercio illegale arricchì le organizzazioni criminali divenendo poi monopolio della Mafia italo americana con l’ascesa al potere di quella che venne chiamata Cosa Nostra del potente boss Lucky Luciano. Negli anni quaranta da una banda di criminali corsi a Marsiglia venne fondata quella che fu definita la French connection, ben presto dai trafficanti mediorientali importavano carichi sempre più grandi di morfina ottenuta dalla lavorazione dell’ oppio asiatico per farne il più lucroso centro internazionale di produzione dell’ eroina trafficata negli Stati Uniti. L ’ ormai potente banda corsa, in cambio del suo aiuto per impedire ai comunisti francesi il controllo del porto di Marsiglia, fu protetta dagli intrighi della Cia americana collaborando con i servizi segreti francesi del Sdece. Ispirata dalle bande organizzate della criminalità francese detta Milieu , negli anni settanta nacque l’organizzazione di trafficanti franco italiana dei cosìdetti Clan marsigliesi che inondarono d’ eroina l’ Europa rifornendo la Mafia e le altre organizzazioni criminali oltre le emergenti e potenti bande di spacciatori che dall’ epoca lucrano sulla disperazione e morte traendo la loro nefanda merce da quei paesi asiatici della droga che ben conosco per averne cercato ogni realtà.
Thailandia
La Thailandia entrò nella sfera filoccidentale con la vittoria del comunismo in Cina nel 1949 e l’ascesa dei movimenti rivoluzionari indocinesi, rifornita di armi dal governo statunitense ne divenne un centro per le attività della Cia nel sud est asiatico, oltre che base per la guerra in Vietnam, favorendo il colpo di stato militare guidato da Sarit Thanarat e prendendo il controllo della produzione di oppio, mentre il traffico divenne monopolio della criminalità cinese di Bangkok e il sud est thailandese. All’ inizio degli anni cinquanta la Cia acquistò una linea aerea cinese e al comando del generale Chennault statunitense assieme all’ agente e pilota Jack Killam fu fondata la la Civil Air Transport Cat per trasportare rifornimenti ed armi ai ribelli autonomisti ed anticomunisti birmani dell’ esercito Shan guidato dal generale cinese nazionalista Li Mi, tornando con gli aerei carichi di oppio a Bangkok ove il capo della Cia Sherman Joost li consegnava al direttore della polizia segreta thailandese, anch’ egli agente della Cia, Phao Sriyan. La Cia con la sua milizia statunitense Overseas Supply Company appoggiò il generale Phao Sriyan nel conflitto armato con altri militati thailandesi per il monopolio nella produzione di oppio e il traffico dell’ eroina controllando tutte le associazioni criminali thailandesi. Successivamente dal 1963 per dieci anni il regime militare del generale Kittikachorn ferocemente anticomunista, sempre con l’ appoggio della Cia, riprese il controllo dei traffici e da paese consumatore d’oppio divenne il più grande centro asiatico di distribuzione dell’ eroina incrementando enormemente la produzione di oppio nella Thailandia settentrionale. Durante la guerra del Vietnam il Comando di assistenza statunitense Macv con l’ immancabile Cia si assicurò l’ appoggio militare thailandese con la dittatura del generale Kittikachorn che nel frattempo aveva sostituito i predecessori nel controllo dei traffici che grazie a quella guerra si erano intensificati. Alla fine del conflitto la produzione di oppio nel territorio thailandese si ridusse notevolmente per intervento dell’ Onu con un programma di sostituzione delle coltivazioni tra le popolazioni tribali, ma per la mancanza di controlli e la corruzione dilagante della polizia negli interessi dei trafficanti non ha messo fine alla produzione di eroina aggiungendo più recentemente quella di metamftamine e la micidiale sintetica droga cosìdetta della pazzia dagli effetti micidiali chiamata ya ba. Una drammatica situazione anche per il consumo popolare che ha indotto il governo thailandese a campagne contro l’ uso di droghe e la repressione del traffico decretando severe leggi sulla droga che tuttavia non intimoriscono i grandi e potenti trafficanti.
