Come una tra le regioni protagonista della storia e cultura indiane, l’ Andhra Pradesh si stende a sud dell’Orissa e del recentemente separato Talangana, ad est dal territorio orientale del Karnataka con la costa affacciata sulla baia del Bengala a nord del Tamil Nadu,
Antico Andhra
La storia dell’ Andhra Pradesh più antica è narrata nell’ epica del poema Mahābhārata come la regione di Andhra ove nel VII secolo a.C. dal territorio vasto impero Maurya, si rese indipendente e si impose il locale e grande regno di Asmaka come il più meridionale dei sedici primi stati indiani Mahajanapada , mentre si diffondeva la tradizione religiosa fondata sui sacri testi Veda come prima forma dell’ antico induismo e brahmanesimo. Dal Deccan la dinastia Satavahana vi estese parte del suo territorio dal II secolo a.C. per i quattro successivi e al suo declino si imposero regni locali fino all’ ascesa della dinastia Ikshvaku di Vijayapuri dalla tradizione vedica shivaita e poi legata anche al buddismo, lasciando imponenti templi e stupa nel sito di Nagarjunakonda. Dal VI secolo di stirpe Chola Choda la dinastia Velanati si impose nell’ Andhra governando la regione fino al XII nel dominio del Telugu Choda, fiorendo di commerci furono edificati centri e città divenendo grande centro culturale con i primi autori della letteratura Telugu medioevale , l’ arte e la grande architettura dravidica di stile Nagara dal monumentale e decorato aspetto dei templi. Tra gli altri nella sacra città di Alampur meta di pellegrinaggi induisti, risalenti al VII secolo i nove maestosi templi Navabrahma di Shiva nello stesso periodo e stile, consacrato alla dea manifestazione dell’ energia cosmica il tempio Jogulamba e poco distante dal IX secolo per i due successivi furono edificati gli altri templi Papanasi anch’essi centri dello Shaivismo. Entrato nei domini dell’ impero Chalukya occidentale dal XII secolo al successivo si imposero i loro feudatari della dinastia Kakatiya continuando a mantenerne la cultura ed arte assieme alla raffinata architettura Kakatiya in una sintesi degli stili Dravidico e Nagara, nella storica città di Hanamkonda al XII secolo risale Il tempio dai mille pilastri di Rudreswara consacrato Shiva , Vishnu e la divinità solare Surya, distrutto dagli invasori musulmani e restaurato nello stesso periodo su un colle il tempio jainista Padmakshi. Poco fuori anch’ esso su un colle il più antico tempio di Bhadrakali consacrato alla venerata dea che sorge nei pressi della capitale Kakatiya nella città di Warangal che tra gli altri templi ed edifici dell’ epoca ha lasciato i suoi resti il forte di Warangal con il tempio di Shiva, il palazzo Kush Mahal e il monumentale portale Thoranam. Con la fine della dinastia Kakatiya nel 1370 la regione entrò nei domini dell’ impero Vijayanagara induista e dopo aver respinto numerosi attacchi musulmani la capitale fu conquistata dal sultanato di Delhi che si estese nella regione reclamata poi dalla dinastia induista Musunuri dei Nayak governandola per mezzo secolo fino alla riconquista islamica dal Deccan del sultanato di Golconda con la dinastia Qutb Shahi mentre la società e cultura dell’ Andhra andava mutando con la diffusione dell’islamismo. Con l’ascesa del vasto impero Moghul esteso in gran parte dell’ India, il sultanato di Golconda nel 1687 fu invaso durante il regno di Aurangzeb e alla sua morte dopo un trentennio ceduto in parte al governo della compagnia britannica East India , divenendone poi parte del vasto impero anglo indiano British Raj rimanendovi fino all’ indipendenza nel 1947. Cinque anni dopo fu creato lo stato dell’ Andhra come parte dell’ Hyderabad e dalla simile storia il Telangana in quello di Madras, mentre con varie manifestazioni popolari si affermava il movimento del Telangana per l’ indipendenza dal nuovo stato unificato dell’ Andhra Pradesh e solo dopo decenni, rivendicazioni varie coalizioni parlamentari si giunse all’ Act 2014 del congresso indiano per l’ organizzazione territoriale che dall’ Andhra Pradesh ha separato come autonomo stato il Telangana.
