La regione nord orientale indiana dell’ Assam e stata crocevia antichi percorsi, vi giungeva una delle vie dell’ Himalaya dall’ estremità orientale della maestosa catena venendo dal Bhutan da dove verso sud attraverso la regione occidentale del Bengala si collegava all’ India settentrionale. La storia dell’ Assam inizia con il popolamento nel neolitico, poi vi fu la grande migrazione di popolazioni Indoariane dal I millennio a.C. come nel resto dell’ India, mentre successivamente dalle regioni dell’ Asia orientale tra Cina meridionale, Tibet e Birmania ne giunsero di stirpi tibeto-birmane che si aggiunsero alle indoariane come antenati dei vari popoli dell’ Assam . Dalla fine del II secolo a C. vi si estese l’ impero indiano Shunga e successivamente dal secolo d.C, fu parte dei domini ad est dell’ altro vasto impero Kushan, le popolazioni furono poi riunite nel IV secolo d.C. dal primo regno storico di Davaka che alla fine del successivo si estese con il più vasto regno di Kamarupa. Durante la sua ’ epoca medioevale in Assam seguirono altri regni con diverse dinastie e si impose quella Kachari induista con il regno di Dimasa alla fine del XIII secolo, mentre in gran parte del territorio giunse il popolo dei Ahom di origine indocinese riuntiti nella confederazione che fondò l’altro potente regno di Ahom. Dal 1228 per quasi sei secoli la regione fu governata dagli Asam Raja dalla dinastia Ahom, nel XVII secolo entrò in un lungo conflitto con l’impero i Moghul concluso con l’ estensione del regno fino al fiume Manas sul confine occidentale. Nel 1817 iniziarono le i invasioni birmane dell’ Assam terminate nel 1826 con la definitiva espansione e conquista dal vicino regno della Birmania a sua volta in conflitto con la potenza coloniale britannica concluso con la sconfitta il trattato di Yandabo che concedeva il territorio nel controllo della potente compagnia East India, dal 1838 venne definitivamente annesso alla provincia del Bengala e dall’ epoca rimase come la colonia britannica dell’ Assam, separata poi dal Bengala nel 1912 fino all’ indipendenza dell’ India quando venne amministrata come provincia nord orientale di Assam. Dal 1949 divenne uno degli stati nella regione dell’ India nord orientale, diviso poi 1963 in due stati con il territorio del Nagaland. Per la sua a varietà di etnie e popolazioni negli anni settanta iniziarono i movimenti separatisti dell’Assam in vari conflitti continuati nei decenni successivi con l’ United Liberation Front di Asom per l’ indipendenza della sua popolazione e nell’ altro omonimo territorio il National Democratic Front del Boroland, mentre contro l’ immigrazione dal Bangladesh per sei anni dal 1979 l’ unione degli studenti Aasu fu la guida del conflitto antigovernativo e le insurrezioni con il movimento nazionalista per l’ Assam.
