Le esplorazioni del nord ovest americano

Le esplorazioni nordamericane erano iniziate dei conquistadores spagnoli nel XVI secolo, seguite dalle britanniche partite dalle prime colonie fondate dai puritani nel secolo successivo, dei Francesi per tutto il settecento e la ricerca del Passaggio a nord ovest. Una gran quantità di esploratori europei più o meno noti si sono avventurati in quei territori per tutto quel periodo fino all’ inizio del XIX secolo quando molti affrontarono gli sconosciuti territori del Nord ovest canadese e dei nuovi Stati Uniti , di molti le fonti sono incerte, mentre altri hanno lasciato cronache e scritti dei loro viaggi e di loro se ne può raccontare la storia anche per averne percorsi alcuni itinerari.

 

Juan Pardo

Con le esplorazioni dei conquistadores spagnoli in nordamerica, a metà del XVI iniziarono a diffondersi le missioni gesuite nordamericane e dal nord della Florida spagnola Pedro de_Avilès nell’ isola di Parris aveva fondato Santa Elena come avamposto in Sud Carolina da dove l’ esploratore Juan Pardo organizzò una spedizione nel territorio del nord Carolina e vi fondò l’ avamposto di San Juan nel territorio delle tribù del popolo Joara e i vicini Waxhaw discendenti della precolombiana Cultura Mississippi. Si inoltrò poi nella regione degli Euchee chiamati anche Yuchi che si definivano Popolo del Sole Tsoyaha poi alleati con i Creek come gli indiani Chiska incontrati anche dalla spedizione di Hernando de Soto venti anni prima.Nel 1567 con il suo secondo viaggio Juan Pardo percorse i contrafforti dei monti Appalachi fondando piccoli avamposti per aprire una via verso il messicano Zacatecas nel vicereame della Nuova Spagna, attraversando la catena del Blue Ridge si trovò in una vasta zona desertica e Juan Pardo fu il primo ad entrare nel territorio dei Cherokee, nel frattempo una rivolta degli indiani Joara travolse gli insediamenti spagnoli in quel territorio che venne abbandonato.

 

Coureur des bois

Durante le esplorazioni francesi nel 1610 il fondatore di Quèbec e governatore della Nouvelle France canadese de Champlain, inviò l’ esploratore compatriota Etienne Brùlè nel territorio degli Uroni per apprenderne lingua e costumi ed esplorare la regione dei Grandi Laghi tra le sconosciute regioni dell’ Ontario canadese e il Michigan. Catturato e seviziato dagli Irochesi, imparò anche da loro lingua ed usanze iniziando con loro quel commericio di pellicce che poi vide il sorgere delle grandi compagnie alla fine del secolo successivo e ne fu il primo Coureur des bois, seguito dagli altri francesi come Chouart des Groseilliers, Guillaume Couture, Jean Nicolet, il più famoso Louis Jolliet, Pierre Esprit Radisson e Jaques de Noyon che esplorarono quei territori stabilendo rapporti con gli indiani indiani del nord est.Oltre ai viaggi missionari tra gli indiani Uroni, come quelli di François de Casson assieme a Brèhant Galinèe, per cercare nuove vie al commercio di pellicce furono inviate le spedizioni di Saint Lusson che esplorò il lago Superiore, sul fiume San Lorenzo venne fondato l’avamposto di di Tadoussac da Gravè du_Pont e Chauvin de Tonnetuit aprendo altri itinerari per il commercio di pellicce tra i territori degli Uroni, delle tribù Irochesi e degli altri indiani dell’ Ontario fino alle terre dei bellicosi Algonchini. Nel 1603 il governatore Champlain assieme a la nobile Francois Grave du_Pont durante una spedizione stabilitono un’ alleanza con gli indiani Innu che chiamarono montagnais avversari degli Irochesi, così da esplorare il San Lorenzo e aprire altre vie per i commerci di pelli. Nel 1671 Louis Jolliet e il missionario Jacques_Marquette tentarono di discendere il Mississippi, così come fece nove anni dopo l’ altro missionario Louis Hennepin che si spinse a sud dove fu tenuto prigioniero per alcuni anni dagli indiani Sioux. Nel 1683 l’ esplorazione del fiume fu affrontata venne da Renè Cavelier de La Salle assieme ad Henri de Tonti, riuscendo ad arrivare al delta fondando i primi villaggi della Louisiana francese da dove si spinse fino al Texas.

