Lakshadweep
Dal Kerala al largo della costa Malabar tra splendidi atolli e barriere coralline si stende il più meridionale territorio insulare indiano Lakshadweep fin dall’ antichità colonizzato da popolazioni kerali e poi da mercanti arabi giunti per e rotte marittime indiane sulla via delle-Spezie diffondendo la fede islamica, nell’ XI secolo dal Kerala vi si estese il dominio del regno Chola medioevale, menzionate nel XIV secolo dal grande viaggiatore arabo Ibn Battuta nelle sue cronache, divenne territorio del successivo regno di Kannur noto in occidente come Cannore fiorito sulle rotte marittime per Ceylon e dopo la spedizione portoghese di Vasco da Gama nel 1498 entrarono nei domini lusitani ribattezzato arcipelago Laquedivas, a metà del XVI secolo ne rimasero protettorato con il sultanato di Arakkal islamico rimanendovi i fino al XVII secolo quando dal Karnataka il sovrano Tipu Sultan vi estese il dominio del suo regno di Mysore sconfitto dai britannici e dal 1787 anche il territorio insulare del Lakshadweep entrò nella colonia indiana fino all’ indipendenza amministrato dal distretto Kozhikode di Calicut, nel 1956 fu separato come territorio delle isole Laccadive, Minicoy e Amindivi e ribattezzato Lakshadweep nel 1973.Dai coloni KeralI di stirpe Malayali poi uniti con quelli arabi si è generata la locale popolazione Moplah da secoli islamizzati sunniti di scuola Shafi’i, con le comunità nei villaggi tradizionali legate da uno dei dialetti della lingua Malayalam dravidica, scritto con caratteri arabi. A lungo collegate a Cochin o altri porti del Malabar con una lunga navigazione e solo dal 1988 dai primi voli per il piccolo l’ aeroporto di Agattiì recentemente ampliato, da dove si raggiungono le altre isole navigando in questo paradiso remoto disteso tra atolli e barriere coralline nel mare delle Laccadive riscoperto negli ultimi decenni. Un magnifico ambiente con una gran quantità di specie tra pesci e fauna marina della barriera corallina, in superfice animato da uccelli marini, oltre l’ endemica flora e fauna del Lakshadweep nelle isole più grandi in parte coperte dalle foreste umide tropicali tipiche nelle Isole distese per negli altri arcipelaghi delle Chagos e Maldive.
La barriera corallina
Al largo nuotano pesci Pelagici di ogni dimensione nelle varie specie delle acque profonde, tra un’ atollo all’altro si naviga sempre accompagnati dai delfini del genere Tursiope diffusi dall’ oceano Indiano al Pacifico e lo spettacolo delle magnifiche mante giganti nel loro lento incedere simile alle più piccole razze maculate più vicine alle lagune. Oltre i grandi squali bianco, tigre, toro ed altri predatori più al largo, dello stesso genere lo squalo grigio popola la barriera e le acque circostanti meno aggressivo degli altri come lo squalo pinna nera di minori dimensioni nelle acque poco profonde e nelle grotte della barriera l’altro squalo pinna bianca. Oltre gli squali tra i predatori i grandi barracuda spesso in branchi poco al largo e lungo la barriera, maestose cernie giganti dell’ indopacifico e varie specie oceaniche di dentici che si nutrono di piccoli pesci e crostacei, animano anch’ essi il magnifico ambiente degli atolli popolati dalle seicento specie multicolori di pesci del Reef multicolori nella suggestiva barriera con gli splendidi cromatismi dei coralli che prendono vita da colonie di anthozoi e polipi oltre altri organismi di invertebrati marini come anemoni, di vario tipo e dimensioni, le spugne marine Porifera riflettono i variegati colori nelle acque cristalline tra le meduse tropicali. DIverse specie di molluschi Bivalvia , mitili, ostriche ed altre oltre le più grandi del genere tridacna gigante animano la barriera multicolore assieme a vari crostacei granchi , aragoste, gamberi