La Valle di Las Vegas
Dalla California verso est una lunga via collega la città costiera di Los Angeles alla valle di Las Vegas attraverso la regione nord orientale del deserto di Mojave, da dove si stende l’ ancor più arido territorio che venne chiamato Valle della Morte, in tanta desolazione quella terra era benedetta da oasi che fin dall’ antichità venne popolata dai nativi del sud ovest americano. Contemporanea all’antica cultura Anasazi dei territori più occidentali, tra il Nevada, Utah, Idaho e Colorado dall’ VII al XIV secolo, fiorì la cultura detta Fremont dal fiume omonimo in Utah, popolando anche la valle con l’ oasi di Las Vegas ove, come nel resto dellla regione, migrarono poi tribù di Paiute e più tardi dalle Grandi Pianure comunità meridionali del Popolo Serpente come erano noti gli Shoshoni. La regione rimase inesplorata fino al 1829 quando vi transitò la carovana di Armijo partita da Santa Fe, guidata dal mercante messicano Antonio Armijo, diretta in territorio californiano seguendo il Camino Viejo poi noto come il percorso dell’Old Spanish sul vecchio sentiero spagnolo verso il centro costiero californiano che sarebbe divenuto la città di Los Angeles. Nel desolato ed arido territorio desertico della regione, per cercare fonti d’ acqua nel deserto fu inviato verso occidente Raphael Rivera in un territorio inesplorato e Rivera cercò una via ad ovest del fiume Colorado oltre una valle giungendo nella pianura ove trovò le sorgenti che battezzò Vegas per quella che gli sembrava una fertile valle chiamata poi Las Vegas. Nel 1844 durante una delle sue spedizioni nell’ ovest l’ esploratore militare e naturalista John C. Frémont raggiunse la valle fondando un piccolo centro nei pressi delle sorgente scoperte da Raphael Rivera nell’ oasi che fu chiamata Las Vegas Springs o Big Springs attirando i primi coloni e pionieri con le sue informazioni su una fertile valle nel deserto, assieme a quelle dell’ altro celebre esploratore ed avventuriero del west Kit Carson. La valle di Las Vegas divenne una delle tappe tra le vie della corsa all’oro californiana attraversando il territorio del Nevada da diramazioni sul vecchio percorso del Camino Viejo spagnolo, da quelle meridionale sul Southern Trail del percorso detto Emigrant_Trail. A metà del XIX secolo i pionieri Mormoni vi edificarono un centro per le carovane sul loro percorso verso quella che sarebbe divenuta la loro capitale spirituale nello Utah a Salt Lake City, lasciandone i resti degli edifici tra Washinghton Avenue e Las Vegas Boulevard. Mentre sorgevano centri minerari con i loro villaggi e cittadine poi abbandonati lasciando i loro resti comecittà fantasma, la valle Las Vegas con la sua oasi continuò ad essere un piccolo centro di transito anche dopo la costruzione della lunga ferrovia dell’ Union_Pacific che vi passava fino all’ inizio del XX secolo quando nei pressi della ferrovia venne edificato il primo centro della città che ben presto divenne tra le più permissive del paese. Nel frattempo lungo il fiume Colorado, che i nativi del deserto chiamavano Aha Kwahwat, sorse la grande Boulder Dam meglio conosciuta come diga di Hoover sul Black Canyon che dal 1935 assicura acqua ed energia alla valle di Las Vegas assieme al suo bacino artificiale del grande lago Mead, la vecchia oasi di Las Vegas era pronta a diventare una grande città attraversata dall’ interstate I 15 che portava gente d’ ogni parte quando nel 1931 in Nevada fu legalizzato il gioco d’azzardo.