Parchi e riserve
Il territorio dell’ Andhra Pradesh è disteso su parte del vasto altopiano del Deccan e la catena orientale dei monti Ghat , mentre ad est sul golfo del Bengala si allunga l’ estesa costa dell’ Andhra , suggestivi ambienti naturali tra rilievi, vallate e foreste percorse dai fiumi dalla lussureggiante vegetazione e la ricca fauna , dalla gran varietà di uccelli stanziali e migratori e diverse specie endemiche di mammiferi, tra le varie iene, antilopi, sambar, tigri bengalesi e leopardi indiani in parte protetta da riserve e parchi nazionali. All’ estremità settentrionale della costa le due riserve per gli Uccelli di Telineelapuram e Telukunchi nel distretto di Srikakulam, poco a sud la riserva di Kambalakonda popolata da una variegata fauna tipica dei monti Ghat orientali, concentrata all’ interno nel parco zoologico intitolato ad Indira Gandhi , dal simile ambiente e fauna non distante ad ovest tra i colli del Godavari il parco nazionale di Papikonda. Tra la ricca vegetazione e foresta di mangrovie sul delta del fiume Godavari , con varie specie di uccelli e altra fauna si apre la riserva di Coringa, continuando per la pianura costiera centro settentrionale si trova l’altra riserva del Krishna. Dove il delta del Godavar si estende con quello del fiume Krishna sulla costa dell’ Andhra nel territorio limitrofo si apre il vasto lago Kolleru collegato da canali ai due fiumi in un suggestivo ambiente popolato da una gran varietà di uccelli migratori e stanziali protetti dalla riserva del Kolleru. Lasciando la costa verso il territorio centro occidentale lungo il confine con il Karnataka, il distretto di Kurnool ospita la riserva naturale e faunistica di Rollapadu, proseguendo nel distretto Tiruvallur con poco al largo l’ isola Sriharikota si apre la grande laguna costiera di Pulicat dalla variegata flora e fauna e numerose specie di uccelli nell’ omonima riserva del Pulicat, scendendo all’ estremità sud occidentale della regione tra foreste e suggestive cascate l’ambiente è protetto dalla riserva del Koundinya anch’ essa popolata dalla consueta fauna e una concentrazione di elefanti.
Popoli e cultura
La regione è in gran parte terra del popolo Telugu di stirpe dravidica legato da storia, tradizioni e i dialetti con i più diffusi Godavari e Telangana dalla loro antica lingua Telug espressa nella forma di scrittura di origine dravida brahmica Telugu tipi che, dalla prima forma religiosa con la traduzione dell’ antica epica indiana e i testi Purana, ha redatto nei secoli la propria letteratura Telugu .Oltre al più diffuso e dominante induismo assieme ai culti popolari delle divinità Gràmadevata nei villaggi, tra le altre tradizioni religiose dell’Andhra delle più antiche rimangono ridotte minoranze buddiste, jainiste e Sikh, con la diffusione islamica all’ epoca del dominio Moghul e i vari sultanati discendono le comunità musulmane dell’ Andhra dalla cultura e tradizioni proprie, edificando nei secoli i loro centri religiosi e moschee. Il cristianesimo iniziò a diffondersi con la conversione di alcune famiglie della casta Reddy all’ inizio del XVIII secolo e in epoca coloniale britannica nella regione costiera del Circar settentrionale, in gran parte protestanti ed anglicani ne discendono le comunità dei cristiani Kraistava che mantengono culti e tradizioni nelle loro diocesi, chiese e cattedrali. La cultura Andhra per popolazione, storia e tradizioni è simile a quella del recentemente separato Telangana come stato, si esprime anche nei costumi e nell’ abbigliamento tradizionale con l’ antico scialle Uttariya sulle spalle, avvolto attorno alla vita e le gambe il Dhoti in cotone o seta ricamato o come una gonna il sarong Lungi maschile più diffusa l’ ampia e lunga tunica Kurta indossata anche dalle donne come Kurti assieme al sari tradizionale Chanderi, mentre per le giovani prima del matrimonio o le cerimonie il più elaborato Langa voni decorato, completano i costumi femminili gioielli, colane, bracciali, orecchini in oro e argento. Dalle antiche origini le forme del teatro Telugu popolare e le rappresentazioni del più moderno prayoga, diffuse le tradizionali rappresentazioni teatrali con marionette Tholu_bommalata con le storie del Mahabharata, Ramayana e altri poemi epici. La musica dell’ Andhra nei vari generi con le forme tradizionali accompagnano le cerimonie con i variopinti costumi nelle danze Andhra come tra le più suggestive manifestazioni popolari. Tra le varie la più antica e classica Kuchipudi diffusa in altre regioni come spettacolare rappresentazione teatrale che narra la vita di Krishna e storie mitologiche, l’ antica cerimonia danzante Veeranatyam che celebra il coraggio, la devozionale Gullù per invocare la divinità della pioggia e i raccolti con i danzatori in suggestive acrobazie. Un tempo eseguita a corte e nei templi le Vilasini Natyam, per feste e matrimoni