Giordania

La lunga storia della Giordania

Nel territorio dell’ antica Giordania si insediarono popolazioni fin da epoche remote creando una cultura protostorica detta Natufiana risalente a prima del X millennio, divenne poi crocevia di scambi e commerci tra le civiltà mesopotamiche con l’ Egitto e quelle mediterranee, poi con la grande richiesta di mirra ed incenso, prodotto nella regione più meridionale d’ Arabia, si apri la rotta carovaniera sulla Via dell’ incenso che partiva dai territori dello Yemen e la regione omanita del Dhofar arrivando nella settentrionale Giordania ove parte della popolazione aveva lasciato il tradizionale nomadismo fondando centri nelle oasi assieme ai mesopotamici nomadi Aramei e coloro che parlavano habiru come era definita la lingua straniera degli Ebrei andarono popolando le terre di Canaan fondando i primi regni Israeliti ove giunsero anche i Filistei. Seguirono secoli di invasioni dagli Assiri provenienti dall’ omonimo regno mesopotamico dell’ Assiria e poi dalla potente Persia, fino all’arrivo dell’armata macedone di Alessandro Magno che anche qui sconfisse e scacciò i Persiani conquistando il territorio giordano nel 333 a.C.

Dopo la prematura morte di Il suo immenso impero si frantumò, diviso tra i suoi generali e le guerre tra i diadochi che sancì la nascita dei regni che si divisero la sua vasta eredità, intanto si erano insediati i predoni semiti Nabatei che a lungo insidiarono le carovaniere. Ne divennero poi protettori compensati da ricche tangenti e nel loro territorio i Nabatei trovarono tra i rilievi del deserto una valle nascosta ed imprendibile dove edificarono la città di Petra, all’incrocio delle rotte carovaniere che seguivano la Via dell’ incenso dal sud della penisola araba e quelle provenienti dalle Vie della seta orientali, la città fiorì rapidamente potente e ricca di palazzi, templi, strade, grandi magazzini e mercati. Nel III secolo a.C. la Giordania fu nell’ egiziano dominio tolemaico che non riuscì a sottomettere i Nabatei, il secolo successivo entrò in quello Seleucide ellenista influenzando moltissimo Petra, senza conquistarla. Gli invasori ingrandirono l’antica Philadelphia ove sorse Amman e fondarono la città di Jerash .

Con la decadenza del dominio seleucide Petra ebbe il suo apogeo dal Il secolo a.C. fino al I d.C., estese i suoi traffici e il dominio divenendo una delle grandi potenze del mondo antico mediorientale, ma iniziava il suo lento declino che doveva portare alla sua conquista da parte dei romani nel 106, divenendo parte della provincia imperiale d’ Arabia. Nel primo periodo della dominazione romana riuscì a conservare parte della sua organizzazione e cultura, ma l’instabilità mediorientale provocò la deviazione delle tradizionali rotte carovaniere verso Jerash e la siriana Palmyra .Nel III sec. d.C. le legioni romane si ritirarono e la regione perse la residua importanza commerciale con un progressivo spopolamento di Petra fino al suo completo abbandono nel VI sec. d.C., i tradizionali territori controllati dai nabatei entrarono sotto il dominio delle tribù beduine.

Il resto del territorio era dominio imperiale Seleucide e nel 78 a.C. la città fu distrutta dai Parti della che minacciarono l’egemonia seleucide e il conflitto rese impraticabile la via carovaniera dell’Eufrate che venne deviata verso quella controllata da Petra e Jerash perse per qualche tempo il suo ruolo. Poco più tardi nel 64 a.C., i romani di Pompeo sottomisero la Palestina e in Transgiordania vollero creare un grande centro di irradiazione culturale e religioso ellenistico protetto dalle legioni, che si tradusse nella creazione della Decapoli con le dieci città collegate tra loro di Rafana, Pella, Canata, Cadora, Dium, Ippo, Scitopoli, Philadelphia, Damasco e la risorta Jerash che riprese il suo ruolo commerciale sulla via carovaniera riaperta dalla pax roman. L’impronta romana e la crescente importanza commerciale, ne fecero una grande città cosmopolita nella quale convergevano intellettuali e artisti,mercanti provenienti dalle varie province dell’Impero e dalla Persia.