Casinò, mafia e gangster
All’ epoca a Lucky Luciano era asceso a supremo capo della cupola dominante la potente mafia italo americana di Cosa nostra che tra i loschi affari criminali si era impegnata nel gioco d’ azzardo, tra i suoi sottoposti il gangster della mafia ebraica newyorkese Bugsy Siegel intuì che quella poteva esserne la nuova mecca e nel 1945 si fece finanziare dalle famiglie della mafia che all’ epoca dominavano la east coast per la costruzione del primo grande albergo e casinò nel deserto chiamato Flamingo al centro di quella che divenne Las Vegas, ma non riuscì a terminare i lavori per tempo e venne ucciso due anni dopo. Dall’ avvio del Flamingo seguirono gli altri gradi alberghi e casinò più o meno legati agli interessi mafiosi come El Rancho Hotel and Casino aperto nel 1948 e chiamato Thunderbird , due anni dopo tra le vie Desert Inn Road e Sands Avenue venne inaugurato il lussuoso Desert Inn noto anche come Di casino sull’ estremità nord della Las Vegas, il Sls Hotel & Casino Las Vegas anch’esso aperto nel 1952 come Sahara ricordando ambienti arabeggianti. Poco dopo su un campo di golf nella stessa via, poi battezzata Strip sul South Las Vegas Boulevard, dall’ esotico aspetto di Mille e una Notte aprì il Dunes, sempre nel 1955 il grande hotel e casinò con l’ alta torre con ventitré piani del Riviera, nello stesso periodo all’ incrocio di Tropicana road e il Las Vegas Boulevard fu inaugurato l’ hotel and casino del Tropicana e tre anni dopo, sul precedente hotel Royal Nevada fu aperto l’altro grande albergo con casinò Stardust o Royal Nevada. Tra Bonanza Road e Washington Avenue si trovava un quartiere multirazziale dove nel 1955 fu inaugurato l’ hotel con casinò il Moulin Rouge dagli ambienti ed arredi parigini , aperto anche ai neri come il primo locale che tentava a l’integrazione razziale, decorato dall’ artista grafica Betty Willis che ha creato il design di altri edifici definendo lo stile in parte della città, oltre l’ ormai celebre cartello Welcome con la scritta Fabulous Las Vegas. Nel popolare quartiere del West Side , noto anche come Historic West Las Vegas e in gran parte popolato da afroamericani, negli anni cinquanta furono aperti vari locali di jaaz come i club Alabama, Ebony, Chickadee, Brown Derby e Black Orchid dove si poteva giocare ed alcuni casinò come il Cotton Club su Jackson St. tra i più famosi, l’ Harlem, l’ Heritage Lounge, il Little Casino, il Louisiana anch’ esso molto frequentato dalla popolazione locale come l’ altrettanto noto El Morocco dove si poteva giocare d’ azzardo anche cifre esigue e che attiravano afroamericani anche da fuori città. Tra gli altri nel People’s Choice , di scelta popolare come recitava il suo nome, sempre sulla Jackson Street chiamata Black Strip fu aperto il più famoso Town Tavern nel 1955 anch’ esso come casinò che ospitava esibizioni dei migliori musicisti neri dell’ epoca in città fino gli anni sessanta. Nella logica tutta yankee anche il gioco d’ azzardo poteva essere un mezzo di integrazione razziale, ma sta di fatto che il black people doveva comunque starsene nel West Side di Las Vegas, con buona pace dei liberals dell’ epoca. Dalla metà degli anni cinquanta vi fu la crescente espansione della città dal suo centro con investimenti di magnati dell’ edilizia ed intrattenimento, diversi dell’ eclettico miliardario Howard Hughes . Nel frattempo, dopo la denuncia sul potere mafioso nel gioco d’ azzardo della Special Committee to Investigate con il comitato speciale detto Kefauver dal nome del senatore che lo guidava, , alcuni casinò furono