Antico Jiangsu
Nella lunga storia della Cina la provincia del Jiangsu con la regione costiera centro orientale ha percorso i millenni attraverso le dinastie che si sono succedute nel Celeste Impero, dal più antico popolamento in epoche remote con l’ Homo erectus di Nanjing, dopo il periodo neolitico è stato uno dei territori ove si estesero le prime tre dinastie leggendarie seguite dalle storiche nell’ antica Cina, dal I millennio a.C. Per tre secoli si impose quella Zhou occidentale di Xizhou che dal VII al IV secolo a.C., durante la lunga era del Chùgiù Shidà nota come il periodo delle Primavere e Autunni, dalla foce del fiume Yangtze fondò lo stato Wu, esteso nello Shandong dopo la conquista alla fine del V secolo a.C. dell’ altro stato di Qi , a sua volta invaso nel 473 a.C . entrando nei domini dallo stato Yue dal più meridionale Zhejiang, passato poi al regionale regno di Chu ed infine l’ intera regione centro orientale nel III secolo a.C. fu riunificata nel Celeste Impero con le prime dinastie Qin e Han che si sono succedute. Dopo il periodo noto come i Tre Regni del Sān Guó si divise nelle dinastie del Nord e Sud , dal 222 d.C. per oltre mezzo secolo fu dominio di quella che vi fondò il regno dei Wu orientali con la loro capitale Jianye, ribattezzata poi Jiankang che dall’ epoca fino al VI secolo fu capitale nei territori cento orientali delle Sei Dinastie di Liù Chào , divenendo centro culturale e di potere esteso poi come capitale imperiale nella grande città di Nanjing che conserva la sua storia tra i suoi quartieri ed edifici sorti nei secoli, così come altri centri è città sorti nella sua provincia del Jiangsu. Mentre dalla regione occidentale del Xinjiang monaci pellegrini iniziavano a diffondere il buddismo in Cina, i regni settentrionali e meridionali vennero nel VI secolo con l’ascesa del dalla potente dinastia Sui che riportò i suoi centri di potere a nord nell’ antica Jicheng divenuta poi la splendida capitale imperiale con la città di Pechino che all’ epoca tornò a fiorire con la costruzione del lungo gran canale Jing Hang che la collegava attraverso le province orientali e il Jiangsu al delta dello Yangtze sul Mar Cinese. Dopo la dinastia Sui e l’ ascesa dell’ impero Tang nel VII secolo la regione continuò a fiorire di commerci con i suoi centri e città ove si imposero mercanti che, durante la successiva dinastia Song dalla metà del X secolo al XIII, nel territorio meridionale del Jiangsu crearono la prima vasta economia mercantile da dove sorsero poi i centri divenuti le grandi e prospere città Yangzhou, Suzhou fino al centro di Qingpu destinato ad estendersi nella metropoli di Shanghai.
Provincia imperiale
Alla fine del XIII secolo anche la regione centro orientale entrò nel vasto impero della dinastia mongola Yuan che pose i suo centri di potere in quelle settentrionali con capitale a Khanbaliq come all’ epoca era chiamata Pechino, con la sua decadenza nel 1368 venne ricostituito l’ impero cinese dalla successiva grande dinastia Ming che, conservando la capitale a Pechino estesa con nuovi quartieri, tra magnifici palazzi e templi, nel 1441 nominò capitale delle regioni meridionali Nanjing con i suoi territori del Jiangsu e Anhui che divennero la provincia imperiale di Nanzhili. Alla fine dell’ impero Ming dal 1644, la provincia ribattezzata Jiangnan durante l’ ultima dinastia Qing, nel secolo successivo fu tra i centri per la manifattura tessile del cotone nell’ era paleoindustriale cinese con gli intensi commerci che passavano per la città di Shanghai verso la costa orientale. All’ inizio del XIX secolo l’impero britannico per il predominio commerciale sulla regione costiera cercò di monopolizzare il traffico di seta, tè e il devastante commercio dell’ oppio in Cina, per l’ opposizione cinese dal 1839 per tre anni scatenarono la prima guerra dell’ Oppio per imporne il traffico e il consumo, conclusa con la vittoria britannica nel 1842 e obbligando i cinesi al l trattato di Nanchino che toglieva all’ impero il controllo dei commerci esteri cinesi, seguito da altri trattati con le potenze occidentali per le prime concessioni straniere territoriali in Cina. Dal 1851 contro l’ ingerenza occidentale dal Guangdong ed estesa in gran parte delle regioni si trascinò la grande e lunga rivolta di Taiping fino al 1864 per l’ avvento di uno stato teocratico ispirato al cristianesimo e le religioni tradizionali con il suo centro a Nanjing ribattezzata la Capitale Celeste di Tianjing. Nel frattempo le potenze britannica e francese per assicurarsi il monopolio di ogni commercio dal 1856 scatenarono la seconda guerra dell’ Oppio , sconfiggendo ancora i Qing nel 1858 che vennero costretti all’ altro umiliante trattato di Tientsin con le potenze anglo francesi e l’ impero russo, imponendo l’ apertura agli occidentali delle città costiere commerciali con i porti Shàngbù cinesi per tutti i loro traffici compreso l’ oppio. L’ ormai decadente impero dell’ ultima dinastia Qing fu dominato dalle le potenze occidentali dalla metà del XIX secolo dopo le due guerre dell’Oppio, seguite alla fine dello stesso della sconfitta nella prima guerra con il Giappone nel 1895 e poi dal risentimento popolare contro gli occidentali che nel 1900 scatenarono la rivolta dei Boxer.