le donne in cerchio cantano le lodi alle divinità danzando nella Dhimsa con i costumi tradizionali, nei villaggi i canti devozionali Burrakatha che narrano le antiche storie suonando e danzando. Musica, danze e le diverse rappresentazioni accompagnano le varie cerimonie religiose e popolari nelle feste dell’Andhra in parte comuni al resto dell’ India induista, a gennaio si celebrano le cerimonie del Sankranti consacrate alla divinità solare Surya tra feste, decorazioni e canti, l’ inizio dell’anno Samvatsarādi è celebrato nella tradizione induista del capodanno Ugadi decorando le porte con foglie di mango torana e i pavimenti con i tradizionali disegni Kolam colorati, si regalano nuovi abiti e viene osservata la carità ai poveri, banchettando assieme con il pachadi per poi pregare nei templi. Nello stesso periodo ad aprile si celebra il Rama Navami per la discesa dell’ avatar di Vishnu, con i canti narranti Kirtan se ne recitano le mitiche storie e l’ epica Rāmāyaṇa assieme agli antichi canti devozionali Bhajan con le musiche che accompagnano le ritualità e la puja dell’ Aarti. Consacrate a Krishna e altre divinità tra luglio ed agosto le cerimonie in una delle feste del’ Ekadashi , seguita poco dopo da quelle in onore della venerata dea Lakshmi nella festa del Vratam con varie ritualità ed offerte in gran parte celebrata dalle donne per invocare ricchezza, prosperità e fertilità dalle otto manifestazioni Ashta di Lakshmi. Nello stesso periodo estivo la mitica nascita di Ganesh è celebrata nella festa del Chaturthi con le statuette in argilla della divinità nelle case e le raffigurazioni su decorati palchi Pandal per le strade, le cerimonie sono accompagnate da canti devozionali e preghiere osservando Il digiuno Vrata , le ritualità del culto Mahaprasāda seguite dalle offerte alle divinità di cibi consarati Prasada, culminando il decimo giorno con la processione recante la figura di Ganesh tra musiche e canti per immergerlo nell’ acqua nel rito visarjan. Come in tutte le regioni indiane In autunno si celebra il Navaratri cons
acrato a Durga per nove giorni tra varie cerimonie, rappresentazioni, canti e danze fino all’ ultimo giorno che culmina nelle altre cerimonie del Vijayadashami , seguita poco dopo dalla grande festa delle luci Diwali che celebra il ritorno delle divinità Rama e Sita assieme alla mitica vittoria di Krishna sul malvagio sovrano Narakasura con cerimonie e riti accompagnati da processioni, canti e danze. La grande festa induista del Pushkaram sulle sponde dei dodici sacri fiumi indiani, nell’ Andhra e Telangana si celebra lungo il Godavari con cerimonie e riti per il culto degli antenati, praticando la carità Daana, musica e danze devozionali, i sacri bagni Snana nel fiume, la recita dei mantra Japa, le pratiche di meditazione Archana e la Dhyāna comune anche al buddismo e nel 2015 l’ ultimo e più grande Maha Pushkaram del Godavari celebrato ogni 144 anni.
Srikakulam
la regione costiera dell’ Andhra si allunga sul litorale orientale indiano Coromandel tra città e villaggi affacciati sulle varie spiagge, all’estremità nord orientale tra l’ interno e la costa si stende la regione dell’ Uttarandhra con all’ estremità settentrionale il distretto Srikakulam che fu antico centro buddista lasciandone i resti, tra tutti i più imponenti di Sālipetaka, nel sito di Salihundam sulla sponda destra del fiume Vamsadhara edificati tra il I e il III secolo d.C. nello stile dell’ epoca, Salihundam si stende su varie terrazze dallo stupa centrale da dove diramano gli altri in mattoni e scavati nella roccia, decorati da rilievi, iscrizioni e statue, oltre raffigurazioni, buddiste, jainiste e altre divinità esposte nel museo. Dall’ antico centro di Chicacole si è estesa la città di Srikakulam sul fiume Nagavali ove si erge candida un’ alta statua del Buddha, tra i suoi storici edifici e santuari induisti dal VII secolo, consacrato alla divinità solare Surya come il venerato Suryanarayana si erge il tempio di Arasavalli nello stile kalinga con il sacro stagno Pushkarini per i bagni rituali ove il culto solare è aperto ad ogni religione e cultura nell’ imponente tempio con le decorate sale del Suryanarayana in una mistica atmosfera, dopo la devozione alle raffigurazioni delle divinità i fedeli ottengono il flusso Darshan del Sole per venerare Surya. Continuando nel distretto di Vizianagaram per la costa settentrionale si trovano i resti di antichi centri con templi buddisti e jainisti nel sito di Ramateertham, il monastero Gurubhaktalukonda, gli stupa di Ghanikonda, I templi rupestri jainisti affrescati di BodhiKonda e alla divinità induista è consacrato l’antico tempio di Rama decorato ove nelle nicchie kavacha d’argento si trovano le raffinate raffigurazioni delle divinità, vicino il più recente tempio di Shiva ove si celebrano le cerimonie del Navaratri animate da fedeli e pellegrini.