Dopo il dominio romano in seguito alle lunghe guerre con la potenza persiana dei Sasanidi, nel IV secolo quei territori passarono prima nel dominio Sasanide e poi in quello imperiale deiBizantini per duecento anni fino all’ espansione slamica. Per liberare i territori della Terrasanta meta dei pellegrinaggi cristiani e la città di Gerusalemme, alla fine del XI secolo il pontefice Urbano_II chiamò l’ occidente cristiano alla Prima crociata e nel 1099 venne presa con una furibonda battaglia dopo il suo assedio Gerusalemme dominando la Palestina e la Transgiordania fino al 1171, quando Ayyub Salah, meglio noto come Saladino, respinse e sconfisse i Crociati riappropriandosi del territorio. I successori se lo disputarono dividendolo in piccoli principati e la casta miltare dei Mamelucchi presero il potere aprendo alla penetrazione degli Ottomani che vi estesero il loro potente impero Osmanli. Il lungo e assoluto dominio degli Ottomani si concluse dopo la Prima Guerra Mondiale, che qui vide le gesta del britannico Thomas Lawrence noto come Lawrence d’ Arabia protagonista della Rivolta Araba, ne seguì la completa dissoluzione di quel vasto impero turco e la sua conseguente spartizion tra le potenze vincitrici che conferirono l’amministrazione della Transgiordania all’ alleato sceicco Abdullah, fino a quando nel 1946 ne diventò il primo sovrano Hashemita del Regno di Giordania Abd Allah I.

Dopo un paio di anni, con la rinuncia britannica al Mandato palesinese e la creazione dello stato ebraico di Israele, nel 1948 scoppiò la prima guerra con il nuovo stato scatenata dalla Lega araba coinvolgendo la Giordania che poi iniziò tentativi risoluzione naufragati con l’ uccisione del re Abdullah ad opera di palestinesi nel 1951 e due anni dopo salì al trono suo nipote Husayn .Nel 1967 un altro conflitto con Israele coinvolse il paese con la disastrosa an-Naksah nota anche come Guerra dei sei giorni che ha portato alla perdita araba della Cisgiordania, la striscia di Gaza, le alture del Golan, la parte orientale di Gerusalemme, oltre la penisola del Sinai che solo dopo dodici anni è tornata all’ Egitto. Nei successivi decenni il sovrano Husain ha cercato di instaurare una situazione pacifica con vari accordi, ma non tollerando la crescita dell’ organizzazione per la Liberazione Palestinese Munaẓẓamat al-Taḥrīr al-Filasṭīniyy nel suo paese, impose restrizioni ai fedayin armati di Al-Fatah e temendone l’ insurrezione antimonarchica dal settembre del 1970 per dieci mesi scatenò un aspro conflitto noto come Settembre nero.

Il paese tuttavia continuò ad accogliere molte migliaia di profughi palestinesi nei vari campi come l’ enorme di Baqaa, che ben ricordo all’ epoca per esservi stato fermato dalle forze di sicurezza durante un mio reportage. Con gli accordi stabiliti ad Oslo nella successione dei tormentati Piani di pace per il lungo conflitto arabo israeliano, i rapporti migliorarono nel 1994 con la nascità della Sulta Wataniyya Filastīniyya che conferì un governo di autorità Palestinese. Alla morte del popolare sovrano hashemita nel 1999 salì al trono il figlio Abd Allah II che ne ha continuato la politica costituzionale aperta all’ occidente, ma anche qui il morbo del jhaidismo è penetrato iniziando con gli attentati di Amman nel 2005 e anche la Giordania è seriamente minacciata dal fondamentalismo criminale ponendosi come fronte giordano nella guerra contro i jhaidisti che si tenta di reprimere con un un sano contrasto all’ Isis quale baluardo contro i tagliagole del sedicente l’ Stato islamico.

 

Viaggio in Giordania

Il Paese è attraversato dalla Valle giordana dove scorre per duecento chilometri il Giordano e il vasto altipiano della Transgiordania ove si trovano i centri popolati come Al-Zarqa e la capitale Amman, la più settentrionale Irbid e la medievale Al-Karak, oltre i più importanti siti archeologici che hanno attraversato la millenaria storia della storia giordana , verso sud ovest si apre la depressione del Mar Morto e ad ovest affaccia sul Mar_Rosso con l’ ampio golfo che prende nome dalla città di Aqaba, il resto del paese è desertico ove si stendono le propaggini settentrionali del Rub’al-Khali.

Il luogo ove sorge la capitale Amman fu popolato fin dal neolitico, dalla lunga storia , fiorente centro degli Ammoniti nel primo millennio e la Philadelphia in epoca tolemaica, in quella romana fu una della Decapoli , è divenuta caotica metropoli mediorientale, ma l’ anima di questa città la si cerca nelle sue immagini dal più ’antico centro che si apre sotto il colle del Jabal Amman con le vie ove affaccino case e palazzi, botteghe e improvvisati suq che ricordo sempre animati. Poco ad est la storia la si ritrova nel Teatro romano e i resti del Foro, salendo sul colle di al-Qal’a che fu popolato fin dal neolitico, si erge la Cittadella con il romano tempio consacrato al mitico Ercole e i suggestivi resti del grande palazzo medievale Umayyad, mentre la storia più antica la si ritrova nella collezione archeologica del museo.