e graziose colonie di ippocampo. Le numerose specie tropicali del diffuso gruppo Osteitti dalle pinne raggiate di varie dimensioni, con i più diffusi pesci pagliaccio e anemone della famiglia Amfiprioni multicolori come le specie di castagnole della famiglia Pomacentride, pesci angelo, blu, dorato, giallo e regina di quella Pomacantide anch’ essi dai variegati cromatismi simili alle varie di pesci pappagallo e quelli di minori dimensioni noti come pesci farfalla, bandiera e corallo. Tra i fondali e le rocce coralline murene stellate del genere nebulosa , lungo l’animata barriere che si eleva dai fondali i pesci balestra della famiglia Balistidae , i pesci dardo e diverse specie di ghiozzo del genere Gobiide tropicale, pesci chirurgo, unicorno e codolo del genere Acanturide di piccole dimensioni e colori brillanti come i piccoli pesci cardinale Tra la barriera e le lagune note come pesci capra le triglie tropicali , per i fondali alcune specie di piccoli pesci lucertola e quelle dei piccoli e multicolori Dragonetti . Diffuse alcune specie della numerosa famiglie di Scorfani come quella orientale del pesce leone e definiti pesci rospo per il loro aspetto della famiglia Batrachoidide simili ai più grandi della variegata specie di pesci rana predatori sui fondali sabbiosi, alcune specie di pesci velenosi nuotano lungo la barriera e sui fondali, tra tutti il più letale pesce pietra, oltre quelli noti come leone, luna, diavolo e scorpione del genere Pterois con i lunghi raggi delle pinne dalla puntura tossica , il pesce astronomo dalle spine velenose nascosto nella sabbia delle lagune e poi spettacolo dell’ animata e variegata vita nella barriera si completa con le tartarughe marina della specie olivacea tropicale
Aminidivi
Dal remoto atollo di Pitti all’ estremità orientale lungo le barriere coralline del Pakshipitti si stende l’ arcipelago più settentrionale delle isole Aminidivi con solo cinque abitate, tra atolli e candidi banchi di sabbia che si allungano dalla barriera, tra le prime popolate l’ isola di Amini con il villaggio sulla costa occidentale al centro del suo atollo. Vi si giunge in barca dall’isola di Agatti così come attraverso un canale che la separa dalla più grande Kadmat un tempo nota come isola Cardamomo, con i suoi villaggi di pescatori, tra le più frequentate per lo splendido ambiente dai fondali corallini ove affacciano le candide spiagge che si popolano di tartarughe marine in inverno. Poco a nord ovest l’ isola di Kavaratti anch’ essa popolata nei villaggi di pescatori ed adagiata sulla barriera corallina, con la sua cittadina capitale del territorio insulare è la più frequentata per le splendide lagune e spiagge, ove sono recentemente sorti resort per i visitatori. Non distante a sud ovest lo splendido atollo di Suheli Par sulla laguna e la barriera ove a nord affaccia l’ isola Valiyakara dalla ricca vegetazione e palme da cocco, un vecchio faro indica la rotta a sud est lungo il banco di sabbia Indira-Shastri popolato da una gran varietà di uccelli e fauna marina e poco oltre l’altra isola Cheriyakara anch’ essa frequentata dalla popolazione locale per la raccolta del cocco e la pesca di tonni con villaggi temporanei. Oltre Amini e Karavatti tra le più popolate delle Aminidivi l’ isola Kiltan dal simile suggestivo a ambiente, fiorita di commerci su una delle rotte per Ceylon e della sua storia rimangono le tradizioni islamiche nei villaggi di pescatori del litorale affacciato sui mare corallino della laguna, a nord ovest tra le prime incrociate dalle rotte portoghesi l’ isola di Chetlat anch’essa popolata nei villaggi tra la laguna e la barriera c corallina che si ripropone con il suo suggestivo ambiente come la distante la più piccola e meno popolata nel suo atollo isoletta di Bitra.