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Laos
Durante la guerra in Indocina i militari francesi per controllare le piantagioni di papavero e stabilire alleanze con le popolazioni tribali favorirono l’ estensione delle coltivazioni e la produzione di’oppio degli Hmong dalle grandi comunità nel territorio occupato dalla olonia del Lao , trasferendone i carichi a Saigon destinati al commercio per finanziare in parte la guerra scatenata nel territorio vietnamita per quattro anni dal 1950. Nel frattempo una parte veniva trattata nei laboratori per trarne l’ eroina inviata a Marsiglia che divenne uno dei centri per il traffico europeo con il controllo di quelli che erano chiamati i clan Marsigliesi. A metà degli anni cinquanta dopo la fine della guerra d’ Indocina e la sconfitta francese quel sistema di alleanze tribali e traffici fu ereditato dalla Cia statunitense e un decennio dopo i trafficanti laotiani si allearono con quelli Shan birmani, poi diretti dal potente Khun Sa, per controllare la crescente produzione di oppio coltivato dalla tribù Lahu nel territorio birmano nord orientale e le vicine comunità Va o Wa . Nel frattempo l’ intervento statunitense con la sua Cia per combattere il movimento comunista laotiano rifornì ed organizzò oltre trentamila gueriglieri Hmong, poi anche al servizio nella guerra del Vietnam contro i vietcong, con incursioni sul Đường Trường Sơn meglio noto come il sentiero di Ho Chi Minh e per difendere i radar che guidavano l’ aviazione americana nei bombardamenti. In cambio dell’ intervento nel conflitto vietnamita la Cia inviava spedizioni di rifornimenti e riso nei villaggi Hmong con gli aerei che tornavano carichi di oppio controllati dal potente generale Vang Pao ch, favorendo poi l’ apertura di laboratori per l’ eroina nel Triangolo d’ Oro che i militi Hmong trasportavano con i voli della compagnia aerea della Cia Air America per rifornire le truppe statunitensi combattenti e i centri del traffico all’ estero.
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Birmania
Con l’ inizio della Guerra fredda dopo il secondo conflitto mondiale il governo statunitense impose la dottrina anticomunista di Truman intervenendo con ogni mezzo dove se ne presentava l’ occasione, a cominciare nella guerra scatenata in Corea dal 1950 per tre anni , mentre progettava l’ invasione della Cina con la vittoria della rivoluzione comunista armando quel che rimaneva dell’ esercito nazionalista cinese del Kuomintang o Kmt rifugiato nel territorio birmano. L’ organizzazione affidata alla base della Cia nel paese fu chiamata Operation x che prevedeva l’ invasione della regione meridionale cinese al comando del generale Li Mi, permettendo in cambio il transito e il commercio di droga per Bangkok e Saigon dal Triangolo d’oro in territorio birmano controllato dai nazionalisti cinesi. Con un esercito di trentamila armati e il pieno appoggio della Cia in cambio della lotta anticomunista i nazionalisti cinesi del Ktm riuscirono ad organizzare il primo grande traffico di oppio birmano dominato dai signori della guerra traficanti di droga fino all’ ascesa negli anni sessanta del cinese Chan Shi-fu noto come il potente Khun Sa . Nel frattempo una base della Cia guidata dall’ agente James Lair appoggiava il colpo di stato militare laotiano fornendo supporto logistico e di comunicazioni al generale di etnia Hmong Vang Pao aiutandolo ad organizzare un’ armata di trentamila guerriglieri Hmong anticomunisti nella guerra civile in Laos ove quella popolazione ebbe il controllo sulla produzione e il traffico di oppio. Nel 1967 una grande spedizione in treno venne attaccata e saccheggiata dalla banda di un altro trafficante nel nord ovest del Laos, scatenando un conflitto chiamato Opium War durato sei mesi ove intervennero le truppe del generale laotiano Rattikone che si appropiò delle sedici tonnellate di oppio poi trasformato in eroina iniziando il suo personale traffico di droga che, con il beneplacito della Cia, riforniva anche le truppe americane nella guerra del Vietnam. La Cia con il suo agente William Young, che aveva contribuito alla formazione dell’ esercito nazionalista Shan anticomunista nel territorio birmano nel 1958, si accordò con il generale Ouane Rattikone fornendo un arsenale di armi che scambiava con l’ oppio fornito dal potente trafficante birmano Khun Sa nel frattempo diventato indiscusso sovrano del suo vasto regno della droga. Dopo la scomparsa di Khun Sa le coltivazioni di oppio birmane sono meno estese, ma continua ad essere il secondo produttore al modo dopo l’ Afghanistan ove nella sua tormentata storia recente si sono moltiplicate le coltivazioni aumentando enormemente la produzione di oppio afghano in gran parte trasformato in eroina nel laboratori locali anche qui, come negli altri luoghi da dove proviene la droga, con l’ attivo appoggio della Cia che da decenni ha protetto produzione e traffico che continua a sgorgare come un veleno nel mondo assieme all’ oppio del Triangolo d’ Oro.