Lasciata la Amman poco ad ovest sorge Al-Salt , nell’ antichità fu tra i centri più rilevanti tra il fiume Giordano e il deserto ad est, la dominazione romana è ricordata dalle tombe che si trovano poco fuori, mentre del periodo bizantino quando era nota come Saltos Hieraticon pochi resti di chiese, del medioevo islamico la fortezza edificata sul sito della cittadella nel XIII secolo, distrutta dai Mongoli nel 1260 e ricostruita un anno dopo dal governatore del sultanato Mamluk egiziano, demolita a metà del XIX secolo dal sultano Ibrahim Pasha, la Cittadella come la si trova è sovrastata da una grande moschea che domina la città con le vie ove affacciano gli edifici arabi ed ottomani. Proseguendo nei dintorni si trovano i colli di Tell_umeiri, la Valle della Baq’a e le riserve naturali nell’ oasi di Azraq, proseguendo la mistica grotta di Al-Raquim detta dei Sette dormienti con il sepolcro di Kahf al-Raquim sacra i musulmani che vi sostano durante il pellegrinaggio dell’ Hajj alla Mecca. Nella valle di Wadi al-Seir si può raggiungere l’ antico sito di Iraq al-amir, sulla via che porta ad Al-Zarqa si trova l’antichissimo sito risalente al neolitico di ’Ain Ghazal popolato per oltre duemila anni fin dalla metà dell’ ottavo millennio ove sono statI rinvenuti i più ricchi reperti di quel periodo in Medio oriente nei due templi e la trentina di statue che probabilmente raffiguravano i mitici antenati fondatori. Poco fuori di Al-Zarqa si trova un’altra delle più antiche città a Khirbet al-Batrawy, nascosta per secoli nel deserto popolata fin dal III millennio ove sorse un’ antica città distrutta nel 2300 a.C.da un devastante terremoto, nel sito vi sono resti di imponenti fortificazioni, tra i resti di un palazzo sono stati trovati intatti oltre un centinaio di vasi e quattro asce di rame, l e missioni archeologiche dell’ Università di Roma hanno rinvenuto altre antiche mura, e una porta porta rimasta chiusa per millenni che svelerà gli altri misteri di quest’ antichissima città.

 

I castelli del deserto

Proseguendo nei dintorni di Amman si prende la via per i Castelli del deserto noti come i suggestivi Qasr sorti in gran parte durante il califfato sotto la dinastia degli Ommayyadi tra il VII e la metà dell’ VIII secolo nel fiorire dell’ arte islamica e l’apogeo della sua architettura, residenze di governatori e fortezze per il controllo delle vie carovaniere, tra i vari Qasr il primo che si trova poco a sud della capitale è Al-Qastal, vicino il piccolo Al-Muwaqqar verso est si trova Mshatta ove si erge al-Mshatta uno dei più imponenti qasr tra i palazzi fortificati con la sua moschea, poco distante Al-Qastal con l’ antico minareto e le tombe curiosamente rivolte a Gerusalemme anziché La Mecca come nella tradizione islamica. A nord est si trovano i resti nel deserto di As-Sarah poco oltre il qasr noto come Al-hallabat ead una sessantina di chilometri ad est della capitale l’ altro castello si erge dal deserto ad Al-Kharana, proseguendo si trova Qusayr Amra con i resti dell’ elaborato sistema idraulico, l’ interno è mirabilmente decorato con affreschi raffiguranti personaggi, rarissimi nell’ arte islamica tradizionalmente iconoclasta. Da qui si può raggiungere il piccolo Qasr Tuba e proseguendo ad est l’ imponente Qasr Azraq che emerge nella suggestione del deserto come il Castello blu sorto sulla poderosa fortezza romana di al-Azraq.

 

Giordania ellenistica e romana

Seguendo il tracciato della Via_Maris sulla vecchia strada nota come Via Traiana si trovano resti romani e precedenti nel sito detto delle rovine oscure a khirbet Samra’, proseguendo a nord si giunge ad Al-Salt edificata sulla romana Saltus e poco ad ovest Ahl_al-Kahf anch’ essa di fondazione romana come la più settentrionale Ajlun ove poi sorse la città dominata dall’ imponente fortezza medievale Qal’at Ar-Rabad edificata nel 1184 dal condottiero Izzeddin Usama Ibn Mungidh durante la guerra di Saladino contro i crociati.