liberati da quei legami pur mantenendone in parte il controllo e negli anni sessanta, con la presidenza Kennedy e l’ opera del fratello Robert come procuratore generale, si accentuò l’ opera di repressione fino a stilare un black list degli indesiderati a Las Vegas, così che almeno apparentemente il gioco d’ azzardo divenne pienamente legale. Il ricco investitore Jay Sarno fece costruire ed inaugurare nel 1966 l’ enorme e ridondante hotel and casinò Caesar’s Palace ispirato ai fasti imperiali romani, divenuto tra i più celebri e frequentati per gli eventi. Due anni dopo, ispirandone l’ architettura ad un gigantesco circo, fu aperto il Circus_Circus, poi acquisito dal colosso dell’ intrattenimento Mgm Resorts International, all’ epoca noto come Mgm Mirage, proprietario di altri grandi alberghi e casinò, che lo ha ampliato aggiungendovi anche il frequentato parco tematico di Adventuredome nel 2007. Alla fine degli anni sessanta alcuni alberghi con casinò, come il vecchio Desert Inn aperto una ventina di anni prima dal californiano Wilbur Clark, dopo aver acquistato il precedente hotel casinò El Rancho , altri un tempo di propietà mafiosa furono acquistati da Howard Hughes . Dopo aver acquisito il prestigioso hotel & casino Sands, protagonista della mondanità e il gioco d’ azzardo negli anni cinquanta, proprio davanti sul lato occidentale della Strip nel 1963 aprì il nuovo hotel Castaways che rimase aperto fino agli anni ottanta quando fu demolito dal nuovo proprietario Steve Wynn con la sua Mirage Resorts per costruire nel 1989 il nuovo e grande The Mirage in vago stile polinesiano. Tornando all’ epoca, all’ inizio degli anni settanta con la presidenza di Nixon venne emanato il Racketeer Influenced and Corrupt Organisation Act, noto come legge Rico , contro la corruzione e il racket delle attività criminali anche nel gioco d’ azzardo, in gran parte all’ epoca controllato dall’ Outfit, come era chiamata la mafia di Chicago che aveva inviato a Las Vegaz il faccendiere e killer Tony_Spilotro detto The Ant assieme al fratello Michael per sostituire a capo del racket Marcello Giuseppe Caifano noto come Marshall. Tra repressione e guerra di mafia per il controllo delle attività criminali a Las Vegas durante gli anni settanta il potere mafioso andò disperdendosi, nel 1986 Antony Spilotro e il fratello Michael furono uccisi e una decina di anni dopo stessa sorte ebbe il suo braccio destro Fat Herbie Blitzstein, ultimo sopravvissuto della Hole in the Wall Gang che dominò il gioco d’ azzardo a Las Vegas in quel periodo, rappresentato nel film di Marin Scorsese Casinò. Alla fine di quei conflitti ricco magnate alberghiero e dell’ intrattenimento Steve_Wynn nel 1989 inaugurò a il nuovo e grande resort e cas
inò Mirage dalla consueta opulenza questa volta in improbabile stile polinesiano, collegato all’altro vicino sempre della sua propietà Treasure Island Hotel and Casino noto anche come Ti Resort . Ad essi seguirono altri grandi alberghi edificati dalla sua impresa Mirage Resort, poi acquisita dall’ altro grande proprietario Kirk Kerkorian nel 2000 che divenne tra i protagonisti della New Las Vegas costruendo tra i più grandi e lussuosi resort and casino del nuovo millennio con Mgm Mirage.Ove sorse l’ hotel Nevada come primo albergo della città novant’anni prima sulla lunga Fremont str., che attraversa parte del centro di Las Vegas un tempo nota come Gulch Glitter, nel 1996 fu inaugurato l’ enorme centro commerciale Fremont Street Experience o Fse per il piacere dei visitatori incantati dalle luci e il mondo immaginario di Las Vegas.