Nella Cina moderna
Mentre nel 1912 saliva al trono dei Qing l’ undicesimo ed ultimo imperatore PuYi ancora bambino, come reggente aveva preso da tempo il potere l’ imperatrice vedova Cixi, per rovesciare la decaduta dinastia insorse il movimento di rivoluzionari con la guida di Sun Yat-sen che si estese in tutti i territori nella grande rivoluzione del Xinhai ponendo fine al millenario Celeste Impero con la proclamazione della prima repubblica in Cina con un governo inizialmente progressista. Ben presto iniziarono i conflitti con militari e signori locali nell’ era dei Junfa con i Signori della Guerra nei territori che si erano spartiti schierati nelle fazioni dei Jìtuàn o cricche, tra esse si estese nell’ Hubei, Jiangsu e Jiangxi quella nota come la fazione dello Zhili e dal 1924 tra il governo nazionalista e il Partito Comunista cinese venne creato il primo Fronte Unito. Combattendo assieme furono liberati diversi territori fino al 1928, quando il governo del Kuomintang, inviò l’ esercito con la spedizione del Nord nelle regioni ancora ribelli per riunificare il paese, guidata dal n generale supremo Chiang_Kai-shek, l’anno dopo fu ancora al comando dell’ esercito nazionalista nella guerra del Zhòngyuàn riconquistando le pianure centrali e riunificando la Cina. Nel frattempo erano cominciate le ostilità con il Giappone nel 1928 dagli scontri di Jinan nella provincia orientale dello Shadong , divenuto il nuovo presidente Chiang_Kai-shek impose il governo autoritario, mentre contro le formazioni progressiste e comuniste scatenò la feroce repressione dei movimenti sindacalisti perseguitando i comunisti con violenti attacchi dopo il massacro di Shanghai del 1927. Stabilita la sua dittatura e repressa ogni opposizione iniziò quello che fu detto il florido decennio d’ oro di Nanjing ove aveva spostata la capitale. Dopo l’ invasione giapponese della Manciuria nel 1937 iniziò la devastante guerra cinese contro il Giappone , con l’ occupazione dei territori cinesi e fin dall’ inizio la guerra civile in Cina tra nazionalisti e comunisti iniziata nel 1928 venne sospesa creando il secondo Fronte Unito L’ armata nipponica avanzò sconfiggendo l’ esercito del Kuomintang nella battaglia Beiping e poco dopo venne presa l’altra grande città con la lunga e sanguinosa battaglia di Shanghai , continuando poi nella provincia dello Jiangsu tra devastazioni e massacri della popolazione, per prendere la capitale Nanchino difesa dal generale Tang Shengzhi che cercò di resistere per due giorni di furiosi combattimenti finiti con la vittoria nipponica nella battaglia di Nanking e dopo aver occupato la città l’ esercito giapponese si scatenò per sei settimane in quello che è ricordato come il criminale massacro di Nanjing sterminando oltre trecentomila cinesi. La città devastata divenne centro del governo collaborazionista della Cina dallo spietato regime guidato da Wang Ching-wei noto come Jingwei, dopo la guerra e la capitolazione del Giappone nel 1945 tra il governo nazionalista e il Partito comunista venne ripresa la guerra civile in Cina che nello Jiangsu settentrionale con la vittoria comunista nella battaglia di Hsupeng si concluse la campagna dell’ Huaihai e la conquista della capitale Nanchino. Con la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949 la capitale fu spostata a Pechino mentre Nanchino rimase capitale provinciale del Jiangsu, dopo il lungo periodo del maoismo con il Grande Balzo la Rivoluzione Culturale, iniziò l’ era riformista di Deng Xiaoping con il grande sviluppo industriale e commerciale concentrato nel Guangdong, inaugurando il nuovo periodo della Cina popolare che è continuato nel riformismo ancora più radicale di Xi Jinping con l’ estensione di industrie e commerci nello Jiangsu ove le città di Wuxi e Suzhou e hanno preso a modello la vicina Shanghai.