Visakhapatnam
Adagiata sulla costa settentrionale Visakhapatnam anche nota come Vizag si è estesa come la più grande e popolata città dell’ Andhra, dalla lunga storia Iniziata da un antico centro di fondato nel VI secolo a.C. nella vasta regione Kalinga, entrata poi nei domini del grande Maurya con il regno di Ashoka grande diffusore del buddismo. Nel II secolo a.C. divenne uno dei centri religiosi nella regione lasciandone i resti , nel sobborgo di Bheemili a nord della città, su un colle che affaccia sul mare risalente al II secolo a.C. si trova il vasto sito di Thotlakonda con i resti del monastero attorno al grande Stupa da dove ne diramano altri sedici chaitya circolari e vihara, un mahastupa, sale di preghiera e alloggi per i monaci, piattaforme votive, cisterne scavate nella roccia e sentieri lastricati, rinvenute diverse sculture, statuette del Buddha, oggetti votivi e monete d’argento del I secolo a.C. risalenti al periodo Satavahana. Ove scorre il fiume Gosthani sul collle Narasimhaswamy si trova il sito di Pavurallakonda con i resti del grande monastero buddista fondato nel III secolo a.C. e altri edifici sorti nei successivi tra sedici cisterne nella roccia, stupa votivi, Vihara e Chaitya rotondI con decorazioni ed incisioni, urne per reliquie, oggetti sacri e monete. Non distante sul colle dei pozzi al III secolo a.C. risalgono altri resti nel sito di Bavikonda , con lo stupa, i due templi Chaitya e Gruha , il Vihara e sale decorate, sul colle orientale vari siti rupestri con stupa scavati nelle grotte e una che ospitava una grande statua del Buddha, tra varie sale e pilastri, rinvenute urne funerarie, scrigni di reliquie e uno che conteneva un frammento osseo del Buddha, oltre vari reperti e monete. Nei pressi il sito di Bojjannakonda del IV secolo d.C. con i templi rupestri Lingalakonda e Bojjannakonda, altri tra due colli splendidamente scolpite e con statue del Buddha, accanto grotte con stupa e sale monastiche, sul colle vari stupa monolitici attorno il più grande dalla cupola in mattoni, le decorazioni e rilievi scolpiti in entrambe i siti le tre dottrine Buddismo sono rappresentate nei templi e le grotte dei monasteri . Nella grande Vizag tra le varie attrazioni su un colle che domina la città si stende il parco Kailasagiri con il moderno tempio di Shiva, nei pressi le statue della divinità e la consorte Parvati tra i vari edifici e il museo Telugu, la foresta della periferia urbana è protetta dalla riserva di Kambalakonda popolata da varia fauna e numerose specie di uccelli, con all’ interno il vasto e frequentato parco dello Zoo intitolato ad Indira Gandhi, sul litorale dal centro verso si allungano le varie e frequentate spiagge con le più note RK Beach , Rushikonda e Yarada. Oltre ai vari templi induisti di Vizag in città, poco a nord tra i colli si trova il grande tempio di Simhachalam consacrato all’emanazione di Vishnu nell’ VIII secolo ed esteso nei successivi nel monumentale e decorato stile dravidico, dall’ imponente architettura il Simhachalam si erge come una fortezza, cinque portali intarsiati e tre corti portano al santuario centrale con l’alta torre piramidale e l’interno dalle dodici colonne decorate come la volta. Davanti al portico il Natya mantapa con sedici pilastri splendidamente scolpito come la vicina veranda in granito scuro, le pareti esterne del santuario e della sala decorate da yalis e makara, sopra le altre torri piramidali e da una parte un carro trainato da cavallidi pietra, , dal centrale diramano altri vari santuari e sale mandapam con due vasche Pushkarini per i bagni rituali, la Swami vicino al tempio e la Gangadhara sotto il colle.
Godavari
Dal fiume Godavari che scorre su parte del territorio prende nome il distretto costiero del Godavari orientale ove dal II secolo a.C. con l’impero Maurya è iniziata la sua lunga storia attraverso i vari domini e l’ epoca coloniale fino all’ indipendenza, lasciando antichi centri, mentre la città di Rajamahendravaram è considerata una delle capitali della più recente cultura nella regione. Fondata alla fine del XVIII secolo in epoca britannica la città di Kakinada con il suo porto, il litorale ove si allunga la spiaggia è parte del territorio protetto dalla riserva Coringa da dove poco al largo emerge l’ isola di Hope , nel delta Godavari tra le lagune costiere si stende il territorio del Konaseema dai vari villaggi tradizionali tra risaie e piantagioni, depositario della cultura Konaseema per suoi antichi centri e i templi. Oltre i suggestivi ambienti in città e nei dintorni rimangono i siti storici e i vari templi di Kakinada , tra gli altri nel suo villaggio il Vara Siddi Vinayaka di Ainavilli ove devoti e pellegrini invocano la sorte dalla divinità. Sull’ affluente l’antico villaggio Antarvedi è divenuto centro di pellegrinaggi dalla fine del XV secolo per