La memoria della Las Vegas ruggente
La Nevada State route Sr 582 o Boulder Highway entra direttamente da est sulla lunga strada che attraversa il centro di Las Vegas come via Fremont risalente alla fondazione della città nel 1905, dall’ inizio dell’ epopea dei casinò e il gioco d’ azzardo è stata la sua più diffusa rappresentazione con le sue luci ed insegne e qui sono sorti tra i primi e lussuosi resort & casino quella che fu chiamata la la Gdlv o Gambing Downtown Las Vegas dagli anni quaranta. Nel 1941 vi fu inaugurato El Cortez, uno dei più vecchi casinò della città dal vago stile coloniale spagnolo, tra i primi ad entrare nel racket mafioso del gioco d’ azzardo, ha seguito tutte le vicende più o meno losche di questa città fino ad essere chiuso nel 2019 dopo una sparatoria e poi restaurato per una nuova apertura. All’angolo tra la Fremont e 1st Street nel 1942 venne aperto un’ altro tra i primi grandi alberghi e casinò con il Club Casino del Pioneer che, come gli altri costruiti successivamente , fu protagonista del grande gioco d’ azzardo e la mondanità di Las Vegas per oltre mezzo secolo fino alla chiusura nel 1995 lasciando la storica insegna luminosa con il cow boy del Vegas Vic con la scritta Welcome to Fabulous Las Vegas che dal 1951 è uno dei simboli della città, mentre il vecchio edificio del Pioneer Club Casino ospita un grande gift shop da quando fu completato il vicino grande centro commerciale Fse o Fremont Street Experience sull’ omonima lunga via centrale. Sulla stessa via nel 1946 venne inaugurato il lussuoso Golden Nugget come tra i più vasti resort nel centro della città e tra i più grandi casino del paese, recentemente esteso dalla Fremont verso ovest sulla First Street, ne ha conservato il nome e rimane ancor più sontuoso come lo si trova anch’esso tempio del gioco e mondanità. Il South Las Vegas boulevard che tutti qui chiamano da sempre semplicemente Boulevard, è universalmente noto per il suo tratto ove si concentrano grandi hotels, resorts e casino nella striscia dello Strip che attraversa il centro tra Russell Road e Sahara Avenue. Lungo questo percorso e i limitrofi si ritrova la memoria della vecchia Las Vegas cercando gli hotels and casino che ne hanno fatta la storia dagli anni quaranta, diversi chiusi inesorabilmente per far posto a nuovi quartieri residenziali e grandi centri commerciali, altri demoliti o restaurati ove sono stati costruiti i più grandi, lussuosi e straripanti come li si trovano. Dove si trovava il vecchio Desert Inn, demolito dopo mezzo secolo nel 2004 , nella prestigiosa zona tra Sands Avenue e Las Vegas Boulevard, è sorto Il lussoso Las Vegas Resort and Country Club del Wynn nel nuovo omonimo grande centro commerciale, collegato all’ altro della stessa propietà Encore at Wynn Las Vegas, meglio noto come Encore. Inaugurato nel 1952, a lungo la perla della Strip fu il sontuoso l’ Hotel and Casino Sands che , come molti altri sorti all’ epoca, attirarono gli interessi mafiosi a Las Vegas, Meyer Suchowlańs detto Lansky , boss nel crimine organizzato ebraico del jewish syndacate noto anche come mafia kosher, in società con l’altro potente campo della mafia italo americana dell’ east coast Francesco Castiglia noto come Frank Costello, entrarono nell’ amministrazione del locale , attirando i più noti intrattenitori dell’ epoca compreso The voice Frank Sinatra. Dall’ epoca vi tennero spettacoli i più noti musicisti e cantanti, frequentato da attori, vip e magnati nel sontuoso padiglione dall’ ambientazione brasiliana del Copa e l’ altrettanto famosa Silver Queen Lounge, divenendo uno dei più apprezzati centri mondani di Las Vegas con gran piacere e profitto dei mafiosi. A metà degli anni sessanta du acquistato dal turbolento miliardario Howard Hughes che, come nelle altre sue propietà in città, riportò il Sands Hotel and Casino in un ambiente meno equivoco in quel periodo che vedeva il progressivo abbandono della criminalità negli affari di Las Vegas. Nel 1996 venne