 

Francesco Bressani gesuita tra gli Uroni

Durante le esplorazioni francesi del XVII secolo il gesuita italiano Francesco Giuseppe Bressani fu missionario nella colonia canadese della Nouvelle France ove giunse nel 1642 rimanendo due anni tra Quèbec e l’avamposto nel centro coloniale di Trois rivières da dove decise di raggiungere una missione sorta sulla baia Georgian sul lago Huron nell’ omonimo territorio degli Uroni. Partendo con sei di quegli indiani convertiti e un ragazzino francese, dopo tre giorni di navigazione in canoa verso l’avamposto di Fort Richelieu vennero catturati dagli Irochesi, prigioniero e torturato Bressani fu venduto a coloni olandesi che lo liberarono riportandolo in Europa a La Rochelle da dove ripartì nel 1645 raggiungendo la regine dei Grandi Laghi , vi rimase per quattro anni nella nazione Wyandot degli indiani Uroni e in rapporti anche con altre tribù del territorio Ontario, apprendendone lingua e costumi. Nei quattro anni successivi esplorò la regione con rilevamenti cartografici ed astronomici e fu il primo europeo a descrivere le cascate del Niagara. Uniti in confederazione gli Irochesi nel XVII secolo iniziarono conflitti contro la colonia francese e gli indiani alleati Uroni e altri popoli come i Menominee Ottawa, i Petun, le tribù Potawatomi di stirpe Algonchina, oltre agli Ojibway. Si aggiunsero POI le guerre chiamate del Castoro sostenute da coloni olandesi e i britannici che scatenarono gli Irochesi e le tribù Mohawk contro gli indiani della colonia canadese come gli Eriez, i più meridionali Shawnee e soprattutto gli Uroni che furono decimati rifugiandosi nel Quèbec. Non potendo continuare la sua opera tra quegli indiani decimati Bressani nel 1650 tornò in patria raccontando le sue esplorazioni e la vita tra gli indiani nella Breve relatione d’alcune missioni de’ PP. della Compagnia di Giesù nella Nuova Francia pubblicata nel 1651.

 