Deviando si può raggiungere Umm al-Rasas che si erge sull’altipiano con il sito sorto sul castrum romano di Mef’a ove rimangono i resti delle poderose fortificazioni e all’ interno di quattro chiese paleocristiane e oltre il quartiere esterno altre otto. Passando per Mafraq si raggiunge il vicino sito di Umm e-Jimal così chiamato Madre dei Cammelli per il traffico carovaniero, noto anche come Gemma Nera del deserto data la costruzione in basalto nero, fu centro dei nabatei del I secolo a.C. nella loro espansione a nord che vi costruirono una rete idrica con centinaia di cisterne, i romani ne fecero cittadella militare cingendola di mura e fiorì dal V secolo nel periodo bizantino con l’ edificazione di vari edifici, palazzi, quattordici chiese e una grande cattedrale , la comunità cristiana rimase anche con il dominio islamico e nel 747 la città fu devastata da un terremoto, lasciando i resti della sua storia così come si trovano a Umm_el-Jimal.

Proseguendo per le antiche città ellenistiche e romane si trova Umm Qays nota nell’ antichità come l’ ellenistica Gadara circondata da mura dal vasto sito con i resti dell’ acquedotto che va dalle Porte e l’Ippodromo per le Terme Nymphaea, il Tempio di Zeus e l’ Ipogeo con il mausoleo sotterraneo, le tombe di Modesto,dei Germani e Chairios, il magnifico teatro, le chiese paleocristiane edificate in questo luogo citato dall’ evangelista Matteo ove poco fuori si trova la grotta dove sostò Gesù. Ad Umm Qays, l’ antico fascino rimane con i resti del teatro romano occidentale, davanti è la via colonnata principale che era il centro commerciale, vicino è l’ampia terrazza che ospita un cortile, una chiesa e una basilica. Più a ovest lungo la strada colonnata del decumanus, si trovano le rovine del Nymphaeum, il complesso delle terme, un mausoleo ben conservato e i resti di quello che era l’ ippodromo.

Fu una delle città della Decapoli sorte nel periodo dell’ Ellenismo e rifiorite durante la dominazione romana come Pella nei pressi di Tabaqat Fahl, anch’essa fondata in epoca ellenistica e chiamata come la città macedone ove nacque Alessandro Magno , divenne poi centro romano nel 63 a.C. con Pompeo e fu una delle città più floride della provincia, nel vasto sito di Pella si trovano i magnifici resti della sua storia più antica e di quando divenne centro giudaico e cristiano, dopo la rivolta ebraica tra il 66 e il 70 d.C. e l’ inizio delle persecuzioni come testimoniano i resti di vari edifici e chiese. Come della più nota Pella di quel periodo rimangono anche i resti dell’ antico centro di Quwaylibah e la vicina Irbid menzionata nei testi biblici come Beth Arbel,la fortezza legionaria di Raphana e l’indimenticabile suggestione della cittadella fortificata nel deserto di Qasr-bshir.

 

Jerash

Tra tutte le cità ellenistiche e romane splende la magnifica Jerash nota ai romani come Gerasa dal vasto e suggestivo sito, indimenticabile scrigno d’ arte antica che si apre con la grandiosità delle sue immagini, si entra dall’ imponente Arco di Adriano a sud che doveva essere l’ ingresso legato alle mura, rimasto invece isolato verso il vicino grande ippodromo sorto alla fine del II secolo che poteva accogliere quindicimila spettatori.

La Porta meridionale era l’ ingresso a Jerash per chi proveniva da Philadelphia con le vicine mura costruite dai romani nel 70 d.C. dopo aver preso la città, dominato dal colle dove si erge il Tempio di Zeus si trova il Teatro meridionale del I secolo dal tremilacinquecento posti che si divideva gli spettatori con quello più piccolo settentrionale, quindi l’ affascinante scenario del Foro ovale di forma ellittica con la piazza circondata da colonne che si allunga verso la via del Cardo Maximus anch’ esso colonnato ove affacciano i più affascinanti edifici, le Terme, l’Agorà ellenista, il magnifico Tempio di Artemide dal peristilio colonnato in stile corinzio, sulla via del Cardo Maximus un tempo anch’ essa colonnata che attraversa la città, si trovano anche le successive chiese paleocristiane , quella dei santi Cosma e Damiano dai magnifici mosaici, e la più distante consacrata al vescovo Genesio del VII secolo, al centro i resti della Cattedrale sorta nel IV secolo sull’ antico tempio di Dioniso, accanto lo scenografico Ninfeo.

Dove Cardo Maximus si incrocia a nord con il Decumanus si trova l’ altro Teatro e la via colonnata verso la Porta settentrionale il decorato Tetrapilo nord del II secolo dedicato a Giulia Domna consorte dell’imperatore Settimio Severo, all’ opposto l’ altro Tetrapilo colonnato del III secolo. Anche qui sono stato altre volte, ma rimane indelebile la memoria di quel suggestivo fascino che si trova in questa indimenticabile Jerash.