chiuso, in gran parte demolito tre anni dopo vi venne costruito il nuovo lussuoso resort e casino Venetian dall’ opulente riproduzione di ambienti veneziani nel consueto ridondante Kitsch di queste parti gondole comprese , per il piacere di chi vi soggiorna e di chi si limita a rimirare la falsa Venezia del Venetian. Poco dopo il celebre Sands nel 1955 fu aperto il grande e frequentatissimo Hotel and Casino Dunes dai sontuosi interni orientaleggianti ispirati dalle Mille e una Notte e per i decenni successivi fu un’altra delle icone nella vita notturna di Las Vegas con il suo casinò molto frequentato, sede di eventi, intrattenimento e concerti fino ad essere chiuso nel 1993 per demolirlo e costruirvi il celebre Bellagio dalle architetture ed ambientazioni che dovrebbero ricordare le ville patrizie del lago di Como. Sul vecchio Dunes Golf sono sorti vari complessi residenziali e centri commerciali parte del limitrofo City Centere nel 2016 è stato inaugurato Il vasto anfiteatro per intrattenimento ed eventi sportivi con l’ arena T-Mobil . Nei pressi, evocando l’ architettura e l’ atmosfera dell’ omonima metropoli, nel 1997 è stato aperto il grande albergo con casinò New York, meglio noto come New York-New York dal film e la celebra canzone di Liza Minelli. Il Precedente Monte Carlo Resort and Casino è stato riaperto come Mgm Park con i piani superiori che ospitano l’altrettanto lussuoso il boutique hotel NoMad Las Vegas. Nel 2010 è stato aperto l’ altro grande resort di lusso e casinò Cosmopolitan tra i due sontuosi alti edifici della Chelsea Tower e Boulevard Tower, oltre tremila tra camere e suites e l’esclusivo esclusivo Marquee Nightclub . All’ incrocio del Las Vegas Boulevard con Tropicana Avenue, dovesorgeva il Marina Hotel chiuso nel 1991, è sorto tra i più grandi complessi alberghieri del mondo con l’Mgm Grand dalle lussuose camere e suites, saloni, boutique e il grande casinò.All’ estremità settentrionale della strip nel 1941 fu inaugurato El Rancho come il più grande albergo con casinò di Las Vegas dell’ epoca , venne devastato da un incendio nel 1960 e dove sorgeva è stato edificato il complesso residenziale dell’Hilton come Grand Vacations Club, limitrofo al grande locale con arena per spettacoli ed intrattenimento dell’ Mgm noto come Las Vegas Festival Grounds. Poco dopo del Rancho il quasi omonimo El Rancho Hotel and Casino fu aperto nel 1948 come Silverbird e poi The Thunderbird, prosperando fino alla chiusura nel 1992 per essere demolito otto anni dopo e costruirvi il Fontainebleau Las Vegas che nel 2008 fu ribattezzato Drew, ma rimasto incompiuto. Continuando nella memoria storica dei vecchi casinò sulla Strip, nel 1956 fu aperto l’ Hacienda Resort Hotel and Casino nello stile western californiano e a tutti noto come Hacienda dalla celebre insegna luminosa Horse & Rider che chiuse dopo quattro decenni nel 1996 per essere demolito sul sito occupato in parte tre anni dopo dal gigantesco complesso del lussuoso resort
Mandalay Bay. Non distante sull’ estremità meridionale della strip Il vecchio Kona Kai Motel nel 1962 fu trasformato nell’ hotel con casinò Klondike di frequentazione più popolare rispetto agli altri che venne chiuso nel 2006 e demolito due anni dopo. Come Foxy’s Deli nel 1955 aprì il singolare e popolare casinò con birreria Holy Cow frequentato per un ventennio e poi chiuso come lo si trova sull’ estremità settentrionale della strip, dimenticato come i vicini Money Tree Casino e Jackpot Casino nella zona ove sorge il grande Bonanza Gift Shop. Il Little Caesars Casino fu aperto nel 1970 prosperando per oltre un ventennio fino alla chiusura nel 1994, nella zona ove tre anni dopo è sorto il complesso con il grande albergo e casinò Paris che, nel consueto gusto approssimativo di Las Vegas, riproduce ambienti della capitale francese dalla facciata che vorrebbe ricordare il Louvre e l’ Operà parigini, con annessa Tour Eiffel ed Arc de Triomphe .Sempre percorrendo il South Las Vegas Boulevard, sul