Laccadive
Al centro del Lakshadweep le ancor più suggestive isole tra atolli e barriere coralline delle Laccadive un tempo note come Cannanore, tra esse nel suo atollo emerge la più frequentata isola Agatti, unica dell’ arcipelago collegata con voli che planano sul suo indimenticabile paesaggio nell’ incantevole baia dell’aeroporto. Si stende con le splendide spiagge candide cangianti d’ argento al tramonto che contrastano con il blu dl mare, le tinte turchesi delle lagune e i cromatismi della barriera corallina , sullo sfondo l’ intenso verde della vegetazione e le palme da cocco. Dalla la pista dell’ aeroporto che si allunga su una striscia di terra una strada lo collega al villaggio di pescatori sulla spiaggia ove sono sorti alcuni bungalow per i visitatori. Poco a nord ovest l’ atollo di Bangaram prende nome dalla sua più grande isola anch’ essa dalle splendide spiagge affacciate sulla barriera abitata solo periodicamente dai visitatori che la raggiungono e il personale degli spartani bungalow, al centro la laguna circondata da palme di cocco, a nord est della laguna l’ isola Thinnakara , a sud l’ altra più piccola Bangaram Cay e ad est i tre isolotti Parali. Attorno la barriera dalle magnifiche e variopinte formazioni con i rari coralli neri ove nuota la gran varietà di endemici e multicolori pesci , poco oltre le profonde acque dell’Oceano Indiano dalla ricca flora e fauna paradiso per le immersioni tra tartarughe marine, mante, altri pesci di grandi dimensioni e squali. Oltre l’isola di Andrott , tra le più grandi popolate e la più vicina alla costa, ma chiusa ai visitatori, a sud emerge l’ atollo con l’ isola Kalpeni dalle spettacolari lagune turchesi e la vegetazione popolata da varie specie di uccelli protette da una riserva. Sul litorale settentrionale si allunga la spiaggia di Tip sulla barriera e dal vecchio faro si stende il suggestivo panorama sulla laguna con le due limitrofe isole Kodithala e Cheriyam con villaggi di pescatori dalle candide spiagge e incantevoli baie affacciate sul mare cristallino ove nuotano i pesci tra i colori dei coralli, e nella sua suggestione come altre isole i visitatori sono accolti in capanne tradizionali, al largo della costa occidentale in barca si raggiungono le due isole Tilakkam
Minicoy
La più distante e meridionale isola Minicoy nell’ atollo di Maliku è la seconda più estesa dell’arcipelago splende nella sua vasta laguna corallina tra il blu e smeraldo riflesso delle acque cristalline che contrasta con il verde delle palme da cocco. Tra le prime popolate la storia di Minicoy inizia con i primi insediamenti medioevali di comunità dravidiche Tivaru che hanno lasciato i resti di stupa buddisti nel sito diSaliballu, poi vi giunsero quelle maldiviane del popolo Mahl e come il resto dell’arcipelago fu a lungo dominio del regno di Kannur, seguito dal sultanato islamico di Arakkal edificando le diverse moschee con la più grande Juma Masjid divenuto vassallo della colonia britannica e all’ epoca risale l’ alto faro del 1885e dopo l’ indipendenza l’ isola è uno dei centri nelle relazioni con le vicine Maldive del governo indiano. Oltre il magnifico ambiente del suo atollo e la laguna che ripropone il fascino delle Laccadive, a Minicoy rimangono undici villaggi del popolo di origine maldiviana Mahl che mantengono antiche tradizioni e cerimonie accompagnate dalle danze Dandi e Lava, da qui all’ estremità settentrionale del canale Maliku, alcune comunità si incontravano per commerci e comuni tradizioni nel più settentrionale atollo di Thiladhunmathi dalle non distanti Maldive sulla rotta ove continuare un affascinante itinerario.