Samuel Hearne

L’ ufficiale della marina britannica Samuel Hearne partecipò giovanissimo alla Guerra dei sette anni imbarcato con il capitano Samuel Hood, nel 1766 era a Fort Prince Wales di Churchill nel nord del Manitoba canadese tra il Nunavut e la baia di Hudson dove era stata fondata l’ omonima Compagnia che fu la prima per il commercio di pellicce e ne divenne capitano di una baleniera. Navigando in quei mari incrociati dai vascelli alla ricerca del Passaggio a nord ovest trovò i resti della spedizione di James Knight scoparsa nel 1721, dopo aver esplorato la costa della baia vi incontrò la spedizione dell’ astronomo William Wales che aveva partecipato al secondo viaggio di James Cook, giunto nel 1769 per osservare il transito di Venere. Intanto un capo degli indiani Ojibway chiamato Matonabbee informò i coloni che all’ interno del Nord Ovest canadese si trovavano giacimenti di rame e venne inviato Hearne a cercarlo assieme ad indiani che da tempo commerciavano con la Compagnia e i bianchi della baia di Hudson. Partì da Churchill all’inizio di novembre 1769 accompagnato da due bianchi della Hudsons bay Company, alcuni indiani Chippewa e due guide Cree spingendosi a nord oltre il fiume Seal avanzando a fatica per il clima rigido e la scarsità di selvaggina, gli indiani disertarono e la spedizione fu costretta a rientrare. Ritentò nel febbraio successivo accompagnato solo da guide Cree procedendo lentamente fino alla stagione della caccia e raggiunse probilmente il gran Lago degli Schiavi, sicuramente il lago Yathkyed oltre il fiume Kazan nel territorio Nunavut procedendo ad ovest fino al lago Dubawnt ritornando dopo circa otto mesi incontrò il capo Matonabbee che fu di preziosa guida nel viaggio successivo. Nel dicembre 1770 ripartì con l’esperto Matonabbee che si portò otto delle sue mogli per raggiungere il settentrionale Kitikmeot in estate e il fiume Coppermine da discendere fino al mare glaciale dell’ Artico attraverso i territori degli indiani di simile lingua del Grande Nord noti come Athabaska, di questi alla spedizione si aggregarono alcuni Dene all’ epoca in conflitto con il popolo chiamato Eschimese diviso tra gli Inuit canadesi e gli Yupik dell’ Alaska. A metà luglio raggiunte le rapide del fiume Coppermine gli indiani della spedizione attaccarono un loro accampamento uccidendoli a Kugluk che da quel 17 luglio 1771 fu ricordato come il massacro di Bloody Falls. Continuando su quel fiume ne raggiunse la foce nel mare Artico verificando definitivamente che a quell’ altezza del continente non poteva esservi quel Passaggio a nord ovest tanto cercato, così come non aveva trovato giacimenti rilevanti di rame nella regione. Per il ritorno presero la via occidentale passando per il grande Lago degli orsi Bear lake e quello chiamato Lago degli schiavi Great slave arrivando a fine giugno 1772 dopo un viaggio di ottomila chilometri. Venne di nuovo inviato nel Saskatchewan per fondare un avamposto commerciale nei pressi di Fort Beausèjour costruito dai francesi della colonia Acadia e teatro della battaglia durante la guerra franco indiana contro i britannici. Divenuto governatore del Fort Prince of Wales nel 1782 con trentotto uomini fu costretto a capitolare all’ attacco di tre vascelli comandati da La Pèrouse, liberato e tornato in patria, fu di nuovo in Canada trovando gli indiani decimati dalle malattie portate dai coloni e il vecchio amico Matonabbee suicidato, lasciò definitivamente il Manitoba per la madrepatria dove fu d’aiuto alle ricerche naturalistiche di Thomas_Pennant, scrisse delle sue esplorazioni ed avventure in A journey Journey from Prince of Wales’s Fort in Hudson’s Bay to the Northern Ocean uscito postumo dopo la sua scomparsa nel 1792.

 

Alexander Mackenzie

Lo scozzese Alexander Mackenzie all’ età di dieci anni giunse con la famiglia a New York nel 1774 all’ inizio della Guerra d’ indipendenza americana il padre Kenneth e lo zio John vi parteciparono nel reggimento lealista King’s Royal newyorkese di Johnson e lui fu mandato nel Quèbec canadese a Montrèal dove si rifugiarono molti lealisti come nell’ isola di Carleton dove giunse il padre che vi morì. Alexander nel 1779 fu assunto nella prima compagnia per il commercio di pellicce canadese che nel 1787 entrò nella potente North West Company. Assieme all’ esploratore e cartografo Peter Pond nel 1787 fu inviato in uno dei Territori del nord ovest canadesi nel Saskatchewan sul lago Athabasca, nella convinzione che il fiume inesplorato di quel territorio nasceva dal Grande Lago degli Schiavi, scoperto nel 1771 da Samuel Hearne, per scorrere fino alla costa nord occidentale nella Baia ove sbarcò nel 1778 Cook sul golfo d’ Alaska e quindi trovarne la via per il commercio di pelli. Mackenzie partì nel giugno 1789 dall’ avamposto di Fort Chipewyan in canoa assieme a guide indiane percorrendo cinquecento chilometri ad ovest per poi continuare a nord nei pressi dell’ estuario del fiume che chiamò Disappointment e ribattezzato Mackenzie per onorarlo della sua scoperta, dagli indiani locali seppe che nella regione scorreva anche il lunghissimo fiume chiamato poi Yukon dal vasto bacino fino al suo delta Kuskokwim nel mare di Bering, dopo quattro mesi dall’ inizio della spedizione tornò nel Canada britannico.