precedente del Golf Club Motel nel 1975 venne aperto il Marina Hotel and casino chiuso nel 1991 per essere riaperto come parte occidentale dell’ enorme Grand Las Vegas dell’ Mgm di trenta piani che, ampliato nel 2018 è uno dei più grandi del paese. Dal nightclub Pair-O-Dice , poi divenuto 91 Club frequentato negli anni trenta, nel 1943 sorse l’ Hotel Last Frontier che, con il suo casinò venne ribattezzato New Frontier molto frequentato fino alla sua chiusura e demolizione nel 2007 nella zona ove è stato progettato il nuovo Alon Las Vegas. Vicino nel 1950 fu aperto come Golden Slipper Saloon and Gambling Hall il Silver Slipper che fu tra i primi ad essere indagato per truccare i giochi negli anni sessanta ed ha vissuto anch’ esso gli anni ruggenti di Las Vegas per quasi quarant’ anni fino a quando anche il Silver venne chiuso nel 1988 e dalla sua demolizione è stato ricavato l’ ampio parcheggio del New Frontier che ne ha condivisa la la storia fino a quando non ha avuto la stessa sorte chiuso e demolito nel 2007. Tra il Las Vegas Boulevard e l’ Harmon Avenue nel 1966 la catena dell’ Holiday Inn aprì il resort casinò Boardwalk con poi l’ aggiunta la torre Luna Park, rimase aperto per cinquant’ anni fino ad essere demolito per la costruzione del grande CityCenter nel 2006, mentre il Bill’s Gamblin ‘Hall and Saloon, poi chiamato Barbary fu inaugurato nel 1979 e chiuso nel 2007, per essere riaperto come The Cromwell Las Vegas .Dal San Souci Hotel aperto nel 1957, sei anni dopo fu inaugurato l’ albergo con casinò Castaways , demolito dopo trent’ anni, al suo posto è stato costruito il grande resort & casino The Mirage. Proseguendo tra gli altri in questo quartiere nel 1963 fu Inaugurato come Tally Ho e divenuto poi il King’s Crown ed infine l’ hotel & casino Aladdin molto frequentato fino a quando non fu dismesso nel 1998, per poi essere ricostruito e riaperto poco più tardi, nel 2007 fu trasformato ed ingrandito nel moderno Planet Hollywood, noto anche confidenzialmente come Planet .Nella Las Vegas di quel periodo l’ altro grande hotel con casinò La Riviera, aperto nel 1955 con oltre duemila tra camere e suites, fu il primo con un alto palazzo dai molti piani, chiuso dopo sessanta anni di glorie mondane finendo demolito nel 2015 nell’ espansione del Global Business District con il complesso del Lvcc o Las Vegas Convention Centre . Dove era il precedente Riata Casino nel 1974 fu aperto il Silver City che continuò ad animare le serate di giocatori ed ospiti fino al 1999 quando venne chiuso per far posto al Silver City Plaza Shopping Center, anche il Nob Hill Casino aperto nel 1978 ha vissuto gli anni ottanta di Las Vegas per essere poi chiuso nel 1990 ed essere riaperto ampliato dalla grande catena Best Western come Casino Royale. Un’ altra icona della Las Vegas nei suoi anni ruggenti divenne il Resort and Casino dello Stardust inaugurato nel 1958 e lo fu per decenni fino alla sua chiusura nel 2006, in parte demolito l’ anno dopo per ristrutturarlo assieme al Westward aperto nel 1963, edificandovi quello che terminato dovrebbe essere tra i più grandi e moderni alberghi con casinò nel gigantesco e lussuoso Resorts World . Sembra uscita da un film dell’ epoca la storia dell’ abile giocatore d’ azzardo ed asso del poker Bob Stupak che fece una fortuna iniziando ad investire in nuovi locali, nel 1974 aprì il Bob Stupa’s million dollar casino che fu devasta da un incendio riaprendolo cinque anni dopo come Vegas World , ben presto molto frequentato e lucroso tanto da ingrandirlo nel 1983 con un alto palazzo di venticinque piani con lussuose e costose camere ove ospitare i giocatori e visitatori attirati anche dai molti eventi. Dagli ambienti ed arredi che andavano dall’ esotico alla scienza spaziale venne considerato uno dei più bizzarri resort di Las Vegas chiuso nel 1995, è stato riaperto ancora più esteso dalla Golden Entertainment come Stratosphere dall’ alta torre divenuta uno dei simboli della moderna Las Vegas.