 

Tra il Giordano e il Mar Morto

Verso il Giordano si apre il territorio con diversi siti_biblici , sulla sponda meridionale a sud del Wadi Kerak oltre ’Ain al-Zara , si trovano i resti di Bab al-Dhra risalenti al II millennio, la Porta del Braccio menzionata come come una delle cinque Città della pianura nella Bibbia ed identificata come la mitica Sodoma dal testo della Genesi,19, che qualcuno sostiene averne ritrovati i resti a Tal el-Hamaam .

Dai resti dell’antica città con la sua necropoli si sa che è stata devastata e abbandonata nel 2300 a.C. due secoli prima della biblica distruzione. Poco ad est del fiume si trova Al-Maghtas con il Wadi Kharrar ove sul colle Tell Mar Elias sorgeva l’antica Betania che nella tradizione biblica il profeta Elia salì al cielo, menzionato dall’ evangelista Giovanni 1:28Questi fatti avvennero a Betania oltre il Giordano, dove Giovanni battezzava” e i resti di edifici, grandi piscine intonacate con gradini per le immersioni battesimali risalgono a quel I secolo, altri al successivo periodo bizantino con una chiesa magnificamente affrescata.

A sud dal villaggio di al-Mazra’a si arriva al centro monastico bizantino di Dayr al-Qattar che conserva i resti di edifici dell’ epoca, una chiesa e i mosaici in una cappella, assieme a successive costruzioni islamiche. Con un percorso in fuoristrada si arriva a Khirbat en-Nahas dai resti di una fortezza del I millennio a protezione della più vasta miniera di rame mediorientale che qualcuno ha identificato con una le bibliche miniere di Re Salomone, procedendo per Khirbet al-Jariayeh si trovano una trentina di altri siti di epoche diverse e a Feinan resti di edifici romani, di alcune chiese e un monastero bizantini.

Proseguendo lungo il Giordano, poco prima che entrI nel Mar Morto dalla parte occidentale, si arriva a Ghor Safi identificata con la biblica città di Zoar ove sfuggendo alla distruzione di Gomorra si rifugiò Lot e le sue due figlie nella grotta di Lot divenuta santuario e in epoca bizantina vi sorse il monastero San Lot che vi si trova. Seguendo il fiume Mujib si attraversa la gola del Wadi Mujib nel suggestivo ambiente naturale della sua riserva tra spettacolari parete rocciose, deviando si giunge ad Hammamat Ma’in a sotto il livello del mare con le sorgenti Hammamat dalle cascate di acqua calda di Ma’in in un suggestivo scenario. Lungo la sponda nord occidentale del Mar Morto si arriva a Qumran popolata da una comunità monastica di Esseni dal II secolo a.C. che vi ha lasciato i suoi resti, ma Qumran è divenuta celebre quando nel 1947 furono rinvenuti i Rotoli in pergamena con antichi Manoscritti, in gran parte contenenti testi biblici e altri con gli scritti esseni che regolavano la comunità.

 

La Strada dei Re

L’ antica Via dei Re collegava il vicino oriente attraverso l’ antica Giordania e la penisola del Sinai con l’ Egitto, menzionata come Ha-Melech nel Libro biblico che racconta le vicende dell’ Esodo e quello cosiddetto dei Libro dei numeri, adoperata dai Nabatei per i loro commerci collegata alle carovaniere sulle Vie dell’incenso, divenne poi la Via Regia o Traiana Nova dei romani poi chiamata Via Maris che delimitava il limes nel deserto lungo la provincia d’ Arabia , in seguito percorsa dai pellegrinaggi cristiani in Terrasanta e poi da quelli islamici dell’ Hajj verso La Mecca in Arabia Saudita su quella che poi in epoca ottomana divenne la Strada della Ragazza Tariq al-Bint.

La via inizia dall’ antica Madaba biblica popolata dai Moabiti che nel X secolo respinse l’ invasione degli Ammoniti e i nomadi semiti Amorrei, indipendente fino alla conquista dei Macedoni di Alessandro Magno e poi centro ellenistico nel dominio seleucide fino ad essere presa nel territorio dei Nabatei per poi passare alla dominazione romana nel I secolo a.C. come una delle più fiorenti città della regione, divenne centro dell’al-Urdunn prima bizantino e poi islamico. Del periodo bizantino Madaba conserva la magnifica arte che si svela con le suggestive immagini dal Palazzo Burnt alle chiese del Profeta Elia, dei Martiri, della Vergine Maria e la chiesa S.Giorgio che conserva il magnifico mosaico che raffigurante la dettagliata mappa palestinese.

