Il territorio dei Mohave
Tra i territori della California il vasto deserto del Mojave si stende ad est della regione di Los Angeles verso la catena montuosa della Sierra Nevada in un’arda regione che continua a sud est nel dominio di una natura selvaggia per il deserto di Sonora, i nativi che lo popolarono per secoli lo chiamavano Mat’aar come la loro stirpe e quando giunsero gli europei quegli indiani californiani del fiero popolo Aha Makhav o Hayikwiir Mat’aar ne presero nome come Mohave. Gran parte della storia del deserto di Mojave è legata a questo popolo di che si definiva Hamok avi o delle Tre Montagne, il più numeroso fiero e bellicoso di stirpe e lingua Yuman, cacciatori e agricoltori, ma anche temuti guerrieri noti per i loro tatuaggi, popolavano il territorio ad est del fiume Colorado in Arizona, poi fieri Mohave estesero il loro dominio nel limitrofo deserto californiano assieme ai Kwtsaan o Quechan, con alcune tradizioni e modi di vita simili, tanto da essere poi chiamati entrambe genericamente Yuma. Come gran parte delle popolazioni native nordamericane anche le comunità degli Aha Makhav e o Mojave, traevano l’ esistenza dal loro territorio così come la vita spirituale intimamente legata ad esso e fondata sull’ animismo ove ogni cosa ha il suo proprio spirito. Tutto è emanazione della suprema divinità creatrice Matevilya che poi lasciò il mondo trasformandosi in aquila per affidarlo al figlio Mastamho che ha insegnato all’ umanità come vivere nel creato e depositari della conoscenza erano gli sciamani che interpretavano il mondo sovrannaturale attraverso la Visione nel Viaggio Spirituale spesso accompagnata da un mistico stato di Trance per avere la guida degli spiriti. Nel deserto del Mojave giunsero altre comunità di origine Pueblo provenienti dall’ Arizona noti come Popolo del deserto o Mađqwadabaya di stirpe Yavapai che si unirono a quelle del popolo Yuma dell’ Arizona noto anche come Quechan ed assieme ad essi i Mađqwadabaya si unirono poi a loro volta con i Mohave che lo popolavano da tempo. Durante la colonia spagnola questo territorio rimase fuori dalle vie delle missioni californiane successivamente traversato in parte dai primi pionieri nordamericani nel far west e da alcuni percorsi da est sulle vie della corsa all’oro, ma il deserto di Mojave ha sempre conservato un ambiente selvaggio dominato dalla sua natura anche dopo che sono sorte strade e città nell’ High Desert come in molti qui lo chiamano.
La vita nel deserto
Il Mojave si stende maestoso nel deserto che vive nel suo magnifico ambiente con una gran varietà di piante tipiche o endemiche delle aride regioni nordamericane, come i grandi cespugli del creosoto dai fiori gialli come quelli degli alti arbusti di arctomeco californiano e dei diffusissimi più piccoli cespugli di jojoba , vari tipi di cactus di ogni dimensione del genere Cactace, tra gli alberi dominano numerosi i maestosi alberi di Yucca chiamati Joshua tree, oltre alla palma californiana washingtonia che qui si è adattata la deserto come i boschetti di monofilla o pini ad ago. Un vasto ambiente dominato dalla sue natura e popolato dalla tipica fauna dei territori aridi del deserto anch’ essa con specie e generi endemici, tra le varietà di insetti, oltre l’ endemica farfalla del Mojave lena , se ne trovano diverse specie tipiche come la libellula whitetail del deserto, l’ altra libellula saturata di vivido rosso detta flame reamer adattata all’arido clima , vari tipi di falene Pteroforidi del genere Hellinsia e la minuscola mantide californica. Tra le specie di ragni che si trovano nel deserto qui è endemica tarantola del Mojave, meno diffuso che nel territorio dell’Arizona anche il velenoso e grande scorpione. Diverse le specie di rettili, qui diffuso il velenoso sauro di Gila dall’aspetto inquietante chiamato il Gila Monstre, vari serpenti del genere Crotalus , tra essi è considerato il più velenoso al mondo il crotalo di Mojave che si annida insidioso tra le rocce come il ruber rosso diamante, il serpente a sonagli diamondback detto anche Texasback, il crotalo cornuto sidewinder del genere ceraster, il serpente a sonagli tigre panamint detto anche crotalo della Owens Valley, quello macchiato bianco o vipera di Mitchell. Più mansueti ed innocui il pink boa del genere charina dal colore roseo E il piccolo serpente frusta coachwhip , tra gli altri rettili che popolano il Mojave si trova il geco variegato detto geco del Texas, qui diffuso come il tipo di iguana del deserto americano, così come vari i tipi delle grandi lucertole chuckwalla del genere Sauromalus e un tipo