Nel 1792 era di nuovo a Chipewyan per seguire il corso del fiume Peace che nasce dalle Montagne Rocciose canadesi nella British Columbia e scorre a nord est attraverso l’ Alberta settentrionale entrando nello Slave river affluente del fiume Mackenzie che aveva esplorato, superando lo spartiacque geologico del Continental Divide settentrionale per cercare lo sbocco sulla costa nord occidentale. Partito ad ottobre con il giovane Alexander MacKay , all’ inizio di maggio 1793 fondò Fort Fork alla confluenza con il fiume Smoky, alla fine del mese erano in quella del Finlay e dell’ altro affluente Parsnip che risalirono per poi discendere il McGregor e giungere al Fraser che era all’ epoca un fiume ignoto ed esplorato nel 1808 da Simon Fraser. Nella regione poi chiamata Alexandria in suo onore gli indiani lo avvisarono a non continuare sul Fraser e prendere la via più agibile del blackwater chiamato anche fiume West Road che ben conoscevano, a metà luglio erano nel territorio degli indiani Nuxalk attraversato dal fiume Bellakula che seguirono fino alla foce sul canale di Dean nell’ occidentale regione delle montagne costiere, così chiamato da George Vancouver che vi era sbarcato due mesi prima nella sua lunga spedizione navigando attorno al mondo. Alexander Mackenzie terminò il suo viaggio dopo aver percorso cinquemila chilometri esplorando il Canada settentrionale e i territori del nord ovest, dopo pochi anni tornò Regno Unito rifondato nel 1801 da Giorgio III che lo nominò Sir e pubblicò i racconti dei suoi viaggi ed esplorazioni in Voyages from Montreal, on the River St. Laurence, Through the Continent of North America, to the Frozen and Pacific Oceans; In the Years 1789 and 1793, prese moglie e visse fino al 1820 quando morì tornando da Edimburgo in quella Scozia da dove Alexander era partito quarantasei anni prima.

 

David Thompson

Il britannico David Thompson fu inviato nel canadese Manitoba ad assistere il governatore ed esploratore Samuel Hearne che fece costruire a Saskatchewan il primo insediamento della Hudson bay Company nel 1774, fu nella York Factory per il lucroso commercio di pellice, poi la base di Cumberland House, quindi nella South Branch nel 1787. Mentre operava nelle basi commerciali si erudì in astronomia e matematica con il funzionario e cartografo Philip Turnor e venne incaricato direttamente nei commerci di pellame nel 1792 tracciando una rotta per Il lago Athabasca e la relativa cartografia, cinque anni dopo passò alla concorrente North West Company continuando l’ opera di cartografo e venne inviato ad esplorare la regione tra il lago Superiore e il lago dei boschi Woods per definire i confini tra il Canada britannico e i nuovi Stati Uniti in espansione stabiliti dal Trattato di Jay del 1794. Nel 1798 aveva percorso e tracciato mappe per oltre seimila chilometri dal Gran Portage del Minnesota, attraverso il lago di Winnipeg erisalendo fiume Assiniboine nel territrio degli omonimi indiani fino alle sorgenti, avvicinandosi anche a quelle ignote del Mississippi giungendo al lago Superiore. Poco dopo fu inviato in Manitoba nella regione del lago La Biche e del Cervo Rosso Red Deer dove fondare un avamposto e proseguire con spedizioni nelle Montagne Rocciose settentrionali, con Alexander Henry è stato tra i primi ad esplorare il Saskatchewan e per i suoi meriti nel 1804 fu accolto come socio nella North west Company divenendo protagonista nel commercio di pellice che si estese lungo i fiumi del Lago Superiore e del Manitoba tra Churchill, lungo il Nelson, il settentrionale Red River, il Souris e il fiume Saskatchewan fino ai territori dell’ Alberta. Nel frattempo si era conclusa con successo la spedizione americana del capitano Lewis e il tenente Clark che aveva attraversato il nordamerica fino alla costa nord occidentale, Thompson venne incaricato di trovare una rotta analoga e nel 1807 attraversò le Montagne Rocciose canadesi.