La nuova Las Vegas
Nella nuova city di Las Vegas i più recenti alberghi e casinò sono sorti dagli anni novanta e il decennio successivo come l’ enorme e tra i più kitsh Venetian che, assieme al Sands Expo Convention Center e l’ altro grande hotel con casinò The Palazzo, con oltre settemila tra lussuose camere e suites è il più grande complesso alberghiero del mondo di propietà della grande azienda immobiliare e di intrattenimento Sands. In gran parte i nuovi e giganteschi resort con casinò dalla fine degli anni sessanta sono sorti anch’ essi sulla storica Strip che si allunga sul Las Vegas Boulevard dove Il colosso dell’ intrattenimento Harrah’s ha fondato la Caesars Entertainment Corporation nel 1966 per edificare il gigantesco Caesars Palace che dovrebbe ricordare le fastosità del’ antica Roma con oltre tremila camere distribuite nei sontusi palazzi imperiali Roman, Centurion, Augustus e le suites nel Forum, dove sono ospitati i più facoltosi clienti che lasciano montagne di dollari nel casinò. Mecca del gioco d’ azzardo e vita mondana, non poteva mancare un vaga riproduzione del Colosseo con Il teatro e l’ arena del Coliseum dove si sono tenuti i più importanti eventi, spettacoli, concerti, intrattenimento ed grandi manifestazioni sportivi come vari campionati del mondo di pugilato. Dal 2007 con un investimento di oltre un miliardo di dollari il faraonico complesso del Caesar’s Palace ha avuta un nuova espansione come lo si vede. Non distante nel 1998 è stato aperto l’ altrettanto lussuoso resort con il casinò Bellagio dallo stile che riproduce le ville del lago di Como affacciato su un lago artificiale per ospitare spettacoli, mantenendo il tipico gusto di ridondante kitsch tanto caro a Las Vegas . L’altra grande azienda dell’ intrattenimento Mgm da tempo è entrata nella speculazione edilizia a Las Vegas come Mgm Resorts International edificando complessi residenziali e lussosi resorts con casinò, nel 2008 ha aperto il vasto City Center con sei grattacieli con vari edifici residenziali, ove affaccia il Vdara Hotel & Spa, meglio noto come semplicemente Vdara. Con la consueta grandeur di ispirazione agamente storica, nel 1990 ha aperto l’ immenso Hotel and Casino Excalibur che dovrebbe ricordare le leggendarie atmosfere medioevali anglosassoni di King Arthur con saloni, ristoranti, teatri e casinò chiamati come i luoghi e protagonisti del’ epopea di Camelot. Il ridondante complesso è legato alle altre vicine propietà della Mgm Resorts International come l’altrettanto sontuoso Mandalay Bay dall’ aspetto tropicale, tra piscine, enormi edifici dalle vaste vetrate, fontane, un grande acquario ove nuotano pesci esotici e squali, che, oltre ad albergo lussuoso con il frequentato casinò, è sede di eventi con il vicino Mandalay Bay Convention Center. Sul tratto finale meridionale della Strip l’ incontenibile kitsch di Las Vegas alla ricerca di ambientazioni storiche ha forse raggiunto il suo apogeo nel grande albergo con l’ onnipresente casinò del Luxor dall’ immenso atrio, con annesse piramide e sfinge che dovrebbero ricordare l’ antico Egitto.
Allontanandosi dalle luci che fanno risplendere le storiche ed esotiche pretese di quei palazzi, è breve la distanza di quel mondo falso ed effimero dal tramonto che avvolge il vicino deserto, dove solo il vento sussurra che c’è ben altro da cercare oltre Las Vegas attraverso il Nevada.
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