Tra fiumi e foreste
Dall’ estremità orientale dell’ Himalaya il territorio dell’ Assam si stende a sud per la valle attraversata dal corso del Brahmaputra e come suo affluente dal Bhutan attraverso le valli orientali scorre il fiume Manas in un suggestivo ambiente dalla ricca flora e fauna endemiche, a sud verso i rilievi per colline del Lushai si stende la pianura alluvionale con le vaste foreste nella valle del Brahmaputra . Il fiume si unisce ad altri affluenti e scende a valle ove emerge la grande isola di Majuli. Continua restringendosi attraverso il frastagliato altopiano di Shillong e nella regione meridionale scorre il suo affluente Barak attraverso il l territorio che ne prende nome come la vasta valle di Barak. Il regime monsonico con le sue piogge stagionali alimentano il clima tropicale e la lussureggiante vegetazione dalle pianure alluvionali e le foreste dalla ricca flora e fauna endemica, tra la grande varietà di uccelli dall’ ovest giunge picchio migratore Barholtuka dell’Himalaya così come il grande pellicano Crispus nelle paludi e laghi, habitat dell’anatra dalle ali bianche asiatica Deuhnah , tra le altre specie edemiche i berbet Hetukuka dalla gola blu e dorata nelle foreste, il grande Bucero nero bicorne e la maestosa aquila pescatrice coda lunga Kuruwa. Nel Brahmaputra e i suoi affluenti oltre ad una gran varietà di pesci nuotano i delfini Platanista del Gange, tra le varie specie di mammiferi I cervi Chital e quelli di palude qui noti come Barasinga che popolano radure ed acquitrini come il cinghiale pigmeo bengalese Nol-gahori e il coniglio dell’ Assam del genere lepre Hispidus, nei boschi e foreste è diffuso lo Zibetto delle palme, oltre le varie specie mustelidi il Tasso detto a naso di porco, tra gli alberi lo scoiattolo gigante Ratufa mentre tra i primati è diffusa la scimmia dorata di Geei. Tra i piccoli felini predatori il gatto orsino Binturong diffuso nel sud est asiatico così come il gatto dorato di Temminckii e nella foresta si aggira il più grande magnifico leopoardo nebuloso Neofelis, mentre tra gli altri carnivori di ridotte dimensioni la diffusa Mangusta asiatica, unico ad affrontare il temuto e velenoso cobra del Bengala Naja kaouthia diffuso nella foresta e radure assieme ad altri rettili come il lungo e possente Pitone reticolato. Oltre alla varietà di fauna la regione ospita tra le più grandi concentrazioni di bufali asiatici lungo i fiumi, le paludi e le radure assieme ai rinoceronti unicorni, oltre i branchi dei grandi elefanti indiani e le maestose temibili predatrici tigri reali del Bengala in un suggestivo territorio protetto dalle varie riserve e parchi dell’ Assam.
Parchi dell’ Assam
Nella regione occidentale tra il limitrofo Bhutan e i contrafforti himalayani contiguo alla riserva reale del Manas , si stende il territorio protetto dall’omonimo vasto parco nazionale del Manas che preserva centinaia di specie, sempre lungo i confini con il Bhutan attraversata dell’ omonimo fiume si trova la riserva del Bornadi che oltre alla fauna della regione ospita una gran varietà di uccelli. Poco ad est sulla sponda meridionale del Brahmaputra l’altra riserva di Laokhowa con oltre duecento specie di uccelli, vari mammiferi, bufali, rinoceronti, felini e tigri del Bengala così come lungo la riva meridionale del fiume nell’altra più vasta riserva di Pobitora e più a nord lungo le pendici himalayane il santuario faunistico del Sonai Rupai. Una simile e gran varietà di fauna endemica è ospitata nel territorio più occidentale dalla riserva di Chakrashila, mentre continuando lungo i contrafforti himalayani orientali si trova il parco nazionale di Nameri che ospita anche le maestose tigri del Bengala e si estende nel limitrofo Arunachal Pradesh nell’ altro parco di Pakke con la riserva della tigre. Non distante si apre la riserva degli elefanti di Kameng che oltre ai branchi dei maestosi elefanti asiatici ospita la fauna della regione e attraverso il fiume Kameng oltre il confine nel limitrofo Arunachal Pradesh il suggestivo territorio continua nella riserva di Eaglenest ove si concentra una gran varietà di uccelli tra le foreste così come nel vicino santuario di Sessa. Verso l’ estremità nord orientale dell’ Assam tra il Brahmaputra a nord e il l fiume Dibru a sud il territorio è protetto dal parco nazionale Saikhowa di DIbru tra le lussureggianti foreste umide, radure umide e tra le più vaste foreste palustri asiatiche popolate dalla variegata fauna del Dibru , simile a quella ospitata ad est tra le foreste pluviali nella più estesa riserva di Dehing Patkai . Scendendo per la regione centrale sulla sponda settentrionale del Brahmaputra, si stende il parco nazionale di Orang nella pianura alluvionale attraversata da fiumi tra paludi e foreste popolato dalla variegata fauna endemica dell’ Orang, ma tra tutti i parchi e le riserve naturalistiche dell’ Assam emerge magnificamene il vasto e suggestivo Kaziranga che per la sua varietà ambientale, la ricchezza di flora e fauna è stato proclamato patrimonio naturalistico Unesco.