Esplorando i vasti territori tacciandone le mappe, fondò basi commerciali nel Canada occidentale dal Manitoba fino alla Columbia e nel territorio dei Salish costieri, nell’ Idaho settentrionale come Kullyspell, il nord occidentale Montana e nel limitrofo Washington dove esplorò il bacino del Columbia, ad occidente delle Montagne Rocciose sorse Saleesh come base nel territorio indiano dei Flathead e le tribù Kootenai, mentre l’ esploratore Jacques Finlay venne incaricato di fondare Kootanae e l’altro centro di Spokane. Dopo tre anni prese la via del ritorno ostacolato dalla tribù Piegan dei Nitsitap Piedi Neri e costretto a cercare una nuova via attraverso le Montagne Rocciose canadesi per l’ alto passo Athabasca, fu il primo a percorrere in canoa tutto il fiume Columbia nel 1811 e sull’ affluente Snake lasciò un’indicazione per rivendicarne il possesso della North West Company e la colonia canadese britannica, trovato poco dopo dalla spedizione finanziata dal potente direttore della Pacific Fur Company John Jacob Astor durata tre anni dal 1810 su parte dell’ itinerario di quella di Lewis e Clark. Dopo la fondazione del forte Okanogan sull’ omonimo fiume e nella regione Wallula vicina Fort Nez Percèz, nell’ esplorazione doveva cercare una via più a nord attraverso la Catena delle Cascate settentrionale per la gola del Columbia, le rapide e la barriera delle Celilo Falls che riuscì a superare giungendo alla foce del fiume a Fort Astoria che l’ omonima spedizione stava costruendo e dove era giunto il vascello mercantile Tonquin della concorrente American Fur Company. Per il ritorno risalendo il Columbia portò con sé l’ hawaiano Naukane arrivato con il Tonquin che lo accompagnò fino al lago Superiore, mentre lui passò l’ inverno a Saleesh prima di proseguire per Montrèal nel 1812 dopo cinque anni dalla partenza della sua ultima esplorazione.

 

Simon Fraser

Di origini scozzesi Simon Fraser nel 1805 era un membro della North West Company canadese di Montrèal incaricato nella fondazione di centri per il commercio di pellicce ad occidente delle Montagne rocciose, anni prima l’ esploratore Alexander Mackenzie era stato inviato dalla stessa Compagnia alla ricerca di una via navigabile verso la costa occidentale che trovò nel 1793 risalendo il West Road river per poi discendere il Bellakula, ma la via risultò difficoltosa, così nel 1803 fu inviato Fraser a cercarne una nuova. La spedizione partì risalendo il fiume Peace e lungo il corso ad Hudson Hope fondò il centro di Portage House, continuò sul Parsnip e il fiume Pack dove fece costruire il primo nucleo di Fort Trout Lake ribattezzando la zona New Caledonia che divenne rilevante nel commercio di pellicce. Al suo assistente James McDougall diede l’ incarico di esplorare il territorio degli indiani Dakelh chiamati Carrier scoprendo il lago Stuart dove fu fondato fort St.James. Da qui l’ altro ufficiale John Stuart raggiunse il Lago Fraser dove sorse l’ omonimo avamposto Fort Fraser e dal lago omonimo la spedizione discese il fiume Stuart proseguendo sul Nechako fino alla confluenza nel fiume che pensava essere il Columbia, la cui foce era stata trovata da Robert Gray nel 1792 e che più tardi Fraser esplorò. Dopo aver fondato Prince George vi passò l’ inverno e attese i rifornimenti per ripartire a fine maggio 1808 su quel fiume che nasce nella Columbia britannica verso l’ Alberta nel territorio del Jasper e sfocia nei pressi della Baia di Vancouver sulla costa occidentale e prese il suo nome Fraser river.