endemico degli ambienti desertici di tartaruga della famiglia. Tra le varie specie di uccelli, se ne trovano diverse di passeri qui note come thrasher nordamericani e simili, tra gli altri il passero pigliamosche vermiglio adattato al deserto come lo sono il piccolo e plumbeo vireo, il diffuso piccolo cardellino canterino di Lawrence, la ghiandaia occidentale americana blue iays di Woodhouse, tra le altre specie e generi la quaglia di Gambel appare spesso nelle radure e il curioso velocissimo cuculo corridore californiano detto roadrunner, di quelle più diffuse a sud nel vicino deserto di Sonora, il colibrì di Costa è qui più raro come il passero spizzella di Brewer. Tra gli uccelli predatori nel Mojave è diffusa la poiana detta codarossa, il notturno gufo Elfo e il più grande gufo tigre del tipo Bubo virginianus più noto come gufo cornuto. Diffuso il pipistrello americano del tipo Macrotus diffuso nel territorio californiano, diversi i roditori tra i vari Il topo woodrat adattato al clima e l’ ambiente desertico come il curioso ratto canguro il topo cervo detto anche topo di cactus per trovarlo arrampicato su quelle piante e topo tascabile di San Joaquin o salinas . Oltre il diffuso scoiattolo di terra mohavense qui endemico, si trova quello o dalla coda bianca Chipmunk del deserto, il gopher tascabile o scoiattolo di Botta e lo scoiattolo di terra dalla coda tonda Ardillòn. Tra gli altri piccoli mammiferi la lepre del deserto americano Jackrabbit dalla coda nera e le grandi orecchie simile alla lepre dalla coda nera californiana e il coniglio selvatico silvilago, mentre il procione dalla coda ad anelli ringtail è a volte scambiato per un felino. Di dimensioni molto più grandi l’ antilocapra americana, nelle zone montuose il bighorn di Nelson dalle grandi corna ricurve e il tipico cervo mulo hemionus, mentre tra i predatori del deserto si trova la volpe kit e la piccola volpe pigmea americana macrotis, come in gran parte dei territori aridi diffuso anche il tipico coyote nordamericano, mentre tra le rocce dei rilievi si aggira il puma concolor o coguaro .
Le vie del Mojave
Ad est della contea di San Bernardino si stende quella di Riverside con l’ oasi che gli spagnoli chiamarono Agua Caliente ai margini dell’ arida valle di Coachella dove sorse un centro sulla via per la costa divenuta la città di Palm_Springs , qui passa il tratto occidentale californiano della lunga e celebre route 66 che la collega a nord con il territorio del Mojave e da Palm Springs parte un’ altra via che lo attraversa per il limitrofo territorio del Nevada arrivando in quello che fu a lungo un piccolo centro per la sosta delle carovane e i pionieri provenienti da est, divenuta la città di Las Vegas come la si trova. Un’altra via attraversa la valle dell’ ’ Antelope nella contea di Los Angeles ad est sull’ Antelope Valley Freeway o State Highway 14 passando per la città di Lancaster, continuando per la California State Route 14 si incontra l’ altra città di Rosamond , mentre sulla la vicina State Highway 138 si trova la popolosa città di Palmdale , sempre da ovest attraverso la grande contea di San Bernardino si può arrivare nel deserto di Mojave prendendo l’ Interstate 15 che passa per l Victorville verso il limitrofo Nevada. A nord del territorio desertico si passa per la città che ne prende nome come Mojave dove si trova la base di Edwards Air Force per i voli spaziali del Mojave Spaceport, vicino alla base militare della China Naval Weapons Station ove molti passano verso il territorio dell’ East Sierra o per raggiungere a sud quello che si stende con Valle della Morte nell’ omonimo parco della Death Valley. Con un’ altra via attraverso la valle di San Joaquin si può procedere verso la Sierra Nevada entrando nel Mojave per la contea di Kern dove si trova l’isolata città sorta nel deserto di Ridgecrest , mentre venendo da est sul vecchio percorso della Route 66 tra le omonime montagne si trova il vecchio centro minerario di Calico e i resti della vecchia ferrovia nel parco della Western America Railroad nella città di Barstow , continuando sulla I-15 che attraversa questa parte del deserto verso il Nevada si passa per la cittadina di Baker frequentata dai viaggiatori da e per Las Vegas e uno degli accessi da sud verso la Valle della Morte. Dalle varie vie che attraversano il deserto si può raggiungere la città fantasma di Kelso nel territorio protetto della Mojave National Preserve con il Mojave Np che come uno scrigno naturale ne racchiude le zone e gli ambienti più suggestivi con vari percorsi e sentieri che diramano dal suo ingresso.