il venerato Lakshmi Narasimha di Antarvedinel monumentale decorato stile dravidico, così come il Mohini Kesava di Ryali e quello consacrato a Venkateswara nel villaggio di Vadapalle. Dello stesso periodo e simile stile il tempio Bala Balaji di Appanapalli, continuando lungo il corso dell’ affluente Gauthami, tra risaie e piantagioni, si erge il maestoso tempio di Muramalla, per l’altro affluente Tulyabhaga a Gollala Mamidada il tempio noto anche come Gopurala e mantenendo lo stile tradizionale il più recente tempio Kodandarama consacrato a Rama alla fine del XIX secolo ed ampliato nella sua imponenza con l’ alta torre gopuram scolpita dagli interni finemente decorati Tra gli atri templi del Godavari orientale, il Mandeswara Swamy di Mandapalli consacrato alla divinità associata al pianeta Saturno come tempio di Shani nello stile dravidico meridionale con la torre gopuram scolpita davanti il santuario Saneeswara dalle pareti e gli interni scolpiti, intagliati e decorati in brillanti colori. Proseguendo il Subrahmanya Swamy nel sito di Biccavolu con i suggestivi tre templi di Shiva, uno nella sua manifestazione Sri Raja e il quinto consacrato a Ganesh, edificati nel IX secolo durante il regno dei Chalukya orientali i maestosi templi di Biccavolu sono tra i più alti esempi dello stile dravidico dell’ epoca finemente scolpiti e decorati. Come uno dei cinque antichi templi Pancharama consacrati a Shiva nell’ Andhra, il Godavari orientale ospita il sacro sito con i santuari di Draksharamam anch’ esso del IX secolo consacrato Shiva come Eshwara nella sua denominazione locale nel monumentale stile Chalukya e noto come il maestoso tempio di Draksharama , edificato nello stesso periodo e dal simile stile nel sito di Samalkot si trova l’ altro sacro Pancharama nel tempio di Kumararama con il vicino e più recente Mandavya narayana, all’ inizio della primavera il venerato Kumararama come gli altri shivaiti si anima di fedeli e pellegrini nelle cerimonie della grande festa Shivaratri. Per il territorio del limitrofo distretto Godavari occidentale, anch’ essa centro di pellegrinaggi del culto shivaita, si trova la città di Bhimavaram sorta da un antico centro costiero medioevale della dinastia Chola, ove nel suo sacro sito di Bheemavaram come uno dei cinque Pancharama al III secolo risale la prima fonda
zione del tempio Somarama in stile dravidico poi ampliato con l’ imponente torre gopuram scolpita all’ingresso, il tempio con due sale ai lati a sinistra ospita i santuari di Rama e Hanuman, la principale quello di Shiva qui venerato qui come Someswara, a sud il santuario di i Adilakshmi dagli interni finemente decorati con affreschi e sculture come gli altri vari delle diverse divinità che diramano dal centrale affacciato sulla sacra vasca Somakundam.
Guntur
Il distretto di Guntur si stende sulla pianura costiera centrale in parte attraversata dal sacro fiume Krishna verso il suo estuario ove da un centro del X secolo si è estesa la grande città di Guntur che ne prende nome, al centro un territorio che ha lasciato numerosi resti della sua storia . Nel vicino villaggio dal XIV secolo sorge l’ antica fortezza di Kondaveedu tra i colli con la cittadella che fu capitale regionale del locale regno tardo medioevale di Reddi, lasciando i resti dei tre forti e i portali con vari edifici e diversi templi induisti con i più grandi di Kathulabave e Gopinatha sotto il colle. Poco ad est al V secolo risalgono i templi rupestri nelle grotte di Undavalli in stile Gupta consacrati alle divinità induiste Anantha e Narashimha con diversi rilievi e sculture che ne illustrano le mitologiche storie associate al culto di Shiva. Scavati nella roccia su quattro piani dall’ ampia facciata decorata in quello inferiore da sette entrate si accede ad una sala incompiuta con otto pilastri , il successivo ospita tre santuari dalle sale con pilastri consacrati alla Trimurti con sculture del culto Vaishnava. Il terzo piano ospita un santuario colonnato di Vishnu con la sua statua su un serpente assieme ad altre, il quarto superiore incompiuto con tre santuari dalle varie sculture in stile Chalukya e una grande statua del Buddha reclinata. Continuando a sud ovest si trova il sito di Kotappakonda come grande centro di pellegrinaggi induisti tra i tre sacri colli Trikuta ove sorgono i venerati santuari rupestri del tempio Kotappakonda, sul colle Brahma Shikharam il più maestoso Trikoteswara, il Kotayya sul Rudra Shikharam e il santuario consacrato a Paapanaseswara sul colle Vishnu Shikharam. Tra i vari villaggi nel distretto di Guntur i più antichi sorgono nella fertile valle del fiume Krishna lasciando numerosi resti, al III secolo a.C. risale la prima fondazione del sito buddista di Bhattiprolu con il grande stupa Mahachaitya al centro di altri minori votivi con diverse raffigurazioni del