Lasciata Madaba si raggiunge il vicino Monte Nebo uno dei più antichi centri nella diffusione del cristianesimo nel IV secolo menzionato dalla pellegrina Egeria e che fu nei secoli a venire tappa sulla via aperta con il suo Peregrinatio e anch’ esso prezioso scrigno d’ arte. Il luogo biblico dove, come è scritto nel Deuteronomio 34, Dio mostrò a Mosè la Terra Santa e dove mori il profeta venerato dalle tre religioni monoteiste, con il cristianesimo a Monte_Nebo sul colle di Sīyagha venne edificata una chiesa nel IV secolo ove nel VI sorse la basilica divenuta il venerato Memoriale di Mosè, nel battistero centrale si trova un magnifico mosaico con scene bucoliche, altri simili sono in un altro battistero, mentre nella cappella Theotoko consacrata alla Madonna sul pavimento sono raffigurate simbologie cristiane ed animali.

Accanto i resti del monastero fortificato sul lato meridionale quelli di un più antico centro cinto da mura sul lato occidentale del wādīAfrit, mentre a nord del wādī Tell sula via di Na’ur si arriva al sito di Tell Hisban che fu la biblica città di Heshbon, i resti più antichi delle mura vanno dal terzo al primo millennio, poi quelli della cittadella edificata dalle tribù Moab e Ammonite tra il VII e il VI secolo a.C. , dopo il suo abbandono fu rifondata come Esbus dai romani e ne rimangono alcuni resti di edifici, divenne florida con il dominio bizantino che ha lasciato l’’ Acropoli con una basilica e un’altra chiesa a nord del colle, poi tornò dimenticata fino al periodo islamico Ayyubide quando vi sorse il vasto caravanserraglio e varie grotte adoperate come abitazioni.

Ad una ventina di chilometri verso sud lungo il Wadi el-Wala si trova il sito Khirbet di Iskander risalente all’ età del bronzo che conserva resti di mura e vari edifici.Si può proseguire nel fertile altipiano che attraversa le gole scavate dallo Zarqa proseguendo nel Wadi al-Wala e dopo Umm al-Rasas per il deserto si arriva alle le gole del Wadi Mujib, nel suggestivo ambiente del Mujib, dove si trova il sito di Lahun risalente alla fine del quatro millennio e centro nell’ età del bronzo dalle possenti mura, a periodi successivi risalgono i vari edifici e la fortezza meridionale, di epoca nabatea il piccolo tempio, poco fuori in seguito centro nabateo alcuni resti romani e successivi ottomani.

Nel Wadi Laaban ad al-Dharih si trova il sito di Khirbet al-dharih popolato dalla fine del terzo millennio con i resti di grande santuario, vari edifici e due necropoli , sul colle che domina il Wadi el-Hasa si troval’altro sito o Khirbet di et -Tannur sorto in epoca nabatea nel II secolo a.c., deviando si può raggiungere la riserva Dana in un suggestivo ambiente naturale ove era un antichissimo sito neolitico. Tra i colli desertici del Jabal Ḩumaymah e il Jabal Qalkhah accanto un tradizionale accampamento di beduini si trova Humeima che in aramaico era la città bianca di Hawara fondata dai Nabatei, a metà strada tra Petra e la costiera Aqaba occupata poi dai romani e poi bizantini fino la dominio e islamico.

Nel sito di Humeima rimangono i resti di edifici di epoca nabataea e romana, un grande forte e terme romane , cinque chiese bizantine, un palazzo islamico fortificato qasr con una piccola moschea, decine di cisterne e un acquedotto che portava le acque dalle tre sorgenti di Ras al-Naqab. La Via dei re porta sulla sponda orientale del mar Morto dove si trova nel sito di a Mukawer la fortezza giudaica Qal’atu Mkawer che domina magnificamente da un colle, edificata dagli Asmonei sotto il regno di Ianneus contro l’ espansione nabatea, distrutta dai romani nel 63 a.C. e ricostruita come Macheronte trent’anni dopo da Erode re di Giudea, fu qui che secondo gli evangelisti Marco e Matteo il figlio Antipa fece processare e decapitare Giovanni_Battista per volere della perfida Salomè. Per la vicenda è stato luogo di pellegrinaggio, dell’antica cittadella fortificata rimane ben poco, ma dall’ alto del colle si gode di una suggestiva vista sull’ambiente che lo circonda.

 

Le fortezze crociate

Ai margini della Via dei Re a Shobak si trova la poderosa fortezza crociata di Montreal fatta edificare nel 1155 da Baldovino I durante il periodo del regno cristiano di Gerusalemme a difesa delle vie carovaniere e dei pellegrinaggi in Terrasanta, sorge maestoso e solitario su un colle roccioso, più volte attaccato dalle armate di Ṣalāḥ ad-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb noto come Saladino, ha resistito a lungo fino al 1189 come raccontano le iscrizioni arabe sulle mura, nel 1260 fu nel Sultanato dominato dai potenti Mamelucchi che lo restaurarono nel secolo successivo, decorando le mura e torri con iscrizioni arabe.