La spedizione superò le rapide nel canyon di Cottonwood e quelle nelle gole del fiume Chilcotin che lasciarono per proseguire a piedi e a metà giugno raggiunsero la regione di Lillooet, dagli indiani St’at’imc ebbero due canoe per arrivare al fiume Thompson nel territorio degli Secwepemc e gli indiani Nlaka’pamux dove trovarono altre imbarcazioni per arrivare al Fraser Canyon nella regione di Boston Bar, dove cinquant’ anni dopo giunse la corsa all’ oro nel Canyon del Gold Rush. Lasciata nuovamente la navigazione impossibile in quelle gole, seguirono una pista indiana fino al luogo dove poi nel 1848 sorse Yale e di qui la foce sulla costa misurando la latitudine a quarantanove gradi e stabilendo definitivamente che non poteva essere quella del Columbia che si trovava a quarantasei. Simon Fraser aveva sempre tenuto buoni rapporti con gli indigeni, ma giunto nella baia English dove poi sorse Vancouver, trovò le tribù del popolo Musqueam ostili e dovettero fuggire inseguiti da quegli indiani all’ inizio di luglio, scontandosi poi con i Kwantlen, decidendo per il ritorno che fu ancora più difficoltoso con un tentativo di ammutinamento. Nei successivi dieci anni continuò ad organizzare i Trading Post canadesi e i centri per il commercio di pelli, nel 1815 diresse i centri sul fiume Mackenzie e poi nella valle del Red River quando la North west Company entrò in conflitto con la Hudson bay Company di Thomas Douglas risolvendo la questione nella battaglia che il 19 luglio 1816 si scatenò a Seven Oaks dove venne arrestato e liberato l’anno dopo.Fece altri viaggi e fu capitano della milizia di Stormont nel 1837 durante le rivolte separatiste e le insurrezioni canadesi e quando morì nel 1862 era tra gli ultimi sopravvissuti della vecchia North West Company e l’ epopee del commercio di pellicce con le sue esplorazioni.

 

Zebulon Pike

Dopo il periodo coloniale e la guerra per l’ indipendenza i nuovi Stati Uniti si impegnarono nelle esplorazioni, con l’ acquisto della colonia francese Louisiana, il generale James Wilkinson nel 1805 decise di inviare la prima delle due spedizioni affidate al capitano Zebulon Pike per esplorare il corso superiore del Mississippi, appena tornato l’ anno dopo nel luglio 1806 ripartì da St. Louis attraverso il territorio degli indiani Osage che si stendeva tra il Red River e il fiume Missouri e quello dei Pawnee nelle vicine Grandi Pianure del Nebraska. Seguì il fiume Arkansas verso le Montagne Rocciose meridionali e con tre dei suoi sedici uomini, lasciò il fiume per salire sul monte che porta il suo nome Pikes Peak. Riprendendo la marcia verso l’ Arkansas, per il clima rigido, fatica e fame fu costretto a sud verso le gole Royal nel nord dell’allora sconosciuto Colorado dove poi sorse cinquant’ anni dopo Buena Vista. All’inizio di gennaio decise di attraversare i monti chiamati Sangre De Cristo assieme ai compagni stremati per diversi giorni senza cibo fino al deserto che è divenuto il grande Sand Dunes, lasciò indietro tutti i cavalli e cinque uomini per chidere aiuto ad uno sperduto avamposto militare nella vicina valle di San Luis. Venne raggiunto da militari spagnoli partiti da Santa Fè che li portarono nel Nuevo Mexico per spiegare il loro sconfinamento nel Vicereame e poi detenuti a Chihuahua, ma in buoni rapporti con missionari e funzionari che gli permisero di ottenere informazioni sulla geografia, la popolazione, l’economia e le difese militari della regione che, di nascosto ha portato durante il trasferimento attraverso il Texas spagnolo per essere liberato assieme ai suoi uomini in Louisiana da poco acquistata a Fort Claiborne. Lo scopo della spedizione era quello di trattare con i nativi e di esplorare i fiumi dopo l’ acquisto della Louisiana e probabilmente ad interessi commerciali di Wilkinson, comunque al ritorno ha presentato una relazione dettagliata sui suoi risultati al Congresso statunitense e al presidente Jefferson nel 1808 pubblicando i resoconti dei due lunghi viaggi con le esplorazioni dell’ Arkansas e il corso del Red River, oltre dell’ allora Texas spagnolo e il Nuevo Mexico in gran parte contenuti in An account of expeditions to the sources of the Mississippi and through the western parts of Louisiana uscito nel 1810.