Buddha, decorazioni e reliquie oltre Iscrizioni in Bhattiprolu derivata dalla Brahmi e diffusa nella regione. Sulle sponde del fiume Krishna si stende la grande città metropolitana di Amaravati estesa dal secolo scorso con quartieri ed edifici , ma dalla storia iniziata con l’antica Dhanyakataka divenuta la sacra Amaravathi centro di pellegrinaggi hindu e buddisti per i vari templi. Tra i cinque Pancharama dell’ Andhra consacrati a Shiva si trova l’antico tempio di Amararama in stile dravidico dall’ alta torre Gopuram scolpita e gli interni decorati con al centro il venerato Shivalingam, nel sito buddista di Mahachaitya fondato nel III secolo a.C. ed esteso nei successivi, si erge il suo monumentale Stupa riccamente decorato da raffinate sculture e rilievi nello stile Amaravati fiorito nella regione dal II secolo a.C. per i quattro successivi e ad esso è ispirata l’alta ed imponente statua Dhyana del Buddha in meditazione che dal 2015 si erge sulla sponda del fiume Krishna. Continuando per il Guntur ad ovest laddove la grande diga di Nagarjuna sbarra il corso del fiume Krishna, nel 1920 fu riscoperto l’ altro sito buddista di Nagarjunakonda fiorito dal III secolo d.C. al successivo durante il regno della dinastia Iksvaku con oltre trenta monasteri, santuari e stupa che diramavano dal più grande ed antico Maha Chaitya con uno che ospitava un frammento osseo del Buddha come venerata reliquia rinvenuto in uno scrigno d’ oro in un piccolo stupa in argento racchiuso in ceramica, impreziosito da perle, granati e cristalli. Oltre ai resti Buddisti di templi e stupa sono stati rinvenuti quelli della cittadella Ishkavaku che ne fu capitale religiosa del regno, alcuni rilievi e sculture indicano l’influenza greco-romana così come alcune rilievi ed iscrizioni quella scita, mentre il ritrovamento di monete rivelano i commerci con l’Impero Romano . Tra i resti più antichi e quelli buddisti a Nagarjunakonda sorsero poi altri templi induisti Shaiviti medioevali e nel XV secolo il Nageshvaralinga fondato da un sovrano Gajapati, altri due jainisti convertiti in santuari Vaisnaviti in epoca Vijaynagara , oltre un tempio Draksharama consacrato a varie divinità, continuò a fiorire fino al XVI secolo poi rimasto a lungo dimenticato fino all’inizio degli scavi, ma con la costruzione della diga che ne ha sommerso il territorio nel 1960 furono spostati parte dei monumenti sulla sponda del lago mentre reliquie e reperti nel museo che li ospita.
Krishna
Dal Guntur attraverso la diga di Prakasam che forma l’ ampio lago sul il fiume Krishna ne prende nome l’ altro Storico distretto di Krishna per la costa centrale ove sulle sue sponde durante il vasto dominio della dinastia Vishnukundina nel VII secolo fu fondato il centro di Bezawada fiorito nei successivi con le diverse dinastie fino al periodo coloniale e dopo l’ indipendenza dal secolo scorso esteso nella grande città di Vijayawada conservando la sua storia tra vecchi quartieri, edifici e templi. Sui colli Mogalrajapuram si trovano i resti di templi rupestri scavati dal IV al IX secolo, l’ isola Bhavani emerge dal fiume Krishna con il colle Indrakiladri ove si erge Il grande tempio Kanaka di Durga nell’imponente stile dravidico dalle alte torri dorate con i santuari riccamente decorati, animato da fedeli e pellegrini nella grande festa annuale del Navaratri con i riti del Durga Puja e Dashain, sotto il colle alla metà del VII secolo risalgono I templi rupestri nelle grotte Akkana di Madanna consacrati a Shiva. Ad ovest della città nel XIV secolo venne edificato forte Kota di Kondapalli che ha lasciato i suoi resti, tra due colli il grande palazzo Tanisha Mahal che domina gli altri edifici e i bastioni con l’ imponente portale Dargha Darwaja in granito e un dall’altra parte del colle il Golconda Darwaza verso la vicina cittadina Jaggayyapeta dall’ antico sito con resti buddisti e stupa del II secolo a.C. L’ altra grande città di Machilipatnam si è estesa dal XVII secolo e i successivi ove sorgeva l’antico porto di Maesolia fiorito in epoca coloniale che ha lasciato i suoi resti con il forte olandese Bandar Kota del XVII secolo, divenuta centro di pellegrinaggi per i venerati templi induisti di Machilipatnam , consacrato alla divinità Panduranga Vithal nel 1929 il tempio Panduranga dal santuario con il venerato idolo, il più recente Maharaj Devalayam dedicato a Sai Baba con la grande statua del Guru. Sul litorale si allungano le ampie spiagge ove affacciano i villaggi di pescatori, nella sua baia Manginapudi dalla spiaggia scura ove fedeli e pellegrini si radunano per i bagni rituali nelle cerimone per a grande festa annuale del Maghapoornami e a febbraio il Krishna Utsav, continuando sul litorale il tempio Agastheeswara di Shiva e l’altro centro si pellegrinaggi di Dattashram con i suoi più antichi templi consacrati a Datta e Vishnu.