All’ esterno rimangono le possenti mura fortificate con le torri, una lunga e ripida scalinata scavata nella roccia scende per il fossato, mentre all’ interno dei grandi saloni dai portali arcuati restano le rovine. Arrivando ad Al-Karak si erge la la magnifica fortezza crociata di Kerak, ma le origini del luogo risalgono ai millenni precedenti ; i più antichi resti sono l’ età del ferro , nel primo millennio all’epoca dei Moabiti era Kir-Haraseth, menzionato dai testi boblici come Charach Mouba poi venne dimenticato fino al periodo bizantino quando divenne sede vescovile e infine nel nel 1142 Payen , detto il coppiere le Bouteiller, signore della provincia crociata di Oultrejordain fece edificare il poderoso Kerak sui resti di antiche cittadelle nabatee, chiamato Crac des Moabites o Petra Deserti, dove poteva controllare tutto il traffico carovaniero.

All’ interno della cittadella si raccoglievano gli abitanti della città quando minacciata, come nel 1173 quando il governante Zengid Nureddin attaccò invano il castello che ha subito vari assedi da Saladino iniziati nel 1183, fino alla capitolazione cinque anni dopo. Tra i vari governatori della cittadella il più famoso è stato il brutale Reynald Châtillon che tradì la tregua stipulata con Saladino provocandone la reazione e la disastrosa sconfitt . Nel 1263 fu preso dai Mamelucchi egiziani del sultano Baybars, menzionato da cronisti e viaggiatori viaggiatori medioevali come nelle note dell’ arabo Ibn Battuta che ne rimase impressionato dopo averlo visitato nel 1355.

Per tutto il periodo ottomano fu governato dalle famiglie locali fino al 1840, quando il sultano egiziano Ibrahim Pasha lo conquistò danneggiandolo notevolmente. Dopo la prima guerra mondiale fu centro amministrativo britannico fino alla nascita del regno giordano e gran parte della popolazione è cristiana conservando l’ antica origine bizantina. Ne rimangono due parti distinte entrambe contenute nelle mura, ma la cittadella e la fortezza sono separati dalla città da un profondo fossato.

L’ interno con camere, saloni e corridoi a volta collegati tra loro attraverso archi pesanti e porte fino ai sotterranei che s’ aprono da una massiccia porta. L’ imponente castello è tra i più impressionanti esempi di Krak come sono chiamate le fortificazioni crociate in Palestina , un sentiero scende fino alle scale verso il cortile e le volte inferiori, un altro percorso porta al livello superiore, altre scale conducono al livello sotterraneo del cortile superiore per accedere ai più tardi complessi architettonici costruiti dopo la conquista dai Mamelucchi, con i resti di vari ambienti, una scuola coranica e una moschea adiacente.

 

Petra dei Nabatei

Seguendo l’ antica storia giordana verso sud si trova l’ indimenticabile suggestione di edificata e scavata nella roccia dai Nabatei che ne fecero splendida capitale, iniziata dopo la caduta dell’ impero dei potenti Achemenidi che si estendeva dalla Persia e travolto dall’ incontenibile avanzata di Alessandro Magno, la città nabatea estese il suo dominio su parte della Giordania con il controllo delle antiche rotte carovaniere, la rotta settentrionale sulla Via dell’ incenso che giungeva da quella che fu chiamata Arabia Felix e quelle orientali che diramavano dalla Via della seta e ad ovest il traffico con l’ Egitto.

Divenne ricca e potente e dell’ antico splendore, come prezioso scrigno di arte antica rimangono i grandioso resti dei monumenti da percorrere in un suggestivo itinerario in questa suggestiva Petra nascosta nel deserto. l’ unico accesso è la stretta gola del Siq che conduce al tempio di El Khazneh dalla facciata ellenistica intagliata nell’arenaria e noto come il Tesoro . Proseguendo si apre la città tra le pareti rocciose ove furono scavate abitazioni, tombe e templi dalle facciate decorate.

Oltre il Teatro romano si sale sull’ altura del Sacrificio ove tra due obelischi si erge il tempio al-Madhba da dove la vista spazia sulla città, da un lato sulla parete del jebel al-Khubtha si trovano le tombe più riccamente decorate, la Tomba Urna fu probabile sepolcro dell’ ultimo sovrano Aretas IV, vicino la Tomba di seta e poco distante la grande Tomba Corinzia, continuando si trova la Tomba del Palazzo che riproduce un edificio romano decorata in stile ellenistico simile al Khazneh, come nella Tomba Romana del I secolo di Sextius.