 

La spedizione di Lewis e Clark

Nel 1803 il presidente Jefferson decise le esplorazioni del fiume Missouri che è il lungo affluente del maestoso Mississippi e i vasti territori dell’ ovest, per trovare una via dalla costa orientale a quella occidentale fu inviata una spedizione con uno speciale reparto Corps of Discovery guidata dal capitano Meriwether Lewis e il tenente William_Clark. La prima spedizione che si spinse nelle zone più selvagge del West nordamericano, la grande avventura che iniziò da St.Louis nel Missouri, percorrendo dodicimila chilometri Lewis e Clark giunsero sulla costa nord occidentale in Oregon iniziando l’ itinerario nel Sud Dakota continuando in quel territorio verso il Nord. Alla fine agosto 1804 raggiunsero le Grandi Pianure e il territorio degli indiani chiamati Sioux incontrandone una tribù di Yankton meno bellicosi dei Teton noti come Lakota che trovarono ad ovest cercando di evitare lo scontro prima di continuare ad occidente tra le tribù dei nativi Mandan. Qui per passare l’ inverno venne eretto il forte Mandan trovando la guida Charbonneau marito dell’ indiana del popolo Shoshoni chiamata Sacajawea che condivise le avventure dell’ esplorazione, preziosa interprete ed intermediaria con i nativi, come racconta Clark nella cronaca della spedizione.

Il viaggio di Lewis e Clark continuo lungo l’ alto Missouri e le sorgenti superando i monti Beaverhead per il passo Lemhi dove lasciarono i cavalli per proseguire in Idaho con le canoe sul Clearwater e il fiume Snake che attraversa la Magic Valley scavando un suggestivo canyon fino alla confluenza con il Columbia, superandone le gole nei monti Cascade Range e le rapide sulle cascate di Celilo. Raggiunto l’ Oregon avvistarono il massiccio del maestoso monte Hood che si erge nei pressi della costa occidentale e su un albero ne rimane il ricordo intagliato da Clark “William Clark 3 dicembre 1805. Dalla terra degli Stati Uniti nel 1804-1805”. Per passare il secondo inverno costruirono il forte Clatsop sulla foce del fiume Columbia e a primavera partirono per il ritorno sul fiume Marias, proseguendo in Montana dove si trovano e formazioni rocciose del Pompeys, entrarono nel e territorio delle tribù indiane dette Piedi Neri che li attaccarono di notte, dopo lo scontro il gruppo si separò Lewis con tre uomini in una lunga fuga e Clark si inoltrò nelle terre indiane dei Crow, come erano chiamati gli Absaroke, che rubarono molti dei cavalli rimasti. Si ritrovarono ai primi di agosto nel nord Dakota ove il fiume Yellowstone confluisce con il Missouri presso il lago Sakakawea ribattezzato così a ricordo della compagna indiana Sacajawea, proseguirono assieme fino a St.Louis arrivando il 23 settembre 1806 al termine della loro avventurosa spedizione .

 