Kurnool
Lasciata la costa, a nord del Tamil Nadu settentrionale e ad est del territorio di Bangalore e Mysore nel Karnataka orientale, nell’ Andhra sud occidentale si stende la storica regione del Rayalaseema che conserva antichi centri , santuari e templi, in parte attraversata dal fiume Penna e i suoi affluenti, verso l’ interno ad ovest i colli Nallamala tra vallate e foreste si allungano dalla catena dei monti Ghati orientali ove si stende il distretto di Kurnool dai vari siti induisti. Per il culto di Narasimha come avatar di Vishnu si trova il sacro centro Ahobilam fondato nel XV secolo nei vari decorati stili dell’epoca con i nove venerati santuari Navanarasimha , non distante nel suo villaggio sorge l’ imponente tempio di Mahanandi fondato nel VII secolo nel monumentale e decorato stile Chalukya come uno dei nove santuari Nava nandulu della regione consacrati divinità del toro Nandi con la sua grande e candida statua davanti l’ alta torre scolpita Gopuram che accede ai santuari del Mahanandi con il sacro stagno Pushkarini per i bagni rituali. Nel villaggio centro di pellegrinaggi di Mantralayam sulle sponde del fiume Tungabhadra dal XVIII secolo sorgono alcuni templi legati alla scuola dottrinale induista Dvaita del Vedanta con uno dei suoi tre grandi monasteri Rayara Math che ne conserva la tradizione. Non distante si trova la città di Banganapalle sorta su un antico centro che dalla fine del XVIII secolo all’ indipendenza indiana nel 1948 fu capitale dell’ omonimo principato di Banganapalle conservando alcuni edifici dell’ epoca, poco ad ovest al XIV secolo risale il tempio di Yaganti consacrato a Shiva nello stile dravidico locale, affacciato sul sacro stagno Pushkarini con i santuari rupestri nelle grotte di Agastya dall’accesso con ripidi gradini la Venkateswara e l’ angusta Veera Brahmendra, nel limitrofo territorio del Kolimigundla tra i rilievi si aprono le lunghe e spettacolari grotte di Belum a lungo occupate da monaci asceti buddisti e jainisti che hanno lasciato resti e reliquie. Nel territorio più occidentale della regione Rayalaseema si trova la storica e sacra città di Srisailam , centro di pellegrinaggi induisti per dottrine dello Shivaismo e Shaktismo con venerato tempio Mallikarjuna sorto su un più antico sito sacro nel XIV secolo come il più grande dei dodici santuari Jyotirlinga del Srisailam.
Anantapur
A sud del Kurnool il distretto di Anantapur ove si stende tra gli aridi rilievi su una più antica fortificazione nel XVI secolo venne edificato il forte di Gooty con la sua cittadella che ha lasciato i suoi resti di edifici e bastioni come dello stesso periodo e stile l’ altro forte di Penukonda e continuando per il territorio su un colle si erge la più antica fortezza medioevale Rayadurg anch’ esso simbolo del periodo Vijayanagar nella regione con la capitale nella storica città di Anantapuramu che conserva la sua memoria con edifici e templi dell’ epoca. Nel periferico villaggio Somuladdodi noto come il tempio Iskcon dal 2008 si erge il maestoso Radha Parthasarathi consacrato a Krishna e la dea Radha dal sontuoso stile decorato che ricorda un carro trainato da cavalli dal colore rosa che sfuma dorato illuminato di notte. Oltre la città di Hindupur sulle sponde del fiume Penna, nel suo villaggio si trova il vicino sito di Lepakshi ove al XVI secolo nel monumentale stile decorato risale il tempio Veerabhadra consacrato alla mitica manifestazione di Shiva scaturita dalla sua ira venerata come Virabhadra , per il territorio sud orientale del distretto dal simile stile il tempio Lakshmi Narasimha di Khadri , seguendone il corso tra rilievi e villaggi sulla sponda meridionale del fiume Penna , anch’ esso nel periodo e stile il Vijayanagara venne edificato l’ altro imponente tempio Bugga di Ramalingeswara alla fine del XV secolo. Come affluente del Penna Il Chitravathi attraversa parte
dell’ Anantapur tra i colli ove sulle sue sponde si trova la cittadina di Puttaparthi , patria del benefattore e guru hindu Sathya venerato come Sai_Baba e nel 1950 per i seguaci vi venne fondato l’ ashram come Dimora della più alta pace esteso poi con i vari santuari del Prasanthi_Nilayam.