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Vietnam
Durante la sua colonia estesa sui alcuni paesi Indocinesi la Francia ne controllava anche la produzione di oppio , i comandi militari lo commerciavano con le bande criminali corse che avevamo il loro centro nel porto di Marsiglia ove veniva raffinato in eroina da esportare nel resto d’ Europa ed America. Nella guerra di liberazione dell’ Indocina i servizi segreti francesi per il loro appoggio favorirono alcuni di quei criminali per la costituzione di una compagnia aerea ribattezzata Air Opium che dal Laos trasportava l’oppio del Triangolo d’ oroa Saigon dove veniva imbarcato per Marsiglia a rifornire i laboratori dell’ eroina. Successivamente originarono la potente organizzazione chiamata French Connection, nefasto partner in affari con la Mafia italo americana. Dopo A metà degli anni cinquanta dopo la sconfitta francese nella guerra indocinese con la perdita della colonia e la sua divisione, il presidente Ngô Đình Diệm del nuovo stato Sud Vietnam decise di porre fine al traffico di droga chiudendo le vie di transito ai carichi d’ oppio e il porto di Saigon alla spedizioni, costringendo i trafficanti francesi ad altre e più lunghe rotte che fecero diminuire i rifornimenti per tre anni fino a quando il presidente Diệm , su pressione del fratello e consigliere Ngo Dinh Nhu, abolì il decreto riaprendo le fumerie d’ oppio per finanziare l’apparato repressivo anticomunista della polizia segreta tanto caro alla Cia e Ngo Dinh Nhu si arricchì favorendo il trasporto dei carichi con aerei privati della criminalità corsa e marsigliese. Dopo il colpo di stato del dal generale Văn Minh, favorito dall’appoggio statunitense con la poderosa organizzazione della Cia nel paese, il traffico di droga aumentò enormemente con la tragica escalation bellica nella guerra in Vietnam rifornendo liberamente le truppe americane e il mercato internazionale. La storia della droga in Indocina e il Triangolo d’Oro ebbe la sua grande espansione internazionale con quella lunga e tragica guerra che ha devastato il Vietnam, il bellico furore anticomunista statunitense coinvolse i suoi servizi segreti che, oltre alla costituzione dei corpi speciali Macvsog, gli attentati ed assassini di progetti criminali come il Phoenix, svolsero numerose operazioni nelle zone di produzione dell’ oppio tra le principali attività della Cia in alleanza con i trafficanti permettendo l’ espansione della produzione e l’ esportazione di eroina in cambio della loro azione anticomunista favorendone l’ incontenibile ascesa. Per tutto il conflitto fu molto attiva la sedicente Air America, fondata dalla Cia negli anni cinquanta per supportare le forze anticomuniste nella guerra civile in Laos, trasportando l’ oppio del Triangolo d’ Oro nei vari centri del Sudest asiatico dove l’oppio veniva trasformato in eroina per essere poi spedita in occidente e l’attività della Cia nel favorire il traffico di droga è continuata negli anni settanta con l’ operazione detta Bluemoon per invadere ed avvelenare il mondo.
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