Kaziranga
La storia del Kaziranga inizia nel XIX secolo come riserva forestale coloniale britannica, con l’ indipendenza indiana riserva faunistica e poi parco nazionale Kaziranga nel 1974 tra i più estesi e popolati da fauna endemica nella regione indiana e che lo ricordo come il più affascinante . Nella sua vasta distesa tra praterie, paludi e fitte foreste il territorio del Kaziranga oltre che dal Brahmaputra è attraversato dai fiumi Diphlu, Mora e Dhansiri in un suggestivo ambiente dal clima tropicale con le stagionali piogge monsoniche che alimentano la lussureggiante vegetazione popolato dalla varia fauna del Kaziranga con gran parte di specie endemiche ed ad alcune rare . Numerose e varie specie di pesci nei fiumi, lagune e paludi tra le radure e foreste altrettante di rettili, lucertole, tartarughe, serpenti diversi e coccodrilli con il più diffuso dell’ endemica specie Gharial, tra le varie specie di tartarughe l’ endemica testuggine bruna Manouria delle foreste asiatiche e la più rara tartaruga a tetto d Sylhet , nelle radure si trova Il possente pitone delle rocce Molurus e tra i rettili più lunghi al mondo Il grande e predatore pitone Reticulatus , oltre ad altri serpenti più comuni ospita la vipera di Russell dal veleno micidiale così come quello del Krait blu, Il più lungo e temuto serpente velenoso cobra reale indiano oltre il più raro e di minori dimensioni cobra Naja . A centinaia le specie di vario genere e dimensioni degli uccelli tra acquatici, rapaci, stanziali e migratori, alcune endemiche e rare come l ’ uccello tessitore di Baya , la due specie dei passeri Timaliidae di Jerdon e di Marsh nelle paludi, il pigliamosche dalla gola bianca Chat e anch’ esso di ridotte dimensioni il parrocchetto dal petto nero, nelle praterie l’ uccello dell’erba Shoenicola striata qui endemico come la grande otarda indiana , tra tutti di grandi dimensioni il Bucero avvoltoio incoronato e dalla simile specie il più raro il Bucero bicorne indiano pezzato. La ricca e varia fauna del parco più delle altre suggestiona per i mammiferi del Kaziranga con una quarantina di specie endemiche e rare, tra i primati le piccole scimmie Loris bengalese nelle foreste, I langur dorati di Gee , i più grandi e rari gibboni del genere Hoolock anch’ essi qui endemici come i macachi dell’ Assam che animano la fitta vegetazione assieme allo sciamare degli uccelli e il planare dei multicolori scoiattoli volanti. Nel sottobosco e le radure oltre l’ orso bradipo labiato si trovano altre specie endemiche come il curioso pangolino cinese simile a quello della stessa specie noto come pangolino Indiano squamoso, assieme a quelli di minori dimensioni il grande Zibetto indiano , oltre vari roditori tra i mustelidi e tassi il Furettto cinese, predatore di serpenti e roditori la mangusta grigia indiana leggendaria nemica dei cobra. Tra i piccoli felini predatori il gatto della jungla e paludi, che condivide l habitat con il gatto pescatore di simili dimensioni del così detto gatto leopardo per i suo aspetto , tra i canidi diffusi la volpe indiana del Bengala simile a un lupo predatore come il più grande sciacallo dorato. In questo magnifico ambiente ricordo il suggestivo percorso a dorso di elefante con le lagune popolate dai bufali d’ acqua asiatici e per le praterie tra branchi dei grandi cervi palustri Barasingha che pascolano assieme a quelli rossi indiani Muntjac , i più piccoli e rari cervi Sambar e oltre specie di cinghiali i possenti bisonti indiani Gaur. mentre dall’erba alta appaiono le mandrie dei rari rinoceronti giavanesi, se ne avverte la presenza nascosta e poi solitarie compaiono le maestose tigri del Bengala a sugellare gli indimenticabili spettacoli del Kaziranga.