Continuando sulla lunga Via colonnata ove si erge la Porta di Traiano, si giunge al grande Tempio chiamato Qasr al-Bintconsacrato a Dushara e tutte le divinità dei nabatei. Nella parte più settentrionale si sale con centinaia di gradini al suggestivo al-Deir scavato nella roccia con la splendida facciata ellenistica del I secolo a.C. noto come il Monastero che domina il deserto e questa indimenticabile Petra.

 

Wadi Rum

Lasciando le suggestioni della splendida Petra a poca distanza si trova Beida che ne fu il centro ove sostavano le carovane a Siq al-Barid da dove si procede ne deserto per la Valle della Luna nel suggestivo Wadi_Rum, noto come Iram nell’ antichità è stato popolato fin dall’ ottavo millennio. Da quella che poi fu chiamata la meridionale Arabia Felix vi giunse la tribù dei Thamudeni che iniziarono a incidere e dipingere gli anfratti rocciosi, nel IV a.C. condivisero il luogo con i Nabatei che perfezionarono l’ arte rupestre ed edificarono alcuni templi nelle rocce, durante la dominazione romana sorsero appezzamenti agricoli per la produzione di olio e vino, inghiottiti nei secoli dal deserto e per tutto il periodo islamico fu transito di beduini.

Durante la rivolta araba contro il dominio degli ottomani nella prima guerra mondiale combattuta in medioriente, divenne la base del leggendario colonnello britannico T.E.Lawrence noto come Lawrence d’Arabia che definì il luogo “vasto, echeggiante e divino”, in seguito popolato da nomadi Zuweyda e Zalabiyya di stirpe Badawiyyn che con i Dbour, Gedman, Omran e Sweilhieen diffusi nella regione circostante si trovano con il loro accampamenti e le carovane che sopravvivono incrociando le piste del deserto per l’ Arabia Saudita.

Ricordo la tradizionale ospitalità di quei Beduini , vecchi racconti di epiche traversate e battaglie narrate da anziani che erano stati da ragazzi con El-Orens’ com’ era ricordato tra quella gente Lawrence d’Arabia e poi quando vi sono tornato per seguirne una carovaniera nel Rub’al-Khali. Sui resti di un antico edificio nabataeo si dice vi fosse la casa del condottiero britannico e un’ imponente formazione rocciosa che emerge dal deserto è chiamata Seven Pillars come il titolo del monumentale libro di Lawrence , la storia del Wadi Rum corre a ritroso cercando tra le rocce graffite i resti nabatei, in un magnifico ambiente circondato dalle dune di sabbia rose e bianche come le suggestive di Red Sand Dunes (Umm Ishrin) : There are various places in Wadi Rum where the white and red sands meet, but the most commonly visited is a dune sloping up alongside a jebel – a bit tough to climb up, great fun to run down!Umm Ishrin, salendo sull’ arco roccioso di Jebel Umm Fruth (Middle Rock Bridge/Arch) : A lower rock bridge which is featured on many tours and can be easily scrambled onto. Jebel Umm Fruth e la lunga ascensione sull’altro arco del Jebel Burdah (Big Rock Bridge/Arch) : On many tours you only view this from a distance, but it is possible to climb up to this rock bridge if you have a guide and a reasonable level of fitness. Jebel Burdah, da dove la vista s’allunga sulla suggestione del deserto mentre si tinge d’ ocra al tramonto.

Aqaba

Lasciando le suggestive immagini del Wadi Rum oltre l’ ultimo tratto di deserto verso sud si arriva ad Aqaba adagiata sulla costa del Mar Rosso , popolata fin dal quarto millennio, fu territorio degli Edomiti, citata poi come Etzyon dalla Bibbia nel Libri dei Re , nel IV secolo a.C. venne rifondata come Berenice da Alessandro Magno e divenne l’ Alia dei romani, fortificata dai bizantini, quindi dominio dei Califfati che si susseguirono dopo la conquista islamica , vide le gesta dell’ armata beduina di Lawrence d’ Arabia quando fu presa con l’ epica battglia di Aqaba. Della sua storia nella nell’ antica città costiera della sua storia rimangono i resti della chiesa di Aqaba sorta alla fine del III secolo è ritenuta la più antica della cristianità, quelli della medievale città araba di Ayla, Jazīrat Fira’wn nota come l’ Isola Faraone con i resti della cittadella edificata dai crociati e Il Forte Mamluk edificato nel XVI secolo dagli ottomani.

Attorno le spiagge affacciate sui riflessi cristallini e la barriera corallina del lungo parco marino che mutano i loro cromatismi dal blu quotidiano verso il rosa e il vermiglio del tramonto con le barche al largo e i pescatori che tornano in questa Al-Aqaba ove termina l’ ultimo lembo di questa affascinante Giordania.

© Paolo del Papa

Itinerari Medio Oriente, Giordania,Petra

Vie della Storia. Vol.Asia.Via dell’ Incenso.

 

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