I sentieri nel deserto
Gli indiani Mohave, dal territorio ove scorreva l’ alto corso dell’ Aha Kwahwat come chiamavano il fiume Colorado, tracciarono il loro percorsi sui sentieri per attraversare il deserto di Mojave a nord verso la Sierra orientale e ad ovest verso la costa per commerciare con il popolo di simile stirpe dei Chumash. Quando giunsero gli europei nella regione orientale californiana trovando il deserto, gli esploratori, seguiti da pionieri, commercianti ed avventurieri, presero queste ed altre antiche vie indiane e sentieri con percorsi che, tra sorgenti e pozzi d’ acqua. collegavano quelli lungo il Mojave river verso i territori limitrofi attraversati dalla vecchia via spagnola che si può percorrere sull’ Old Spanish Trail da dove dirama a sud est la via che è divenuta la Mojave Road. Seguendo gli antichi sentieri indiani i primi esploratori e cercatori d’ oro aprirono un’ altra via attraverso il canyon Last Chance con la sua aspra gola desertica e, passando dalla cittadina di Victorville, quella che va verso gli aridi lembi della contea di San Bernardino dove si trova l’ Apple Valley ove scorre in superfice un tratto del quasi sempre nascosto alto corso del fiume Mojave . Lungo i contrafforti meridionali delle montagne di San Bernardino coperte dall’ omonima foresta e il territorio occidentale del deserto di Mojave. si trovano le formazioni rocciose del Cougar Buttes, mentre dalla Highway 159 ci si può inoltrare nel deserto per una trentina di chilometri fino al suggestivo Red Rock Canyon indicato come Nca. Nella parte settentrionale del deserto si trovano suggestivi archi rocciosi scolpiti dal vento come a White Tank e tra antichi boschi fossili che hanno depositato i loro resti si innalzano come grandi punte di frecce i pinnacoli di Arrowhead, mentre formazioni rocciose che affacciano sul deserto come scogliere dove il vento e i millenni hanno scavato grotte, archi e cavità, tingendoli di suggestivi cromatismi con i sedimenti fossili, si aprono nel magnifico ambiente di Hole Wall.Dalla cittadina di Lone Pine partono i percorsi nella vasta vallata desertica di Owens modellata nei millenni, trovando le le rocce che svettano come pinnacoli nelle Alabama Hills, proseguendo nella Owens Valley sulla sponda meridionale del prosciugato lago omonimo si passa per le sorgenti calde vulcaniche di Dirty Sock e continuando poco sud ovest si inseguono ondulate dal vento le dune di Olancha dalle mobili sabbie . Poco distante ad ovest si trovano i resti del vecchio centro di Cartago nel suggestivo deserto circostante, dove giungevano i carichi d’argento ed altri minerali estratti dalle vecchi miniere di San Felipe e Union del Cerro Gordo e per ottenerne lingotti veniva fuso nella vicina fonderia di Keeler nell’ omonimo centro abbandonato con l’ esaurimento delle miniere nel 1884 e che ha lasciato i suoi resti nel deserto sulla sponda settentrionale del lago Owens , dall’ epoca oltre alle mura corrose dai venti ne rimane muto testimone il cimitero di Keeler, così come ne sono gli altri resti degli sperduti forni per le fusioni di Cottonwood. Proseguendo nell’ Owens Valley nel suggestivo territorio vulcanico la lava di antiche eruzioni ha modellato le Fossil Falls tra le rocce di lava e formazioni basaltiche che paiono sculture modellate dai venti in un magico luogo dove chi lo popolava in epoche remote ha lasciato vaghi resti d’ ossidiana e splende di delicati cromatismi quando le piante fioriscono nelle stagioni del Wildflowers .