Cultura e tradizioni
La variegata popolazione dell’Assam si è storicamente formata tra quelle più antiche indoariane e tibeto birmane con le più recenti indiane sintetizzando culture e tradizioni religiose, oltre al più diffuso Induismo in gran parte legato alla dottrina del Vaishnavismo, un terzo della popolazione è convertita all’ Islam fin dal XIII secolo, come terza fede i ntrodotta da missionari portoghesi nel XVII secolo segue il Cristianesimo, mentre tra le comunità dell’ omonima popolazione rimane l ‘ antica tradizione religiosa Ahom fondata sul culto degli antenati , divinità e spiriti con pratiche sciamaniche simile all’animismo Ban Phi indocinese dalle simili origini. Oltre le religioni le tradizioni si sono integrate nella cultura dell’ Assam , tra le varie lingue ancora usate in alcune comunità, oltre la Banja bengalese diffusa da qui alla limitrofa regione e gli idiomi del Boro con i suoi dialetti riunificati, è divenuta ufficiale in Assam la lingua Asamya di origine indo ariana espressa con il proprio alfabeto nella scrittura che fin dall’ epoca medioevale ha prodotto la letteratura Assamese. Legato alle varie tradizioni è anche l ’ artigianato nella lavorazione dei metalli ed ottone, con alcuni oggetti dalla sacralità simbolica come il vassoio per offerte Xorai , la raffinata fattura di gioielli, varie realizzazioni in legno e bambù, ceramica e terracotta, la tessitura in cotone, i decorati Gamosa usati anche nelle cerimonie, oltre quella nei vari pregiati tipi della seta Assam anche per la confezione degli abiti tradizionali con l abbigliamento femminile in cotone o seta nei colorati Mekhela , mentre in quello maschile con tuniche ed altri tessuti è distintivo il copricapo conico Jaapi in bambù decorato. Dalla più antica alle forme più recenti la cultura si esprime anche nella musica dell’ Assam , indigena, sacra devozionale e popolare che assieme alle danze accompagna le varie feste e cerimonie tradizionali, oltre a quelle hindù praticate in tutta l’ India, tra le più diffuse e suggestive quelle nelle grandi tre feste del Bihu che celebrano le stagioni agricole tra le varie popolazioni, per i Boro l’ inizio del nuovo anno in aprile è celebrato nel Bwisagu consacrato all’ antica divinità Burãh Bãthou e il culto degli antenati, mentre il popolo Deshi celebra la semina con la grande festa del Beshoma. Le comunità dei Mising all’inizio della primavera celebrano i riti agricoli e le risaie con le cerimonie dell’ Ali Ai Ligang accompagnate dalle danze Gumrag e il popolo Kachari dei Sonowal di stirpe tibeto birmana ogni due anni raduna le sue comunità per celebrare Shiva nella danza rituale del Bohuwa.
Popoli dell’ Assam
Tra le varie popolazioni dell’ Assam, parte sono di antica origine simile alle varie dell’ Indocina legate tra loro da idiomi delle lingue austroasiatiche Mon-Khmer, dalla storia, cultura e la tradizionale società matriarcale si trovano comunità del popolo Khasi in gran parte diffusi nel limitrofo Meghalaya orientale come quello di simile stirpe dei Pnar qui chiamati Jaiñtia, mentre le popolazioni più diffuse nella regione sono quelle Bodo-Kachari di origine tibeto birmana, storicamente divisi in grandi confederazioni tribali. In gran parte popolano il limitrofo stato indiano del Tripura che ne prende nome, ma anche in Assam si trovano alcune comunità dei Tripuri discendenti popolazione che dominò parte della regione nord orientale indiana con il regno di Twipra , dalla società tradizionale fondata su clan nei vari villaggi e comunità legati tra loro dalla lingua Kokborok e comuni tradizioni dalle più antiche animiste poi sintetizzare nell’induismo, mentre il solo clan Uchai è convertito al buddismo, la cultura Tripuri si esprime in tutte le