Nanchino
Alla provincia dello Jiangsu e il resto della Cina Meridionale è legata la storia di Nanjing con la sua posizione al centro di traffici e commerci, ad ovest si allunga la catena catena del Ningzhen verso il centro il monte della Tigre e ad est il monte Zhong si stende lungo corso inferiore del fiume Yangtze collegato ad est della città con il lungo Grande Canale di Jing-Han che, assieme al fiume dal territorio del Xiajiang attorno la città, scorre attraverso lo Jiangsu meridionale fino al vasto delta dello Yangtze. Divenuta una metropoli industriale e commerciale come le altre nella regione che si allunga sul delta e la costa, Nanjing conserva la sua lunga storia tra gli antichi quartieri, edifici, templi e monumenti che diramano dal centro per affascinanti itinerari nella città. Oltre i quartieri orientali si eleva lo Zijin Shan noto come la Montagna di Porpora dal suggestivo ambiente ove si trova l’ omonimo osservatorio astronomico di Zijinshan con la vista sulla città, sotto le pendici meridionali ove si apre la porta Zhongshan ove nel 1933 fu inaugurato il monumentale edificio in stile tradizionale che ospita il grande museo di Nanjing con dodici sale espositive dalle ricche collezioni di arte, bronzi, porcellane e dipinti. All’ inzio della dinastia Ming il fondatore e primo imperatore Hongwu, quando vi trasferì la capitale a protezione della città fece edificare le mura di Nanjing che hanno lasciato i loro imponenti resti attorno al centro storico con le fortezze e i tredici portali ove tra quelli rimasti troneggia quello meridionale monumentale Jùbăo Mén nota come la porta della Cina, dall’altra parte la porta di Xuanwu oltre le mura ove si staglia la moderna torre di Zifeng . Sempre durante il regno di Hongwu nel 1368 fu completata la la sontuosa reggia imperiale Gùgōng dei Ming , più volte devastata nei secoli succesivi ne rimangono i resti delle porte Xi’an della Pace, la Meridiana e la Donghua porta Orientale oltre i ponti sul fiume dell’Acqua Dorata, sculture in pietra e colonne. Dal tempio di Wen al suo centro diramano i sontuosi edifici del grande Chàotiàn noto come il palazzo della venerazione del cielo edificato in epoca Ming che divenne la città proibita di Nanchino, con un padiglione che ospita le collezioni storiche ed artistiche del museo Municipale della città, nel 1381 Hongwu fece edificare il suo sontuoso mausoleo di Xiaoling completato dal figlio Yongle nel 1405. Si accede dal Shendao con la Via dello Spirito ove affacciano vari edifici nel ricco stile dell’ epoca che continuano verso il centro con colonne decorate e statue in pietra che raffigurano animali mitici, tra gli altri sontuosi edifici decorati si staglia la monumentale Porta di Piazza con raffigurazioni di guerrieri e funzionari , quelli che ospitano le sale del Tablet, il Tesoro della Città, il sepolcro del principe Zhu Biao con la tomba Dongling. Lasciata la suggestione monumentale del mausoleo dalle pendici nord orientali la Montagna di Porpora domina la pagoda e tempio buddista di Linggu circondato da un grande parco, edificato nel VI secolo, ampliato e ricostruito come lo si trova durante le dinastie Ming e Qing per contenere le reliquie dell’ Illuminato e del venerato monaco pellegrino Xuànzàng che, recando i testi sacri e traducendoli nel VII secolo, all’ epoca fu uno dei diffusori del buddismo in Cina. Tra i vari edifici splendidamente decorati nel 1301 venne completata la sala Wúliàng táng dalle tre grandi arcate che un tempo custodiva la statua de Buddha dalla luce Infinita Amitābha. Alla suggestione del magnifico tempio di Linggu, per celebrare l’ esercito nazionalista del Kuomintang nel 1929 venne eretta la pagoda Línggǔ tǎsu su nove piani in stile tradizionale che custodiva i testi del fondatore della repubblica poi onorato nel non distante Shànling del Zhōng edificato in stile tradizionale noto come il monumentale e frequentato mausoleo di Sun Yat-sen circondato dal parco a lui dedicato con il vasto giardino botanico Zhōngshān Zhíwùyúan del Memoriale.La storia più recente della città si ritrova a sud ovest del centro ove nel 1985 è sorto il mausoleo del massacro di Nanjing che ricorda le oltre trecentomila vittime tra le popolazione durante l occupazione giapponese, fuori dalla porta Shuixi delle mura vennero edificati i padiglioni nel parco del lago Mochou, dal centro il distretto nord orientale, prende nome dal parco disteso attorno al lago Xuanwu con il suggestivo ambiente con cinque isole collegate tra loro da ponti ad arco e sulle sponde tra i giardini i vari