La riserva del Mojave
Cuore protetto del deserto è la riserva del Mojave che si può raggiungere da ovest deviando dalla State Route 15 californiana o Sr 15 tra la contea di San Bernardino e quella di San Diego o da est venendo dalla lunga Interstate I 40 che attraversa i territori centro meridionali statunitensi fino alla californiana città di Barstow sempre nella contea di San Bernardino. Dalla vecchia cittadina di Baker, che fu centro minerario come altre nella regione, si raggiunge l’ ingresso occidentale della Mojave Preserve con il Park’s Visitor Center nel vecchio Kelso Depot sorto all’ inizio del secolo scorso come la vicina città fantasma di Kelso che ne era centro minerario e ferroviario. Scendendo poco a sud ovest le vicine alte dune di Kelso che ondeggiano magnificamente sulla sponda a sud est dell’altrettanto suggestivo bacino formato dallo scomparso lago Soda. Poco a nord ovest dai rilievi del Kenso i pozzi di Marl Spring tra i colli di Marl furono a lungo una tappa nella traversata del deserto sulla storica pista del Mojave trail che portava a Camp Colorado sulla sponda orientale dell’ omonimo fiume in Arizona che a metà del XIX secolo divenne Fort Mohave durante la guerra che dal 1858 per un anno fu combattuta contro il popolo nativo dei Mohave per poi confinarne le comunità in una riserva. Disponendo di un mezzo adatto per la pista da Marl si può percorrere il vecchio Mojave Trail nella suggestione del deserto ed incrociare l’ ancor più antico percorso del Viejo Sendero Español che collegava i centri coloniali californiani con quelli del New Mexico, divenuto lo storico Spanish trail.Tornando alla Mojave Preserve, è in parte attraversata dalla comoda strada Kelbaker che qui si incrocia con il tratto occidentale della lunghissima e celebre Route 66 verso la costa traversando anch’ essa per un tratto il deserto nella riserva di Mojave e dalla Kelbaker Road si raggiungono le suggestive formazioni vulcaniche di Cima che si estendono magnificamente nel Cinder Cones National Natural Landmark con la cupola granitica del Cima Dome, per il Volcanic Range i quattro coni dell’ estinto vulcano Lavic nella pianura del Lavic Dry Lake, dove si erge l’altrettanto suggestivo cratere di Pisgah e continuando poco a nord est , sempre di origine vulcanica, la catena montuosa di Rodman. Poco distante dall’ omonima cittadina si arriva al cratere di Amboy dove continua il territorio vulcanico all’ interno del Trails National Monument di Mojave continuando per il centro con la Recreation Area dei monti Providence e la vicina riserva naturale con le indimenticabili caverne di Mitchell. Proseguendonel desertico territorio settentrionale della riserva a sud dell’ inaridito lago Owens che ha lasciato i suoi suggestivi sedimenti, poi si innalzano i rilievi vulcanici del Coso Range passando per Red Hill sulla Cinder Road dove si trovano le rocce formate dalle glaciazioni e i sedimenti fossili che appaiono come cascate di pietra a Fossil Falls, da qui si stende l’ altra distesa lavica nel Volcanic Field di Coso con le formazioni di basalto a gradini e le omonime sorgenti calde vicine di Coso Springs. Nei pressi la più antica storia di questo territorio popolato per secoli dai nativi Coso è raccontata nelle rocce e caverne del sito di Rock Art con migliaia di incisioni rupestri tracciate dalle antenate popolazioni paleondiane della regione nei due Big and Little canyons di Petroglyph. Nella vicina zona tra vari percorsi e sentieri nel riserva del Mojave, attraverso le suggestive formazioni rocciose che emergono magnificamente in questo territorio, uno dei più agevoli sale dalla pianura con cactus e alberi di yucca passando per i resti di una vecchia miniera d’argento, fino alla cima del Teutonia Peack da dove la vista spazia magnificamente sull’ arido ed affascinante territorio e qui terminano i percorsi e sentieri del Mojave Np che si inoltrano nella suggestione del deserto, per proseguire in quelli del Joshua Tree.Fin dall’ arrivo dei primi spagnoli furono diversi i missionari, esploratori, mercanti ed avventurieri che si avventurarono in questo deserto ed alcuni lo descrissero, ma più degli altri rimane l’ idea che ne ebbe l’ avventurosa scrittrice Mary Austin :
“Una terra di fiumi smarriti, con poco da amare, eppure una terra che una volta visitata deve tornare ineluttabilmente, se non fosse così non ci sarebbe molto da dire”