sue manifestazioni dalla vita sociale all’ abbigliamento, dalla musica e danze alle cerimonie. La regione territoriale autonoma del Bodoland nord occidentale prende nome dall’antico popolo dei Bodo noti anche come Boro dalla società tradizionale divisa in dodici grandi clan Aroi che governavano i rispettivi territori con villaggi di agricoltori tra risaie e piantagioni di betel, legati tra loro dalla cultura Boro che in parte mantiene le antiche tradizioni un tempo fondate su quella religiosa del Bathou dalle varie divinità poi integrate all’ induismo con il Boro Brahma Dharma nella tradizione dello Scivaismo. Nella storica regione centrale è rimasto a lungo separato il Dimaraji come dominio tra le più antiche popolazioni di stirpe Bodo-Kachari dei Dimasa che vi fondarono ed estesero l’ omonimo regno induista medioevale del Dimasa , rimasto loro territorio tradizionale dalla società divisa nei clan maschili patriarcali sengphong e femminili jalik tra le dodici terre sacre daikho, ove sorgono gruppi di case tradizionali Nohlai riuniti nei villaggi Raji, governati da un capo Khunang assistito da due funzionari Dillik e Daulathu. In gran parte dei villaggi sono mantenuti i costumi tradizionali, così come le varie cerimonie matrimoniali, funebri e religiose che si esprimono con canti e danze. L’altro regno medioevale Chutia di Sadiya dall’ Assam si estendeva al limitrofo Arunachal Pradesh, rimasto territorio del popolo Chutia con le comunità in villaggi dalle famigli riunite in clan mantenendo antiche usanze e l’abbigliamento tradizionali, a lungo legati al culto delle divinità supreme Kundimama maschile e Kechaikhati femminile simile alla religione ancestrale tribale dei Bodo-Kachari, officiato dalla casta sacerdotale Deuris, dalle tradizioni rimaste nel sincretismo con l’ induismo che si manifesta nella ritualità tribale legata a pratiche tantriche derivate dalle hindu del Vaishnavismo fondamento delle varie suggestive cerimonie. Nei territorio orientali, storicamente legato al popolo Chutia, quello dei Deori ne ha conservato cultura e tradizioni religiose, dalla società divisa in quattro grandi tribù Dibongia, Borgoya, Tengaponiya e Pator-goya a loro volta divise in vari clan legati da medesime tradizioni e la propia lingua Deori. Nell’ Alto Assam dei Bodo-Kachari sono parte le comunità dei Moran che popolano il territorio fino al Arunachal Pradesh, mentre quelle dei Mech sono diffuse anche in Nepal e Bengala occidentale. In una vasta regione tra l’ Assam e il Meghalaya ha in gran parte conservato identità e antica cultura tribale il popolo dei Tiwa divisi tra le comunità delle colline e delle pianure, legati da storia, cultura, tradizioni e la propia lingua Tiwa ,dai diversi territori tribali Phoit e Dilok con clan esogami e il proprio sacerdote Loro che li governa. Le tribù delle colline sono divisi in dodici clan dalle famiglie a discendenza mista matrilineare e patrilineare, una parte mantiene l’antica tradizione religiosa fondata sul culto delle divinità locali, l’altra è più recentemente convertita al cristianesimo, mentre la società è fondata sui sette antichi villaggi dall’ autorità tribale e religiosa ove si tengono le varie cerimonie che riuniscono le comunità. I Tiwa delle pianure popolano Il territorio meridionale nella valle del Brahmaputra, a differenza degli altri hanno adottato la lingua ufficiale assamese e la religione tradizionale sintetizzata con l’ induismo conservando ritualità e cerimonie, tra tutte ogni cinque o sei anni in estate si tengono le gradi e suggestive cerimonie del Wanshuwa nei villaggi di Amkha e Marjong, mentre ogni anno nei costumi tradizionali varie comunità si riuniscono per la grande fiera del Jonbeel Mela celebrando i raccolti.