edifici in stile tradizionale, padiglioni, templi e pagode. Poco distante noto come il tempio del canto del gallo, il grande tempo buddista di Jiming venne edificato la prima volta nel VI secolo distrutto e ricostruito varie volte fino all’ultima in epoca Qing e restaurato dopo la rivoluzione come lo si trova dal sontuoso ingresso con la scalinata che porta ai vari edifici, tra i più suggestivi quello che ospita le salr del Guanyin dian, l’ Huomeng lou e la Daxiongbao duan della Grande Forza, nell’ edificio centrale troneggiano le due statue in bronzo e oro del Budda Sakyamuni e il bodhisattva della grande compassione Guanyin donate dai buddisti thailandesi raffigurati in un un’ altra trentina di statue finemente decorate. Al maestoso tempio di Jiming ricostruito , oltre il pozzo dalle mura rosse e stata aggiunta la più recente pagoda
Yaoshifo ta consacrata al Buddha della Medicina su sette piani che affaccia sul lago Xuanwu, dal lato posteriore rimane uno degli ingressi ai resti antiche mura della città e quelli del palazzo Taicheng. Continuando ne distretto Xuanwu nord orientale sulla via Changjiang oltre ad altri affacciano quelli ove si trovava il vecchio palazzo Presidenziale con sontuosi saloni che ospita il museo di Storia cinese tra i giardini che da qui si estendono con quelli di Xu nell’ omonimo e frequentato vasto parco Xihuayuan che ospitavano la residenza del principe di Han figlio dell’ imperatore Xiaozongn dei Song e all’epoca risalgono i primi edifici sorti nel parco noto come il grande giardino di Zhan . L’ imperatore Yongle estese la sua capitale meridionale a Nanjing con altri quartieri e palazzi traendo gran parte della pietra e i marmi dalla vicina cava di Yangshan come il suo predecessore e vi si aggiunsero altri dagli imperatori che seguirono, vari affacciano sul fiume Qinhuai che attraversa il centro, sulla sponda del fiume Yongle fece edificare il tempio di Bao’en con la sua pagoda poi distrutta a metà del XIX secolo durante la guerra civile nella rivolta di Taiping, ricostruita recentemente e completata nel 2015 la sua replica moderna nota come l’ alta pagoda di Porcellana. Sempre lungo il fiume affacciano i padiglioni Kuiguang e Kuixing del grande tempio confuciano di Fuzimiao fondato nel IV secolo, distrutto e ricostruito nel 1034 con vari edifici per ospitare la Nàndà divenuta l’ Università imperiale di Nanchino, si accede dai portali Lingxing e Zhonghua per le vie con le case e padiglioni in stile tradizionale. Poco distante durante la dinastia Song l’ imperatore Xiaozongn a metà XII secolo fece costruire i sontuosi edifici del Jiangnan destinati ad ospitare la sala dei tradizionali e solenni esami imperiali del Keju per selezionare dignitari ed amministratori.Ad est del Jiangnan, presso il ponte di Lishe vicino la confluenza tra i fiumi Qinhuai e Qingxi, si trova lo storico sito del Taoye ove per secoli, fino al 1646 quando vi venne costruito un pont, le sponde erano collegate da un traghetto, continuando nel distretto occidentale di Gǔlóu venne edificata la torre del Tamburo nel 1382 che conserva lo stile originario dell’ epoca sulla collina dominante il quartiere. Poco distante sull’omonimo colle si stende parco di Qingliangshan ove, fondato nel X secolo e poi ricostruito nel 1402 dai Ming ed infine recentemente restaurato come lo si trova, sorge il tempio di Qingliang, su un’ altro vicino colle che domina il corso dello Yangtze il sito con resti delle antiche fortificazioni Shítóu Chéng noto come la città di Pietra risalenti al III secolo a.C., più a nord sul colle del leone di Shizishan nel 1374 l’ imperatore Hongwu fece edificare quella che è nota come la torre Yuejiang nel raffinato stile Ming con il panorama sullo Yangtze a nord e la città a sud. Fuori dal centro nel distretto periferico nord orientale di Qixia sull’ omonimo colle, l’antico monastero buddista Yanyin Chongbao all’inzio della dinastia epoca Ming fu ampliato e ribattezzato come il tempio Qixia Si, mentre a sud-ovest del monte Shizia per ricordare le imprese del grande navigatore Zheng He , l’ imperatore Yongle nel 1416 fece costruire il Tempio del Mare Calmo di Jinghai più volte devastato e ricostruito come lo si trova. Da qui l’ itinerari continua attraverso la provincia del Jiangsu verso il vasto delta del fiume Yangtze nel Mar Cinese Orientale nell’ altra città di Suzhou divenuta anch’ essa una grande metropoli, ma che come Nanchino ha conservato il suo passato e cultura nei suoi palazzi, templi e monumenti tra splendidi giardini legata alla millenaria storia della Cina.