Chittor
Per il più meridionale distretto di Chittoor nell’ omonima cittadina all’XI secolo in stile dravidico Chola risale il tempio Vinayaka di Kanipakam consacrato a Ganesh, continuando si trova la santa città di Srikalahasti, centro di pellegrinaggi induisti per i vari templi e il più grande Srikalahasteeswara noto anche come Kalhasti , tra i più monumentali consacrati a Shiva in stile dravidico, nel V secolo fu edificato il santuario interno e ampliato nei successivi con gli altri che ne diramano, fu completato con il regno di Rajendra I durante la dinastia Chola nell’ XI secolo come lo si trova nella suggestiva imponenza del Kalhasti dall’ alta torre gopuram finemente decorata come il monumentale mandapam dai cento pilastri aggiunto nel XVI secolo. Le sale interne tra rilievi e statue con il santuario che ospita lo Shivalingam , oltre i due grandi mandapa con le sale Sadyogi e Jalkot finemente decorate, il santuario scavato nella roccia consacrato a Ganesh e nei pressi il più grande di Jnanaprasanammba e la consorte di Kalahatisvara, altri minori per varie divinità, da una parte gli stagni sacri Pushkarani associati alla divinità Chandra e la solare Surya. Nella suggestiva architettura del Srikalahasti per la tradizione shivaita quotidianamente per quattro volte vengono eseguiti i rituali e le pooja in tutti i santuari, animato da fedeli e pellegrini nelle cerimonie delle feste annuali periodiche e a febbraio la più grande e spettacolare del Shivaratri per due settimane con migliaia di devoti nei costumi tradizionali, tra canti, danze e processioni attorno al tempio. I colli Seshachalam si allungano dalla catena dei monti Ghati orientali ove parte del territorio è protetto dal parco nazionale Sri Venkateswara come riserva della biosfera dalla flora e fauna endemica, oltre su un colle si erge il forte Chandragiri sorto da uno più antico in epoca Vijayanagara nel XIV secolo in stile indo saraceno, all’ interno erano otto templi, i palazzi Rani Mahal e il Raja Mahal che ospita il museo archeologico.
Tirupati e Tirumala
Nei pressi si stende la storica città di Tirupati fiorita dall’ VIII secolo e da dove nel medioevo si diffuse nella regione il culto di Vishnu, divenuto poi grande centro di pellegrinaggi per i vari templi e santuari induisti di Tirupati in gran parte sorti nel monumentale e decorato stile dravidico dell’ Andhra. Tra i più sontuosi al XII secolo risale il tempio Govindaraja dall’alta e candida torre gopuram decorata su sette piani , ad ovest il recinto interno con i santuari di Govindaraja , Krishna e Kalyana, all’ esterno della divinità Pundarikavalli e i mitologici Alvar, tutti finemente decorati da rilievi. Come il più antico Thathayyagunta consacrato alla dea Gangamma. Al X secolo risale Il tempio Kodandarama di Rama con i santuari di Sita e Lakshmana, edificato nel 1984 in stile neodravidico il più recente e venerato Radha Govindha noto come Iskcon sacro alla setta Hare Krishna, per la sua forma noto come tempio del Loto. Poco fuori dal centro dal XII secolo sulla parete di un colle si trova il tempio rupestre sull’acqua Theertham di Kapila che ospita diversi santuari decorati consacrati a varie divinità, nel periferico sobborgo di Tiruchanur consacrato alla dea la consorte di Venkateswara si trova il tempio di Padmavathi del XIII secolo con i santuari di Krishna e Sundararaja aggiunti nel XVI, continuando nei dintorni a Srinivasamangapuram dello stesso periodo e stile il tempio Kalyana di Venkateswara manifestazione di Vishnu e sempre alla stessa divinità ad Appalayagunta il più piccolo tempio Prasanna. Da Tirupati , oltre il suggestivo arco naturale Silathoranam attraverso uno dei colli che ne prende nome, si stende la limitrofa e anch’ essa sacra città di Tirumala , nell’ antica letteratura religiosa e i testi Purana nota come la mitologica Aadhi di Varaha Kshetra, dimora della venerata manifestazione di Vishnu Venkateswara divenendone il più grande centro di pellegrinaggi, su un colle nel decorato stile dravidico si erge il più antico tempio Varahaswamy ampliato come lo si trova nel XVI secolo, parte del sito fondato nel III secolo ove è sorto il tempio di Venkateswara come il più grande e venerato consacrato alla divinità qui scesa per salvare l’umanità nel monumentale stile dravidico la suggestiva architettura del Venkateswara di Tirumala ne rappresenta tra i più alti livelli artistici, le mura circondate dal percorso Pradakshinam tra i vari edifici Mandapam riccamente decorati per il monumentale ingresso Maha Dwaram dall’ alta torre gopuram scolpita su cinque piani e le guglie Kalasam ai lati le due statue di Padmanidhi e Sankanidhi guardiani dei tesori navanidhi della divinità. L’ altro ingresso dalle porte d’argento Vendi Vakili con la torre decorata su tre piani porta ai due percorsi Pradakshinam per la circumambulazione attorno all’ Ananda_Nilayam con il gopuram placcato d’ oro del santuario centrale che sotto una cupola dorata Mulabera ospita la venerata raffigurazione di Venkateswara, nei laterali altre piccole statue placcate d’ oro di varie divinità oltre diversi santuari Chutttu Gullu con sale dalle raffinate decorazioni e rilievi, sullo stagno sacro Pushkarni affaccia il lato nord del santuario centrale che si anima di fedeli e pellegrini a settembre per un mese nella grande festa Srivari del Brahmotsavam.
Dall’ estremità meridionale dell’ Andhra Pradesh si può continuare a sud nel Tamil Nadu per un affascinate itinerario tra i suoi ambienti, antichi centri e città o ad ovest per un’ altrettanto suggestivo percorso tra la storia e cultura del Karnataka.
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