Guwahati
Adagiata sul Brahmaputra la grande città di Guwahati conserva parte della sua storia come centro religioso e di pellegrinaggi induisti nella regione, seguendo il fiume per i quartieri settentrionali di Guwahati rimangono i resti di fortificazioni, edifici e templi dell’ antico centro di Durjaya che dal X al XII secolo fiorì come la capitale del regno di Kamarupa con la dinastia Pala. Sulla sponda settentrionale da un più antico centro sacro hindu nella prima metà del XVIII secolo venne edificato il tempio di Dirgheshwari consacrato a Durga, animato da fedeli e pellegrini per le grandi cerimonie annuali della Durga Puja, continuando lungo il Brahmaputra si trova il tempio di Doul Govinda recentemente rifondato ed ampliato come lo si trova , oltre gli altri di Janardan e Mani-Karneswar, consacrato a Shiva si trova il più grande tempio Devaloya di Rudreswar completato nel 1749. Sulla sponda settentrionale nel 1729 fu edificato il tempio di Aswaklanta consacrato a Vishnu e alle sue incarnazioni animato da fedeli e pellegrini nelle feste cerimoniali del Janmashtami e Ashokastami, così come nell’ altro centro di pellegrinaggi anch’ esso con il santuario di Vishnu nel tempio di Asvakranta . Scendendo per le vie del centro che diramano dall’ animato bazaar di Uzan ove affacciano vari edifici si trova il grande e venerato tempio di Ugratara consacrato alle varie manifestazioni di Shiva nel 1725, dai quartieri occidentali sul colle Nilachal si erge il tempio di Kamakhya fondato in epoca medioevale e ampliato nel XVI secolo consacrato dall’ induismo tantrico alla venerata dea madre Kamakhya come grande centro di pellegrinaggi il vasto santuario di Kamakhya si stende per vari sacri edifici nello stile tradizionale con quelli dedicati alle dieci manifestazioni divine Mahavidya, oltre le altre ricorrenze hindù a metà giugno durante la stagione dei monsoni vi sono celebrate le grandi cerimonie dell’ Ambubachi Mela. Legata alla mitologia hindu dal Brahmaputra emerge l’ isola Bhasmachal di Umananda , nota anche come l’ isola del Pavone ove nel 1694 consacrato a Shiva vi fu edificato l’ omonimo tempio di Umananda devastato da un terremoto nel 1867 fu ricostruito ed ampliato come lo si trova meta di pellegrinaggi. Sul colle di Chitrasal si erge il tempio di Navagraha frequentato dai pellegrini come uno dei nove santuari dei celestiali diffusi in altre regioni, sulla sponda meridionale del fiume si trova il tempio di Sukreswar sull’omonimo colle salendo per una lunga scalinata, verso i quartieri occidentali su un poggio che li domina anch’ esso consacrato a Shiva si erge il tempio di Lankeshwarì, verso la periferia sud orientale su un antico e sacro sito cerimoniale a metà del XVIII secolo è stato edificato il tempio di Basistha dal venerato santuario.
Lungo il Brahmaputra
Uscendo da Guwahati poco ad ovest lungo la riva settentrionale Brahmaputra si trova la storica città di Hajo grande centro di pellegrinaggio induisti e buddisti dai vari venerati santuari templi, tra gli altri il tempio di Kedareswar sul colle Madanachal consacrato a Shiva, mentre sull’ altro colle di Moniku, fondato su un più antico del VI secolo nel 1583 si erge l’ Hayagriva Madhava con il suo santuario centro di pellegrinaggi sacro anche al buddismo, poco distante il sacro sito islamico con la venerata moschea detta la Mecca di Powa. Dalla valle del Brahmaputra e i contrafforti himalayani a nord si stende il distretto di Sonitpur In un suggestivo territorio che a valle delle pendici montuose è protetto dalla riserva di Sonai Rupai e continuando per l’ estremità settentrionale del distretto dal grande parco nazionale di Nameri dalla ricca fauna endemica e che si estende nel limitrofo Arunachal Pradesh con la riserva delle tigri reali bengalesi di Pakke, .Scendendo lungo il Brahmaputra dalla sponda settentrionale si apre il parco nazionale di Orang anch’esso popolato dalla variegata fauna endemica, Per l’ altra sponda meridionale la riserva faunistica di Bura Chapori e seguendo il corso il corso del fiume si trova la storica e grande città di Tezpur che ha conservato il suo passato di centro culturale induista con i vecchi edifici e templi, dai mitologico