Beltrami e le sorgenti del Mississippi

Rimanevano ancora ignoti vati territori del sud ovest, oltre la regione del Red River e le misteriose seorgenti del Mississippi affrontati dall’ italiano Beltrami prima con il militare e ingegnere Harriman Long e l’ ufficiale Lawrence Taliaferro e poi da solo effettuò un’ epica spedizione nel 1823. Discendendo il Mississippi verso il delta in battello, Beltrami raggiunse Fort St. Peter dove si aggregò alla spedizione del maggiore Ralph Long sul Red River che partì a piedi, mentre lui e altri nove in canoa risalendo il fiume Minnesota. Terminati i rilevamenti mentre Beltrami con il maggiore Long e cinque uomini proseguirono a nord lungo il fiume Sioux fino alla confluenza con il Red river prima di tornare indietro, ma Beltrami si avventurò nell’ inesplorato territorio orientale con due indiani Chippewa verso il fiume Clearwater disceso nel 1805 dalla spedizione di Lewis e Clark nel territorio dei dei Nakota, vennero attaccati dai Sioux. Comprese che doveva imparare a conoscere quella popolazione, cominciando con i Lenape chiamati Delaware incontrati a Fort Armstrong solo dalle loro notizie poteva penetrare le regioni ignote e selvagge dell’ alto Mississippi e cercarne le misteriose sorgenti, Beltrami a metà agosto del 1823 incontrò due canoe di indiani Ojibway chiamati Chippewa, che si decisero ad aiutarlo in cambio di un’ ombrellino rosso che aveva portato da Firenze. Due giorni dopo giunsero al Red Lake fermandosi in un accampamento di Chippewa accolto nel tepee del capo Lepre Veloce che lo fece accompagnare dalla guida Cervo Bruno raggiungendo il lago Bemidji alimentato da un ruscello proveniente da un lago che battezzò Giulia in onore di un’ amica fiorentina e annotò di essere arrivato alle misteriose sorgenti del Mississippi nel laghetto prodotto dal vicino lago Itasca esplorato poi nove anni dopo da Schoolcraft. Proseguì e raggiunse il lago Winnibigoshish e poco dopo il Lago delle Sanguisughe di Leech, in quel periodo i Chippewa si stavano scontrando tra due clan, e in uno scontro morì la guida e lui si salvò a stento, continuò a discendere il Mississippi attacato da Cheyenne e indiani Cayuse oltre che dai lupi a Little Falls. A quasi tre mesi dalla partenza il trenta settembre 1823 tornò a Fort St.Peter esausto dalla sua straordinaria impresa. Dopo un periodo di riposo a New Orleans dove pubblicò in francese La Dècouverte des sources du Mississippi et de la Rivière Sanglante, poi tradotto nella Scoperta delle sorgenti del Mississippi, nel 1824 si trasferì in Messico dedicandosi per un anno ai siti archeologici precolombiani . L’ anno seguente ripassò gli Stati Uniti, fu aad Haiti e Santo Domingo per due anni prima di andare a Londra dove nel 1829 pubblicò The Pilgrimage in Europe and America, trasferendosi poi a Parigi dove pubblicò l’ altro libro Le Mexique. Viaggiò per varie città europee e nel 1837 Beltrami tornò in Italia ritirandosi a Filottrano ordinando i suoi scritti fino al sei gennaio 1855, quando l’ esploratore del Mississippi e amico degli indiani terminò la sua vita avventurosa.

 

La conquista del nord ovest

All’ estremo nord del continente le esplorazioni nel XIX secolo continuarono cercando il leggendario Passaggio a nord ovest, John Franklin comandante della marina britannica a tra I fondatori della Royal Geographical Society, dopo essere stato governatore della Tasmania , aveva condotto alcune esplorazioni nel mare Artico e nell’ ultima spedizione cercando una rotta per il Passaggio nel 1847 era scomparso nei pressi dell’ isola William. Il capitano Richard Collinson al comando dell’ Enterprise e Robert McClure della Investigator vennero inviati alla ricerca della spedizione perduta, giunto all’ estremità settentrionale d’ Alaska a Point Barrow, ostacolato dal mare ghiacciato fece rotta ad est, mentre McClure con la sua Investigator proseguì nella spedizione artica trovando la rotta definitiva del Passaggio tanto cercato per tre secoli. . Intanto gli Stati Uniti completarono l’ esplorazione e la colonizzazione del loro territorio ad ovest, costruendosi la leggenda del loro far west e con essa completarono anche il genocidio tra i più terribili della storia finendo lo sterminio in pochi anni gli Indiani d’ America mentre nasceva il mito della “Grande Democrazia” statunitense.

© Paolo del Papa Viaggiatori ed esploratori. Vol. America: Esplorazioni del nordovest.

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