colle di Agnigarh con i suoi padiglioni che salgono dal fiume all’ atro a nord colle ove consacrato a Shiva si erge tempio di Mahabhairav. Continuando sul corso del Brahmaputra si apre il distretto di Jorhat nel territorio centrale della valle anch’ esso dal suggestivo territorio tra lussureggianti foreste in parte protette dal parco di Hoollongapar , noto anche come la riserva di Gibbon per ospitare il raro gibbone di Hoolock, oltre le molte specie tra rettili, uccelli e mammiferi nella ricca e variegata fauna dell’ Gibbon e per il limitrofo distretto di Nagaon si può raggiungere il non distante vasto e spettacolare parco nazionale del Kaziranga. Parte del distretto è modellato dalle piantagioni di tè attorno a villaggi di popolazioni originarie e in gran parte migrate, note come le tribù del tè Adivasi rurali tra le più numerose nella regione ove tra le altre si è diffusa dottrina induista Vaishnavita predicata dalla setta Ekasarana che qui hai suoi centri sacri preghiera come il venerato santuario Naamghar di Dhekiakhowa Bornamghar, mentre all’altra dottrina dello Shaktismo tra gli altri è dedicato il tempio Devalaya di Burhi Gosani consacrato all’ emanazione di Durga. Dalla città di Jorhat capoluogo del distretto i traghetti fluviali portano alla grande Isola di Majuli con oltre centoquaranta villaggi popolati da varie comunità di origine tribale in gran parte del popolo Mising che vi conserva antichi costumi e tradizioni, come centro del Vaishnavismo induista nella regione alla fine del XVI secolo nell’ isola venne fondata la comunità monastica dei Bhakat ospitata nel Satra di Dakhinpat frequentata da fedeli e pellegrini assieme agli altri Satra dell’ isola, tra gli altri ambienti fluviali vi si stende la lussureggiante foresta di Molai che oltre a varie specie endemiche ospita rinoceronti, elefanti e tigri. Verso est nello storico distretto di Sivasagar il variegato territorio orientale lungo il Brahmaputra è protetto dalla riserva di Pani Dihing che oltre alla fauna endemica ospita una gran varietà di uccelli, tra centri e villaggi si trovano le diverse comunità di varie popolazioni tradizionali dell’ Assam che vi conservano parte degli antichi costumi e tradizioni. Il distretto prende nome dalla capitale nella città di Sivasagar che conserva edifici e templi di quando fu una delle fiorenti città durante il lungo regno di Ahom , tra gli altri rimangono poco fuori dalla città I padiglioni reali del Rang_Ghar hanno lasciato i loro resti poco fuori dalla città come quelli del grande e sontuoso palazzo Talatal Ghar e non distante ad est rimangono gli edifici di una delle capitali del regno nella città di Garhgaon, ove sugli altri dal XVIII secolo si staglia il grande palazzo reale di Kareng. Il percorso nella valle del Brahmaputra continua ad est attraverso il distretto di Dibrugarh disteso dalla sponda settentrionale del fiume anch’ esso popolato da diverse etnie nei centri e villaggi tra le piantagioni di tè e capoluogo ne è la citta di Dibrugarh che conserva alcuni edifici e templi induisti della sua storia, estesa come centro industriale indiano nord orientale oltre ai giacimenti petroliferi e di gas, con la sua stazione snodo della vasta rete ferroviaria indiana nord orientale Nf Railway che la collega a tutti gli stati della regione. Dalle grandi piantagioni di tè che la circondano con i vari villaggi
, il territorio si stende tra lagune, paludi e foreste attraversato dal fiume Dibru protetto dal parco nazionale del Saikhowa con la lussureggiante foresta che ne prende nome dalla ricca flora e fauna endemica del Dibru in un magnifico ambiente naturale con la non distante suggestiva riserva di Borajan che continua all’estremità nord orientale nella valle del Brahmaputra per il limitrofo distretto del Tinsukia ove fino all’ Arunachal Pradesh si estende l’ altro grande parco nazionale di Dehing Patkai con la vasta foresta pluviale anch’ essa popolata dalla variegata ed endemica fauna., l’ itinerario lungo il corso del Brahmaputra e la sua valle termina nella città di Tinsukia da dove continuare per le storiche regioni dell’ Arunachal Pradesh e Nagaland
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